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Pellegrini-Insigne GFXGoal

Pellegrini e Insigne capitani 'doc': Roma-Napoli ha un sapore speciale

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Lorenzo Pellegrini è romano de Roma, esattamente come Totti e l'ostiense De Rossi. Lorenzo Insigne è di Frattamaggiore, alle porte di Napoli, e nelle sue vene scorre da sempre sangue azzurro. Questione di fede, questione di fascia al braccio: per entrambi, il match dell'Olimpico ha un sapore decisamente speciale.

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Capitani 'doc', di quelli fatti in casa, come pochi se ne trovano in giro: si tratta di cogliere attimi, crederci, lavorare sodo per coronare sogni. Ciò che è riuscito a Pellegrini ed Insigne, che da prodotti del settore giovanile oggi - a rispettivamente 25 e 30 anni - si ritrovano leader di Roma e Napoli. Proprio le squadre per cui fanno il tifo.

Pellegrini è probabilmente nel picco più alto della carriera vissuta fin qui: Mourinho gli ha consegnato la corona giallorossa facendone il perno del suo progetto, poi l'annuncio del rinnovo, naturale conseguenza della crescita mostrata negli ultimi mesi. Contratto con scadenza 2026 e la Roma nel cuore, perchè a cuor non si comanda e, dalle parti di Trigoria, qualcuno in tal senso di valori ne ha trasmessi a dismisura.

"È impossibile spiegare questa emozione, è quello che ho sempre voluto: era arrivato il momento di legarmi alla squadra della mia città - il suo pensiero dopo il nero su bianco - Non potrei provare un’emozione più grande di questa".

Pellegrini emblema del progetto Friedkin, basato su giovani e appartenenza: profilo migliore il club non poteva sceglierlo. Le parole del direttore generale Tiago Pinto una volta sancito l'accordo, risultano emblematiche.

"Dal primo momento in cui ho iniziato a lavorare qui avevo l’obiettivo di arrivare al rinnovo di contratto di Lorenzo. Incarna alla perfezione le caratteristiche principali del progetto sportivo della società: non solo per le sue indiscutibili qualità tecniche ma anche perché, da romano e romanista, cresciuto nel nostro settore giovanile, ha un legame identitario con il club che lo rende un pilastro della Roma. Non può esistere un progetto sportivo senza una forte identità".

La maturazione di Pellegrini è passata per gli anni al Sassuolo e un'intelligenza tattica che lo ha reso da subito talento futuribile: mediano, mezzala, oggi centrocampista col vizio del goal che gli consente di giocare sulla trequarti. Un '10' moderno, che unisce tecnica e fisico per buttarsi dentro e spaccare le difese. Per chi è cresciuto all'ombra di Totti e DDR, scenario più romantico non poteva disegnarsi.

Roma-Napoli dicevamo: da una parte Pellegrini, dall'altra Insigne. Gli anni passati a disegnare magie sui campi sterrati hanno portato gli azzurri a scommetterci, dando il là ad un percorso formativo con tappe chiave a Foggia e Pescara. Con Zdenek Zeman come mentore, l'uomo in grado di farlo esplodere e consegnare al calcio italiano le fondamenta dell'Italia campione d'Europa. Verratti, Immobile ed appunto il Lorenzo partenopeo, quello con la 24 sulle spalle, da 9 stagioni in pianta stabile al servizio di Partenope. Tra alti e bassi, tra gioie e delusioni, con un infinito carico di pressioni da dover sopportare.

Insigne ci ha messo sempre la faccia, non si è mai tirato indietro, nemmeno nei momenti più bui della sua storia d'amore col Napoli: Benitez ne ha completato la maturazione sul campo, rendendolo a tratti unico per capacità di interpretazione della doppia fase, con Sarri apoteosi tra goal ed assist al bacio. L'addio di Hamsik nel 2019, l'uomo che a cresta alta ha portato la fascia da leader silenzioso ereditandola da Paolo Cannavaro - lo ha reso capitano della squadra amata già in tenera età. Nel mezzo il rinnovo fino al 2022, che ha generato imprese e saliscendi emozionali. Il tutto condito dalla consapevolezza fornita da gavetta e progressi del recente passato.

"Sono felicissimo, è quello che ho sognato sin da bambino - disse in conferenza nel 2017 dopo la firma - Sono cresciuto qui e sono orgoglioso e fiero di aver rinnovato per altri cinque anni. Spero di non togliere mai più questa maglia e di vincere qualche trofeo importante".

Lorenzo Insigne Domenico Berardi Lorenzo Pellegrini ItalyGetty

Di tempo ne è passato, il tempo dà e toglie, altera equilibri e situazioni: a giugno quel contratto siglato con l'inchiostro azzurro scadrà ed oggi il rebus sul prolungamento accompagna le giornate di Insigne e del Napoli di Spalletti. Un futuro che va delineato quanto prima, per il bene del club, dei tifosi e dello stesso Lorenzo, che nel frattempo - al 'Maradona' o in trasferta che sia - continua a correre e lottare.

Il presente recita Roma-Napoli: l'altro Lorenzo, Pellegrini, attende l'amico e compagno di Nazionale nel tunnel dell'Olimpico per giocarla da capitani 'doc'. Fascia al braccio e supersfida: più speciale di così...

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