Non è neanche passato un anno intero da quando la carriera di Abdelhamid Sabiri stava per prendere l'ennesima piega inaspettata: da quando, cioè, stava per lasciare definitivamente l'Ascoli, dopo una stagione in Serie B.
La definizione migliore per descrivere la situazione del giocatore tedesco è "praticamente ceduto": anche perché non esiste modo migliore per discutere di un calciatore con le valigie già pronte e i tifosi già salutati. Lo vuole l'Al-Taawoun, lo cerca la Salernitana: il mercato italiano chiude, all'estero non si fa vivo nessuno e Sabiri rimane in bianconero. A sorpresa.
Che poi è il motivo ricorrente della sua storia calcistica: "a sorpresa", come quando tra fine gennaio e inizio febbraio 2017 Alois Schwartz decide di promuoverlo in prima squadra al Norimberga, dopo un'ottima metà stagione vissuta in Regionalliga in Baviera (per gli amanti delle statistiche, 12 goal in 21 gare, compresa una doppietta alla seconda squadra del Bayern Monaco). In Zweite Liga non va diversamente: esordisce contro la Dynamo Dresda, poi mette a segno una doppietta contro l'Heidenheim. Esistono impatti peggiori. A sorprendere è soprattutto la classe, ma la capacità di giocare dietro la punta con una certa libertà di movimento non scherza mica.
Che poi, simbolicamente, è uno dei dettagli che hanno maggiormente contraddistinto i suoi ultimi anni: libero, come libero sa essere un ragazzo che a 21 anni lascia la Germania, suo Paese adottivo (che lo ha accolto quando aveva 3 anni), per tentare il grande salto in Inghilterra, in Premier League.
L'Huddersfield nel 2017 è una vera e propria colonia tedesca, tra nazionali e giocatori provenienti dalla Germania: Schindler, Hefele, Löwe, Quaner e Sabiri, ma anche Kachunga e Williams (questi con doppio passaporto), o Lössl, portiere danese preso dal Mainz. Giusto per sentirsi un po' a casa.
Una bella esperienza, nulla più, purtroppo: Sabiri gioca da titolare contro il Leicester e il Burnley, salvo poi essere preso poco in considerazione da David Wagner. La seconda stagione non decolla neanche: si fa male e questo lo costringe a star fuori più del dovuto. Il ritorno in Germania diventa più di una possibilità.
L'altro tema fondamentale della carriera di Sabiri è relativo alla voglia di riscatto personale, che ben si sposa in quegli anni con quella, generale, del Paderborn. Che poi, potremmo dire, è anche quella di Steffen Baumgart: con il cappello e non con l'iconica coppola, simbolo dell'evoluzione definitiva.
Eredita la squadra nel 2017 in Dritte Liga e la trascina in due stagioni in Bundesliga: neanche a dirlo. Con uno così in panchina filano tutti, persino i discorsi complessi: Sabiri si scioglie, quando viene chiamato dalla Germania.
Baumgart ne esalta le caratteristiche nel 4-2-3-1, plasmandolo come giocator imprevedibile: il Paderborn non riesce a salvarsi, ma lui ritrova continuità e gioco. Elementi necessari per il salto definitivo che, però, ed è qui che torna il concetto di "sorpresa", non arriva: potrebbe rimanere benissimo in Bundesliga, magari in un club di bassa classifica, e invece decide di andare all'Ascoli in Serie B. Il resto è storia dei giorni nostri.
GettyAlmeno finché Daniele Faggiano non decide di puntare forte su di lui, nonostante una Sampdoria alla continua ricerca di giocatori d'esperienza: non certo una di quelle scelte di mercato che convincono in prima battuta i tifosi. Di Sabiri si è sempre parlato un gran bene a livello di "promessa", sopratutto quando, in passato, è rientrato nel giro della Germania Under 21. Da qui a puntarci in Serie A, se sei in lotta per non retrocedere, ne passa.
Ma le intuizioni nascono così: un po' per caso, un po' perché volute a tutti i costi. Fiutate, come i goal messi a segno dal tedesco in blucerchiato, compreso quello nel Derby della Lanterna: taglio sul primo palo e staccata dopo aver bruciato sul tempo Badelj. Indica lo stemma, mentre corre verso la curva dei tifosi del Genoa: il carattere non gli manca mica.
Un giorno, forse, lo vedremo con la coppola di Baumgart, il gilet e una maglia a maniche corte: forse ci avrà pure pensato, dopo aver regalato la salvezza alla Sampdoria e aver rilanciato, di nuovo, la sua carriera già piena di sorprese.
.jpg?auto=webp&format=pjpg&width=3840&quality=60)

