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Pepe Reina Bayern MunichGetty

L'anno di Pepe Reina al Bayern Monaco: tre presenze, un’espulsione

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Sono pochi i calciatori che nella propria carriera possono vantare una tripla cifra abbondante presenze in tre dei top campionati europei. Nel caso di Pepe Reina , parliamo di Liga (139), Premier League (297) e Serie A (163). Tra Villarreal, Napoli e Liverpool, il portiere spagnolo classe 1982 ha lasciato un segno profondo. Ci sono stati anche altri club in cui ha avuto dei trascorsi, come il Barcellona, il Milan o l’Aston Villa, oppure la Lazio, dove è arrivato in estate. Nel suo curriculum, però, Reina ha anche un’altra esperienza, tutt’altro che memorabile a livello di protagonismo. Ha infatti trascorso una stagione in Bundesliga, al Bayern Monaco. Anche se in pochi se lo ricordano.

Era l’estate del 2014, quella della Germania campione del Mondo. Reina era reduce da una grande annata al Napoli insieme a Rafa Benitez , che lo aveva fortemente voluto l’anno prima, nella sua prima stagione sulla panchina partenopea. I due avevano lavorato insieme al Liverpool. Poi, nel 2013, la chiamata del tecnico spagnolo, il suo invito a seguirlo a Napoli. Accettato di ottimo grado. In prestito, ma senza la possibilità di essere confermato dopo la prima stagione. Lo spiegò lo stesso tecnico a ‘Team Talk’, quasi rassegnato.

"È chiaro che la Premier League è un campionato importante, dove si pagano ingaggi che noi non possiamo permetterci. Pepe dovrà lottare per trovare spazio a Liverpool”.

A Liverpool è passato soltanto per fare le valigie, per poi partire nuovamente. Destinazione Baviera, Monaco. Da Pep Guardiola, che si apprestava a iniziare il suo secondo anno da tecnico del Bayern Monaco.

Pepe Reina | Bayern MunichGetty

Inutile dire che fosse proprio l’ex Barcellona il primo sponsor di Reina e della sua abilità di giocare con i piedi. Peculiarità che appartiene a Manuel Neuer, titolare indiscusso, su cui Guardiola ha costruito il proprio gioco. Come secondo voleva qualcuno di più solido rispetto a Tom Starke, un’istituzione al Bayern, sì, ma per la panchina.

“Arrivo in uno dei club più grandi del mondo. Hanno in mente un grande progetto, che è quello di vincere trofei, il maggior numero possibile, nei prossimi anni. E io mi considero un vincente. Voglio insidiare Neuer il più possibile”.

Reina aveva accettato di fare il secondo, perché voleva vincere. Anche se non sarebbe stato protagonista, consapevolmente, voleva rimpolpare la sua bacheca dove trovano posto due Europei e un Mondiale con la Spagna. Numero 23 sulla schiena e tante ambizioni, come quella di riuscire a strappare il posto al numero uno indiscusso. Risultati: esigui. Già ad agosto Guardiola lo ha messo in panchina in DFB-Pokal contro il Preußen Münster, club delle serie inferiori, nonostante Neuer fosse tornato da pochi giorni dopo la vittoria del Mondiale.

La prima apparizione in campo di Reina è arrivata durante l’Oktoberfest, nell’amichevole contro il Paulaner Dream Team. Gara non ufficiale, ma che ha segnato il suo esordio con i Roten. Debutto ufficioso che però dura soltanto 5 minuti, prima di dover uscire a causa di un infortunio al polpaccio. Per due mesi è rimasto a guardare i compagni cannibalizzare la Bundesliga. Al suo rientro, ancora tanta panchina. Anche in Coppa di Germania.

Pepe Reina Bayern Munchen Paulaner Cup 10062014Getty

Per fare il suo esordio ufficiale ha dovuto attendere il 14 marzo 2015: a quasi nove mesi dalla sua firma per il club bavarese, ha giocato titolare contro il Werder Brema in Bundesliga. Registrando pure un clean sheet. Storia ripetuta un mese dopo, in casa contro l’Eintracht Francoforte: 3-0 e rete inviolata. La terza e ultima presenza è durata soltanto 13 minuti: contro l’Augsburg, con il Bayern già campione, ha commesso il classico fallo della disperazione in uno contro uno con l’attaccante ha lasciato la porta a Neuer. Un po’ il leitmotiv della stagione. Comunque, senza rimpianti.

"Quando ho scelto di andare in Germania c'era anche la possibilità di rimanere a Liverpool, ma le aspettative non erano le migliori per me. Ho preferito la panchina in un club importante come il Bayern Monaco, anche perché sto imparando molto da Guardiola".

L’esperienza di Reina al Bayern si è chiusa così: 3 presenze, 33 panchine, zero goal incassati, un’espulsone. E il Meisterschale. L’unico campionato vinto da Reina in carriera finora. Né Champions League, né DFB-Pokal. Nemmeno la Supercoppa di Germania. E un addio quasi annunciato, perché il classe 1982 voleva essere di nuovo protagonista. L’arrivo di Sven Ulreich dallo Stoccarda ha fatto scorrere i titoli di coda. La possibilità di tornare al San Paolo ha fatto il resto.

“Pepe ci ha chiesto di liberarlo dal suo contratto perché a Napoli avrà la possibilità di giocare titolare”, ha affermato Jan-Christian Dreesen, vice Presidente del Bayern. “È stato un grande sportivo ma soprattutto un grande uomo, è stato eccellente nella nostra squadra, abbiamo naturalmente rispettato la sua richiesta. Gli auguriamo il meglio”.

Reina, comunque, ha continuato a sostenere il Bayern, tanto che dopo il goal di Thiago Alcantara alla Juventus in Champions League nel 2016 twittò un urlo di gioia. Ora che lo trova da avverso con la maglia della Lazio di certo non avrà granché da esultare in caso di goal subito. Vendetta dell’ex?

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