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Da ‘nuovo Kakà’ a meteora al Chievo: la carriera ‘sempre in prestito’ di Lucas Piazon

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Marzo 2011: 7,5 milioni di euro offerti al San Paolo e superata la concorrenza della Juventus. Così il Chelsea si assicura Lucas Piazon, astro nascente del calcio brasiliano paragonato in patria nientemeno che a Kakà. I Blues credono di aver fatto il colpaccio, ma andranno incontro ad una tremenda delusione. L’esterno offensivo manca di poco l’approdo in Italia, che avverrà molti anni dopo e non sarà certo una parentesi indimenticabile.

Difficile però, in quel momento, non dare ragione ai dirigenti del Chelsea. Piazon ha all'epoca 17 anni e viene da annate ricche di goal e prodezze assortite con le maglie di Coritiba, Atletico Paranaense e San Paolo. Nelle giovanili del 'Tricolor Paulista' vince da protagonista la Manchester United Premier Cup, battendo i Red Devils e poi il Werder Brema in finale.

Un talento pronto ad infiammare la Premier League che, nella sua prima annata inglese, conferma quanto fatto vedere in Brasile. Segna infatti 4 goal in 10 presenze con l’Under 23 del Chelsea e contribuisce con 2 assist vincenti alla conquista della FA Youth Cup da parte della formazione Under 18.

Grazie a questi exploit viene eletto ‘miglior giovane del Chelsea per l’anno 2012’. Un riconoscimento che accresce ulteriormente l’attesa attorno a questo ragazzo, destinato – secondo tifosi e addetti ai lavori – a trascinare il Chelsea a importanti traguardi. Quel momento, però, non arriverà mai.

Dopo le prime apparizioni nel Chelsea dei grandi, impreziosite da un paio di assist vincenti, Piazon comincia la sua personale collezione di esperienze in prestito. Una gavetta necessaria per farsi le ossa pensa qualcuno, un lento declino verso il dimenticatoio dirà l’evidenza dei fatti.

Piazon nel gennaio del 2013 viene ceduto in prestito al Malaga, dove però non sfonda. In estate passa al Vitesse e in Olanda il suo talento pare sbocciare definitivamente. Il tecnico Peter Bosz lo mette al centro della sua scacchiera e il brasiliano ripaga risultando il miglior giocatore della squadra con 10 goal e 11 assist in 29 partite.

“Non vedo l’ora di tornare al Chelsea”, dichiara Piazon dopo aver trascinato il Vitesse al sesto posto in Eredivisie. Il club londinese, guidato sul campo in quel periodo da Eden Hazard, non ha invece così fretta di riaccoglierlo a Stamford Bridge. Nuovo prestito dunque per il brasiliano, stavolta all’Eintracht Francoforte. In Germania Piazon non ripete i fasti olandesi, tanto da ‘retrocedere’ in Championship negli anni successivi vestendo le casacche di Reading e Fulham.

Ormai il Chelsea è per l’ex San Paolo solo una destinazione transitoria, tra un’esperienza in prestito e l’altra. Il giocatore ha voglia di dimostrare di non essere una meteora del pallone e, nel gennaio del 2019, arriva una chiamata dall’Italia. Un paese che ha nel DNA (alcuni suoi parenti sono di origine veneta) e che avrebbe potuto accoglierlo 8 anni prima se avesse accettato la corte della Juventus. Il club del suo possibile rilancio è il Chievo.

Quella gialloblù non è però esattamente la migliore destinazione possibile nel gennaio 2019. I veneti sono ancorati all’ultimo posto in classifica e con la retrocessione in Serie B - che infatti arriverà un paio di mesi dopo - ormai nel destino. Bilancio dell’esperienza di Piazon a Verona, nonostante le dichiarazioni entusiastiche di dirigenza e giocatore nel giorno della presentazione? 4 presenze, 80 minuti totali e nessuna giocata degna di nota.

L’ultima tappa da ‘girovago’ di proprietà del Chelsea è al Rio Ave in Portogallo, paese dove poi rimane venendo acquistato – finalmente – a titolo definitivo dal Braga che, tanto per cambiare, lo cede in prestito al Botafogo. Si concretizza dunque la sospirata chiusura dell’esperienza ai Blues, cominciata sotto i migliori auspici e che poi non ha mai avuto una svolta definitiva. Un giro d’Europa con una sosta in Italia, che è stata fugace e poco produttiva.

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