Siamo alle porte del ‘900. Il panorama calcistico italiano inizia progressivamente a popolarsi delle prime grandi realtà che fanno la loro apparizione ufficiale su suolo nostrano. Piemonte, Lombardia e Liguria sono le regioni più rappresentate, nonché terreno fertile sul quale proliferano numerosi club, alcuni dei quali destinati a scrivere la storia di questo sport.
All’imbocco del nuovo secolo iniziano ad emergere i primi sodalizi anche in Sicilia, nelle Marche e nel Lazio. A mancare all’appello, sino a quel momento, c’è il Veneto dove la novità rappresentata dallo sport popolare per eccellenza non sembra scaldare particolarmente gli animi di una terra comunque in forte crescita dal punto di vista urbanistico ed industriale.
Non sembra, appunto. Perché a Verona, tra i banchi di suola del Liceo Classico ‘Scipione Maffei’ un gruppo di studenti culla il sogno di dare vita ad una squadra di calcio e l’idea trova il forte sostegno del professore di greco Decio Corubolo che recita un ruolo da protagonista partecipando attivamente alla formazione della società.
L'insegnante, infatti, decide di sposare in prima linea il progetto dei suoi allievi, mossi dal grande desiderio di giocare a calcio, e riesce nell'intento di raccogliere la somma di 32 lire necessarie per la fondazione dell' ' Associazione Calcio Hellas' .
"Correva l'anno di grazia 1903, quando nelle aule del Liceo Maffei, nacque e prese forma un'idea destinata a lasciare un profondo segno nella storia della città di Verona. Un gruppo di giovani studenti, ispirati dal professor Decio Corubolo e dal conte Carlo Fratta Pasini, diede inizio alla gloriosa e ultracentenaria epopea dell' "Hellas", culminata il 12 maggio 1985 con la conquista del campionato italiano di calcio di Serie A". Si legge sulla targa celebrativa esposta all'esterno del Liceo Maffei di Verona.
La scelta del nome non è affatto casuale. Al contrario, si tratta di un vero e proprio omaggio all'antica "Hellade", nome con il quale, a partire dal sesto secolo, si era soliti definire l'Antica Grecia . Decio Corubolo contribuirà anche all'acquisto del primo pallone ufficiale della squadra.
Il nome e la storia di Verona vengono dunque impreziositi dalla nascita della prima squadra di calcio della città. Un altro passo cruciale fu quello della nomina del presidente e la scelta ricadde su Carlo Fratta Pasini che si prestò, inizialmente, al doppio ruolo di dirigente e calciatore.
Il conte veronese, infatti, oltre a rappresentare il vertice della piramide dirigenziale del neonato club scaligero, nei primi anni scese addirittura in campo nel ruolo di portiere con tanto di fascia da capitano al braccio ed insieme a lui i primi a vestire i colori dell'Hellas furono tra gli altri i fratelli Benini, i fratelli Rossi e Toniolo, Marubini, Orlandi, Fiorio e Mezzano.
Il primo biennio vide l'Hellas prendere parte a sole sfide "cittadine", poi nel 1906 la squadra allargò i proprio orizzonti misurandosi contro altre realtà di stampo regionale prima di compiere il grande passo con la partecipazione al campionato regionale soltanto nel 1911.
Gli anni successivi vennero scanditi da ulteriori cambiamenti e nel 1919, con gli strascichi della 'Grande Guerra' ancora tangibili, il nome della città di Verona fa la sua prima apparizione all'interno della denominazione ufficiale del club.
L'Associazione Calcio Hellas perfezionò la fusione con la realtà minore del 'Verona' che segnò il passaggio a 'Football Club Hellas Verona' , nome con il quale verrà riconosciuto il collettivo scaligero nel decennio successivo.
Si arriva poi al 1929, anno del debutto della Serie A a girone unico. l'Hellas, iscritto al campionato di Serie B, 'assorbe' il Bentegodi e la Scaligera - due realtà presenti in massima serie nella stagione precedente - diventando a tutti gli effetti l' 'Associazione Calcio Verona'.
Ultima denominazone in ordine cronologico destinata a diventare la più longeva, quantomeno sino alla fine degli anni '50, quando lo storico Hellas Verona tornò in auge nell'estate del 1958, dopo la rilevazione del club 'Associazione Sportiva Hellas', che permise, appunto, al Verona di riavvicinarsi alle origini tornando ad appropriarsi del nome di matrice ellenica.
Da quel momento i gialloblù fanno la spola tra cadetteria e Serie A per un buon trentennio infilandoci, nel mezzo, un clamoroso Scudetto nella stagione 1984-1985 targato Osvaldo Bagnoli . Nientemeno che il punto più alto toccato dalla società veneta sette anni prima che si materializzi l'incubo fallimento nel 1991 e la conseguente rifondazione sotto la nomea di 'Verona Football Club' .
Soltanto un anno dopo il Verona retrocederà in B e vi rimarrà per quattro stagioni prima di riprendersi il proprio posto al sole ai piani alti del calcio tricolore, in parallelo con la ricomparsa del nome 'Hellas' nel 1995, destinato a legarsi ancora una volta al nome della città di Romeo e Giulietta. Legame indissolubile che non si scinderà mai più e che sfocerà nell'attuale Hellas Verona Football Club .


