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Pablo OsvaldoGetty

Pablo Osvaldo, il bomber rocker: dalla Serie A a 'Ballando con le stelle'

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Nel settembre 2016, ad appena trent'anni e dopo una carriera in cui tra le altre ha vestito le maglie di Roma, Juventus e Inter vincendo anche uno Scudetto con i bianconeri, Pablo Daniel Osvaldo lascia il mondo del calcio e lo fa sbattendo la porta.

Osvaldo gioca quella che sembra la sua ultima partita il 16 maggio dello stesso anno quando al termine della gara di Copa Libertadores contro il Nacional l'allora tecnico del Boca Juniors, Guillermo Barros Schelotto, lo sorprende negli spogliatoi con una sigaretta in mano e decide di metterlo fuori rosa.

Una scelta che l'italo-argentino non accetterà, fino alla decisione di appendere gli scarpini al chiodo nonostante qualche proposta dall'Europa (in Italia lo cerca il Chievo) e soprattutto le ricche offerte arrivate dalla Cina.

"Mi hanno mandato via per una sigaretta quando sapevano che fumavano tutti. Quella è stata la goccia, ma in realtà nel calcio devi vivere una vita che non è reale. Hai un prezzo, un valore e vivi di regole. Il calcio oggi è uno schifo, un freddo business e una dittatura del risultato. Nessuno pensa a come stai. Non potere uscire dopo una sconfitta, suonare la chitarra o bere una birra per me era assurdo. Per non tradire il calcio ho preferito lasciarlo".

LA PASSIONE PER LA MUSICA E LA VITA DA ROCKER

Osvaldo quindi si dedica all'altra grande passione della sua vita: la musica. Una passione che ben conoscono a Roma, sponda giallorossa, dove l'attaccante aveva scelto 'Start me up' dei Rolling Stones come colonna sonora per l'ingresso della squadra sul prato dell'Olimpico.

L'anima da rocker 'maledetto' di Osvaldo d'altronde si è spesso manifestata anche durante la carriera come calciatore: dal pugno a Lamela alla sfuriata contro Andreazzoli, passando per un'altra rissa ai tempi del Southampton col compagno Fonte fino a quella sfiorata in campo con Mauro Icardi, episodio che di fatto segnerà la fine della sua esperienza all'Inter.

Ecco così che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, Osvaldo sceglie il palcoscenico come voce e frontman del gruppo Barrio Viejo con tanto di album e tournée in giro per il mondo, Italia compresa.

"La gente non lo capisce e mi guarda come se fossi pazzo. Mi dicono: avevi tutto, hai giocato nelle migliori squadre del mondo e hai deciso di smettere? Sei matto. La gente non capisce, ma è questa la mia passione. Oggi ho una vita molto diversa dalla routine quasi militare di un calciatore professionista. Quando giocavo mi sentivo come sorvegliato. E poi io amo fumare…”.

L'ESPERIENZA IN TV A BALLANDO CON LE STELLE

Il legame con l'Italia però resta fortissimo tanto che Osvaldo nel 2019 accetta l'offerta di Milly Carlucci che lo invita come concorrente al noto programma 'Ballando con le stelle'. L'ex attaccante diventa presto il protagonista assoluto del sabato sera di Rai Uno e non solo grazie al suo ritmo nel sangue o allo sguardo da 'Johnny Depp italo-argentino'.

Dopo poche settimane infatti iniziano a circolare insistenti voci su un flirt tra Osvaldo e la ballerina professionista Veera Kinnunen, fidanzata da molti anni col collega Stefano Orodei.

I due inizialmente negano la relazione davanti alle telecamere ma al termine della trasmissione escono allo scoperto, anche se la donna chiarirà come non sia stato Osvaldo la causa della rottura con l'ormai ex compagno.

"Abbiamo avuto una crisi forte molto prima. Può essere che fosse geloso di Dani, ma non era quella la causa della nostra rottura".

Le donne d'altronde sono sempre state l'altra grande passione di Osvaldo, che ha avuto quattro figli da tre compagne diverse.

L'avventura a 'Ballando con le stelle' comunque sarà un successo: l'ex bomber infatti alla fine si classifica terzo a pari merito con l'attrice Milena Vukotic, ma alle spalle del modello Lasse Matberg e dell'attore Ettore Bassi.

IL RITORNO AL CALCIO COL BANFIELD

Dopo quasi quattro anni lontano dai campi Osvaldo, che può vantare anche 14 presenze e 4 goal con la maglia dell'Italia, a gennaio 2020 accetta l'offerta del Banfield dove a volerlo fortemente è il tecnico Julio Falcioni.

"Su 30 giocatori ne avevo venti che fumavano. Non mi cambia molto se fuma. Non lo faccia nei luoghi in cui è severamente vietato, mi interessa che riposi e mangi bene. L’unica paura che abbiamo è quella di rimetterlo in forma dopo tre anni di inattività. Dal punto di vista fisico ha confermato una forma impeccabile, deve solo ritrovare il passo per giocare a livello agonistico. Tecnicamente è indiscutibile".

Osvaldo torna così in campo a febbraio e lo fa proprio al 'Monumental' di Buenos Aires contro i rivali di sempre del River Plate. Entra nell'ultimo quarto d'ora al posto di Datolo, ex meteora del Napoli, ma ha il tempo di sfiorare il goal con un pregevole pallonetto e protestare per un rigore non assegnato.

Il tutto senza dimenticare la vecchia passione per il rock testimoniata dal nome sulla maglia: Dani Stones. Alla fine vince il River, ma Osvaldo è comunque soddisfatto.

"La mia testa adesso è concentrata al 100% sul calcio. Fisicamente pensavo di stare peggio. I fischi? Scontati, non me ne frega nulla".

Dopo aver giocato il secondo tempo nella sfida persa in casa dal suo Banfield contro l'Aldovisi, rimediando anche un'ammonizione al 90', Osvaldo però è subito costretto a fermarsi per un problema all'inguine che gli farà saltare le successive tre partite prima dello stop causa pandemia. Totale: 60 minuti, 1 cartellino giallo e zero goal. Non esattamente un successo, insomma.

In estate poi ecco la rottura. Osvaldo infatti non ha più preso parte alle sessioni di allenamento via Zoom, obbligando di fatto la società argentina a fare a meno di lui, come annunciato dal vicepresidente Oscar Tucker.

"Non fa più parte della rosa. Abbiamo avuto la possibilità di prolungare il contratto ma non è mai stato fatto: così è difficile continuare. Abbiamo sempre avuto un dialogo costante con il giocatore e con lo staff tecnico. Ha dato delle spiegazioni a Sanguinetti ma è difficile che resti".

Sarà il sipario, definitivo, sulla sua carriera.

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