Okan BurukGetty

Il riscatto di Okan Buruk: 'bidone' all'Inter, tecnico vincente in Turchia

Archivio Storie

Prima che riuscisse ad interrompere un digiuno di vittorie che in Italia durava da oltre un decennio, Massimo Moratti le ha provate davvero tutte pur di costruire un' Inter che potesse combattere ad armi pari con Milan e Juventus, le due cannibali dominatrici degli anni '90 in chiave Scudetto.

Tanti acquisti, alcuni azzeccati e altri meno: nel novero di questi ultimi rientra anche quello di Okan Buruk, centrocampista 'tascabile' dalle caratteristiche tecniche non eccelse ma con uno spirito agonistico da Pallone d'Oro, quasi a voler giustificare la famosa frase 'mamma li turchi'.

Emre Belozoglu Okan Buruk InterAA

Okan arriva a Milano a costo zero nell'estate 2001 dopo una 'vita' (quantificata in un decennio) trascorsa al Galatasaray e il seguente bottino: 6 campionati turchi, 4 Coppe di Turchia, una Coppa UEFA e una Supercoppa Europea. Insieme a lui i nerazzurri si assicurano anche  Emre Belözoğlu che, a differenza di Okan, avrà più fortuna nel corso della sua avventura italiana.

Emre, infatti, viene subito soprannominato 'La Zanzara' per la sua abilità di 'pungere' sulle caviglie avversarie e di inserirsi negli spazi, il tutto unito ad un bagaglio tecnico più che discreto; Okan, invece, fatica a guadagnarsi spazio in un centrocampo che in quegli anni poteva contare su interpreti di livello assoluto come Di Biagio e Seedorf per citarne alcuni.

L'esordio in nerazzurro è datato 26 agosto 2001: a San Siro c'è Inter-Perugia e Cuper, come da previsione, lo manda in panchina salvo poi concedergli gli ultimi 11 minuti. Okan non si fa notare per le prodezze offerte in campo ma per un confronto, tutto da ridere, con l'avversario Gatti che strappa un sorriso ai tifosi presenti sugli spalti e a quelli seduti sulla poltrona di casa.

La prima stagione italiana si concluderà nel peggiore dei modi: oltre ad un impiego col contagocce, Okan dovrà sorbirsi anche la delusione per lo Scudetto perso all'ultima giornata in quel maledetto 5 maggio 2002 che ancora oggi è una ferita aperta per i tifosi interisti. L'unica 'soddisfazione' la ottiene con la sua Turchia, seppur da comprimario, ai Mondiali di Corea e Giappone: la Nazionale guidata da Şenol Güneş sovverte ogni pronostico con la medaglia di bronzo ottenuta dopo aver battuto i padroni di casa coreani nella finalina per il terzo posto.

Okan Buruk Inter nostalgiagettyimages

Le cose iniziano finalmente ad andare per il verso giusto e, aiutato da qualche infortunio di troppo nella rosa dell'Inter, Okan acquista più spazio nel corso della stagione 2002/2003: per lui anche due goal, di cui il primo decisivo per evitare la sconfitta all'Olimpico contro la Roma. Uno stacco di testa vincente, strana modalità per uno alto appena 169 cm che il meglio di sé lo ha offerto da un altro punto di vista.

Molto più semplice il secondo - e ultimo - sigillo in maglia Inter: sempre in trasferta, stavolta a Torino, utile per il definitivo raddoppio sui granata con un tocco sottomisura dopo un assist preciso di Recoba. Per il 'piccolo' turco questo è il canto del cigno e l'inizio del nuovo oblio culminato con il divorzio del 2004, quando Cuper nel frattempo è stato esonerato e, dopo la parentesi Zaccheroni, il suo posto è stato preso da Roberto Mancini.

Okan non rientra nei piani del 'Mancio' e saluta Milano per tornare in patria, al Besiktas: la sensazione, però, è che gli anni d'oro siano ormai lontani e anche il ritorno al Galatasaray non gli infonde la fiducia necessaria per ripartire. Chiude la carriera da giocatore all' Istanbul Basaksehir, diventato il club del suo cuore e portato al primo storico trionfo in campionato in veste di allenatore.

Sotto la sua guida, il Basaksehir è diventata la nuova squadra da battere in Turchia, la prediletta di Erdoğan e, per tale motivo, invisa agli occhi di quella parte dell'opinione pubblica avversa al capo di stato. Ma Okan l'Italia non l'ha mai dimenticata e il desiderio di tornare per dimostrare a tutti che sul suo conto si sbagliavano è grande.

"Mi piacerebbe allenare in Italia, sarebbe la mia prima scelta: gradirei veramente lavorare lì".

Il 29 gennaio 2021, l'avventura di Okan Buruk alla guida dell'Istanbul Basaksehir si è conclusa con l'esonero. L'ex Inter non è riuscito a confermare quanto di buono fatto nell'annata precedente ed è stato sollevato dall'incarico. Il classe 1973, in estate, è stato poi nominato tecnico del Galatasaray, club che tutt'oggi allena. Magari, un giorno, per Okan potrebbero riaprirsi le porte della Serie A.

Pubblicità