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Note Azzurre - Una vittoria all'italiana della quale andare fieri

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Note Azzurre
"Il successo consiste nel fare cose ordinarie in modo straordinario". Queste parole, attribuite a Jim Rohn, celebre imprenditore e scrittore statunitense, sembrano fatte apposta per essere cucite addosso alla Nazionale Azzurra guidata da Roberto Mancini.

Cose ordinarie, appunto. Come giocare una gara all'italiana, senza tentare di strafare ma limitandosi a fare bene ciò che si sa fare meglio: aspettare. Storicamente il nostro calcio è stato spesso deriso, ma quel "catenaccio" del quale siamo accusati da decenni, è probabilmente una delle cose che all'estero ci invidiano più. Per lo meno quanto la pizza.

Ma raggiungere una finale dei Campionati Europei tre anni dopo aver guardato gli altri contendersi un Mondiale in tv, è sicuramente un successo. Chiaro, l'appetito vien mangiando e sarebbe sbagliato pensare di potersi accontentare. Ma la strada tracciata fin qui dai ragazzi di Mancini rimarrà comunque nella storia del calcio del nostro Paese.

Oggi non è ancora tempo di parlare di tattica, di finale, di tiki-taka, di costruzione dal basso e di ripartenze. Oggi è il giorno della festa. Una festa che, come spesso accade nel nostro Paese, permette a tutti di dimenticare, almeno per un attimo, difficoltà e problemi, e ci permette di indossare una maglia azzurra che, almeno per una volta, ci unisce. 

Il gruppo, poi, fa il resto. Perché quando un gruppo di ragazzi è così unito, è più facile sentirsi parte di esso. Sentirsi integrati, partecipi, esultare con loro e soffrire per loro. Le lacrime di Spinazzola hanno commosso tantissimi tifosi italiani, l'esultanza degli azzurri è l'esultanza di tutti noi.

La Spagna, forse, aveva qualcosina in più rispetto a noi e in campo ha fatto sicuramente meglio. Alla fine, però, in finale a Wembley ci saranno Chiellini e compagni, pronti all'ennesima battaglia che possa rendere fiero il popolo che rappresentano.

Per parlare di moduli e tattica ci sarà tempo. Oggi è sicuramente più gratificante guardare questa immagine: Jorginho ha appena segnato il rigore decisivo e capitan Chiellini, invece di lanciarsi in una folle esultanza coi compagni, abbraccia con forza Manuel Locatelli. Il giovane centrocampista del Sassuolo, divorato dalla paura di aver rovinato la cavalcata azzurra, era stato appena 'salvato' da Donnarumma prima e da Jorginho poi: e il capitano ha voluto condividere con lui quel sorriso che proprio in quell'istante aveva preso il posto della disperazione.


Cose ordinarie in modo straordinario. Cose come questa. La chiave del successo.
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