GOALÈ stata una carriera vissuta a gran velocità, quella di David Odonkor. Lo scatto in progressione con il pallone fra i piedi, del resto, era la sua specialità. Un'accelerazione bruciante, la sua, visto che era accreditato di un tempo di 10''70 sui 100 metri piani. Se gli concedevi spazio, benché non avesse qualità tecniche eccelse, sapeva essere letale, soprattutto sfornando dei cross per i compagni. Di fatto era un velocista prestato al calcio.
In breve tempo raggiunse i vertici in Germania, giocando con il Borussia Dortmund e con la Nazionale tedesca, con cui prese parte ai Mondiali del 2006. Ma tanto rapidamente riuscì a imporsi, altrettanto veloce e ripida fu la sua discesa, conseguenza di tre gravi infortuni al ginocchio che ne limitarono l'esplosività atletica e lo portarono a un ritiro precoce dal calcio giocato all'età di 29 anni.
Nato a Bünde, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, il 21 febbraio 1984, David ha anche un'altra particolarità: figlio di madre tedesca e padre ghanese, è stato infatti uno dei primi calciatori di colore a indossare la maglia della Germania dopo il capostipite Gerald Asamoah, che partecipò con la Nazionale teutonica ai Mondiali 2002.
Odonkor cresce però con la madre, visto che il padre abbandona presto la famiglia, e inizia a giocare a pallone nelle formazioni giovanili dell'JSG Holsen-Ahle e del Bünder SV, ma è nel 1998, con il passaggio al Borussia Dortmund, che si capisce che il ragazzo può avere una carriera importante fra i professionisti.
Mamma è inizialmente perplessa, perché "Dortmund è troppo lontana e poi ci sono i razzisti". Per tranquillizzarla i gialloneri garantiscono al ragazzo un assegno iniziale da circa 150 euro attuali al mese e si fanno carico del trasporto fino alle strutture della società, chiaro segno che credono in lui. Ogni giorno il club viene a prenderlo a Bünde e con un viaggio di 320 chilometri lo porta a Dortmund per fare gli allenamenti con i suoi compagni. E, fatto importante, nessuno si permette si offendere il ragazzo per il colore della sua pelle.
Approdato in giallonero, quella velocità fuori dal comune, in un calcio sempre più fisico rispetto al passato, consente a David di bruciare le tappe. A 15 anni, però, la carriera dell'ala tedesca rischia di interrompersi sul nascere. Tutta colpa di un grave incidente in bicicletta, che lo ha quasi paralizzato: Odonkor riporta una frattura cervicale. Il club manda addirittura un elicottero sul posto per trasportarlo in una clinica specializzata a Bochum. Dopo sei mesi di convalescenza, con il collo bloccato da una barra d' acciaio, Odonkor ricomincia a correre e lo fa con ancora maggiore determinazione.
Dal 2001 inizia così a giocare con la Seconda squadra del Dortmund, e nel 2001 l'autorevole rivista spagnola 'Don Balón' lo inserisce fra i 100 migliori giovani calciatori al Mondo. Presto arriva anche l'occasione che David aspettava: l'ala destra fa infatti il suo esordio in Bundesliga il 3 marzo 2002a 18 anni in occasione del match interno pareggiato contro il St. Pauli. Odonkor gioca e convince, riuscendo a ritagliarsi il suo posto in Prima squadra. Il Borussia Dortmund conclude quella stagione laureandosi Campione di Germania e vincendo il Meisterschale.
Getty ImagesNella stagioni successive David trova sempre più spazio e nel 2005/06, l'anno che porta ai Mondiali in Germania, il suo rendimento è altissimo. Gioca con regolarità, salta una sola partita e primeggia nella classifica dei cross del massimo campionato tedesco: ben 229. I progressi dell'ala che sembra uno sprinter non sfuggono al Ct. della Germania Jurgen Klinsmann, che a sorpresa decide di inserire il suo nome nella rosa dei 23 giocatoriche disputeranno i Mondiali. Senza aver mai giocato nella Nazionale maggiore prima di allora (secondo di sempre dopo Kahn ai Mondiali di USA '94).
L'idea dell'ex centravanti dell'Inter è quella di impiegarlo a gara in corso per spezzare in due la partita con la sua velocità. La telefonata al ragazzo ventiduenne arriva una mattina di maggio: fino a quel momento non aveva mai visto il Ct., nemmeno per un raduno delle riserve. All'Under 21, aspettava l' Europeo di categoria, in Portogallo. Vieni con noi, gli ha detto l' allenatore. Una fetta del tifo nutre perplessità, qualcuno lo accusa di avere straordinarie doti atletiche ma scarse qualità calcistiche. Lui si affretta a scacciare l'etichetta che gli è stata appiccicata.
"Non sono uno sprinter, ma un calciatore".
Klinsmann va avanti per la sua strada. Tanto più che il girone eliminatorio gli dà ragione. Dopo l'esordio in amichevole con il Giappone il 30 maggio, per 2 volte su 3 presenze, contro la Polonia e l'Ecuador, David entra al 64' in sostituzione di un compagno e nonostante giochi complessivamente appena 55' incide. Soprattutto contro la Polonia, quando, davanti ai suoi tifosi (si gioca a Dortmund) fugge alla sua maniera sulla destra, e dalla riga di fondo crossa in area per Neuville, che di testa batte Boruc e regala i 3 punti in palio alla Germania.
David non gioca la sfida con la Svezia agli ottavi, ma Klinsmann lo rilancia nell'infuocato quarto di finale con l'Argentina, dove subentra al 62' a Schneider. La Germania pareggia con Klose e vince ai rigori. Odonkor non calcia ma può festeggiare con i compagni. La mossa è puntualmente riproposta dal Ct. tedesco nella storica semifinale di Dortmund contro l'Italia di Lippi.
Stavolta però le cose non vanno come lui e i tifosi si auguravano. Odonkor, che prende il posto di Schneider all'83', si rivela prezioso nei supplementari quando il punteggio è ancora sullo 0-0. Da una sua sgroppata sulla destra, mette in mezzo smarcando Podolski nel cuore dell'area azzurra, ma l'attaccante spreca clamorosamente. Poi entra Del Piero, e le reti nel finale dell'extra time di Grosso, con l'azione che parte da un corner provocato proprio dal giocatore del Borussia Dortmund, e dello stesso attaccante bianconero, fanno esultare i tifosi italiani e gettano nello sconforto i supporter della Die Mannschaft.
Getty ImagesOdonkor, che non gioca la finale per il 3° posto, è comunque protagonista di un buon Mondiale, ma a sorpresa il Borussia Dortmund decide di monetizzare la sua cessione: l'ala tedesca passa così al Betis, che per aggiudicarselo versa 6 milioni e mezzo di euro nelle casse del club giallonero e gli fa firmare un contratto di 5 anni. Dopo 75 presenze e 2 goal con la squadra che lo ha lanciato, e con cui si è esibito anche nei palcoscenici europei, sembra l'inizio di una nuova pagina ricca di soddisfazioni per il tedesco, invece sarà l'inizio della fine.
Nel 2006/07 dopo 13 gare si infortuna infatti al ginocchio destro e non vede più il campo. Non va molto meglio nel 2007/08, quando un nuovo problema al ginocchio destro lo tiene fuori per altri 3 mesi. Quando recupera sembra aver smarrito l'esplosività fisica che aveva sempre caratterizzato le sue giocate e va spesso in panchina. Il destino lo attende ancora una volta al varco e con la squadra che retrocede in Segunda División, ha un terzo grave infortunio al solito ginocchio destro.
Nel 2010 rischia addirittura l'amputazione della gamba martoriata, ma dopo due mesi di terapia intensiva riesce a scongiurare la triste eventualità. Stavolta, comunque, non riesce a rialzarsi e non gioca più fino al giugno 2011, quando scade il contratto con il club spagnolo, che saluta con 2 reti in 51 apparizioni e senza mai aver praticamente espresso il suo potenziale.
David però non vuole mollare e prova a rilanciarsi nella Seconda Divisione tedesca con l'Alemania Aachen. Gioca 23 partite e realizza 2 reti, ma a causa degli immancabili problemi fisici il suo contratto si interrompe anticipatamente. Odonkor accetta allora di andare in forza all'Hoverla nel campionato ucraino, che gli consente di avere vicino il suo fisioterapista di fiducia. Colleziona 3 goal in 14 gare e nel 2013, a soli 29 anni, matura la decisione di appendere definitivamente gli scarpini al chiodo.
"Infortuni come i miei potevano accadere a chiunque - commenta - e con qualsiasi squadra, qui in Ucraina, a Dortmund o con la Germania, ma le sfide europee contro Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco nessuno potrà mai togliermele".
Conclusa la carriera da calciatore, inizia per Odonkor una seconda vita. Inizia nel 2013/14 come vice allenatore del piccolo SC Verl. Da agosto 2014 a febbraio 2015 allena il TuS Dornberg e nel 2015/2016 assume la carica di DS dell'Hammer SpVg. Il 26 maggio 2018, con qualche anno di ritardo, organizza la sua gara di addio al calcio, nella quale si produce con Neuville in un'azione fotocopia di quella del goal alla Polonia ai Mondiali. Dal 2017 al 2019 allena il Bad Pyrmont, squadra della Sassonia, mentre dal 1° luglio 2019 diventa vice di mister Demirbakan con i turchi dell’Eskisehirspor.
Odonkor acquista però grande popolarità grazie alla partecipazione al Grande Fratello VIP, che vince aggiudicandosi un assegno da 100 mila euro. Oggi si diverte anche a scendere qualche volta in campo con le Leggende tedesche. Senza quei gravi problemi al ginocchio, probabilmente, la sua carriera avrebbe potuto essere migliore.


