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Fabio Paratici Juventus CEOGetty Images

Paratici conferma Pirlo: "Continueremo su questa strada"

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La Juventus esce senza punti dal confronto odierno dell'Allianz Stadium: esulta il Benevento, premiato dal sigillo di Gaich che sfrutta un erroraccio di Arthur, autore di un passaggio orizzontale intercettato dall'attaccante argentino.

Intervenuto ai microfoni di 'Sky Sport', Fabio Paratici analizza così la sconfitta inattesa dei campioni d'Italia, ora a -10 dalla capolista Inter con lo stesso numero di partite disputate.

"C'è amarezza, abbiamo giocato una brutta gara. Il campionato però va avanti, dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato per migliorare. I nostri sono giocatori abituati alla pressione, non abbiamo fatto bene per motivi che a volte si fa fatica a capire".

No comment sull'episodio da moviola con protagonisti Foulon e Chiesa.

"Non voglio commentarlo, non ci interessa. Le gare vanno analizzate escludendo gli episodi, perché altrimenti condizionano la valutazione. Sembrava fallo, ma non l'ho rivisto".

La sosta regalerà alla Juventus due settimane per leccarsi le ferite e capire dove migliorare per rialzarsi in maniera immediata.

"Credo che si possa star qui tre giorni a cercare di capire il perché di questa partita non positiva. Analizzeremo gli aspetti negativi in queste due settimane, resta il fatto che non abbiamo effettuato una prova alla nostra altezza e ce ne rammarichiamo".

Pirlo sarà l'allenatore della Juventus anche nella prossima stagione.

"Abbiamo una programmazione, non è una partita a spostare le nostre idee. Andiamo avanti per la nostra strada. Pirlo? Certamente, continueremo su questa strada".

Zidane ha alluso ad un possibile ritorno di Ronaldo a Madrid, Paratici se lo tiene stretto.

"Abbiamo Ronaldo che è il miglior calciatore del mondo e ce lo teniamo stretto".

Infine uno scatto d'orgoglio con il ricordo dei successi passati, arrivati nonostante in molti ritenessero concluso un ciclo.

"Noi non eravamo insoddisfatti dei precedenti allenatori, ci sono state motivazioni differenti alla base dei cambi. Ripeto: non è una sconfitta o una vittoria a modificare la linea di un club. Alla fine vedremo se questa linea sarà corretta o meno. Alla Juventus la parola 'transizione' non esiste: si gioca sempre per vincere. Sul piano sportivo allora ci sono diverse squadre che hanno avuto sei anni o più di 'transizione'. Siamo qui da 11 anni, negli ultimi 9 abbiamo vinto, ma abbiamo sempre cambiato: magari le vittorie hanno nascosto tutto e la gente non se n'è accorta. Può succedere non vincere dopo aver costruito. Ho sentito parlare spesso della fine di un ciclo per noi, invece poi abbiamo sempre vinto di nuovo: noi ne abbiamo fatti già parecchi di cicli".

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