Un tavolo virtuale con nove sedie, con tutti i vertici del calcio italiano: da Gravina per la FIGC a Dal Pino per la Serie A, passando per Balata, Ghirelli, Sibilia, Tommasi, Ulivieri e Nicchi. Per rappresentare tutto il mondo del pallone. Poi, sulla nona sedia, il ministro Spadafora , l’uomo decisivo per dare il via alla ripartenza dei campionati professionistici. Oggi nel tardo pomeriggio, nel vertice che si terrà, si deciderà il futuro prossimo del calcio italiano.
Intanto però arriva un importante passo in avanti sulla strada della ripresa. Il CTS ha approvato il protocollo medico presentato dalla FIGC per le partite, dopo aver già fatto altrettanto con quello relativo agli allenamenti. Resta però il nodo della quarantena di 14 giorni per l'intero gruppo squadra nel caso cui un singolo giocatore o membro dello staff risultasse positivo. Un problema a cui si penserà nelle prossime settimane.
Proprio il protocollo medico a cui attenersi per le partite è uno dei principali temi sul tavolo di questa sera insieme alle date e i modi della ripresa dei campionati professionistici - i dilettanti hanno già annunciato di aver chiuso i battenti proponendo il congelamento delle classifiche - e la trasmissione in chiaro non delle partite, piuttosto dei goal o degli highlights.
Il presidente federale Gravina in mattinata intanto ha partecipato a un convegno all'Università di Bologna, durante il quale ovviamente è stato affrontato anche il tema della ripartenza e ha attaccato coloro che spingono per lo stop definitivo.
"Per me è stata una parentesi di grande tristezza, e lo farò presente, constatare che nel mondo del calcio alcuni facciano di tutto per non giocare, convinti che così non pagherebbero alcune mensilità ai propri tesserati. È un gioco perverso quello di una società che non vuole giocare per limitare i danni. Tutto questo mi ha convinto a portare avanti questa battaglia. So quanti italiani pensano che non si debba giocare: capisco che sarà triste vedere le partite a porte chiuse, ma se riparte l’economia del nostro Paese non può non ripartire una delle sue industrie più importanti”.
Due le date in ballo per il via: 13 o 20 giugno. Con la voglia da parte di Spadafora di ricominciare con le partite in chiaro. Soluzione che non sembra trovare particolari consensi per quanto riguarda la Serie A, ma potrebbe esserci il piano B: iniziare con la Coppa Italia , trasmessa in chiaro dalla Rai. In quel caso, però, bisognerebbe iniziare il 13: ritardare di una settimana potrebbe costringere la Lega a ‘rinunciare’ alla Coppa. La stessa Lega che, dal canto suo, vorrebbe iniziare con i recuperi e varare un nuovo orario per le partite: le 21.45. Gli altri due slot potrebbero essere alle 17.15 e alle 19.30.
Per quanto riguarda i giocatori con contratti in scadenza, la FIFA ha aperto al prolungamento degli stessi fino al 31 agosto, la nuova fine della stagione. Domani il Consiglio e l’Assemblea di Lega discuteranno poi i temi emersi nel vertice per la ripartenza definitiva. Il futuro del calcio italiano, tutto in due giorni.
