
2 partite, 2 vittorie. 6 goal fatti, 0 subiti. Qualificazione agli ottavi già certa, primo posto che sarà realtà in caso di vittoria o pareggio contro il Galles. Parate di Donnarumma? Una sola.
Se da una parte c'è chi predica calma e invita a placare i facili entusiasmi, dall'altra c'è chi non vuole porsi limiti: l'Italia non ha disputato gli ultimi Mondiali e, a dirla tutta, dopo la conquista del Mondiale del 2006 ha raccolto tante, troppe figuracce.
E se è vero che Turchia e Svizzera non sono certo avversarie irresistibili, è altrettanto vero che nel 2010 siamo stati capaci di farci eliminare in un girone completato da Slovacchia, Paraguay e Nuova Zelanda e, quattro anni dopo, a sbatterci fuori è stata la Costa Rica. Per non parlare della Svezia. Insomma, guai a dare per scontate queste vittorie: non si tratta di vittorie impossibili sì, è chiaro, ma negli ultimi anni ne avevamo combinate di tutti i colori.
Vittorie che, è doveroso aggiungerlo, non sono arrivate a fatica o grazie alle parate del nostro portiere, bensì sono state il frutto di un gioco spumeggiante, di un predominio territoriale netto e di un gruppo che sembra affiatato come non accadeva da tempo.
GettyI ragazzi di Mancini sembrano una banda navigata, con esperienza da vendere. In realtà, eccezion fatta per Chiellini e Bonucci, tutti gli altri hanno un'esperienza decisamente limitata: basti pensare che per Gigio Donnarumma, forse il nostro giocatore migliore, si tratta della prima competizione con la maglia azzurra. Discorso analogo può essere fatto per Berardi, Spinazzola, Locatelli, Barella e Di Lorenzo, giocatori che anche in Europa hanno giocato poco o nulla.
Eppure questa Italia funziona: sarà l'incoscienza, sarà la voglia, sarà la determinazione, sarà l'umiltà: sta di fatto che il mix che ne viene fuori è bello da vedere, bellissimo da commentare.
Perché questo Euro 2020, che abbiamo aspettato più del dovuto, ci sta restituendo finalmente qualcosa, almeno in termini calcistici. E, seppur mantenendo sempre i piedi per terra, è giusto non porre freni all'entusiasmo: entusiasmarsi, del resto, non ha mai fatto del male a nessuno. Specialmente dopo un periodo nel quale di entusiasmo, purtroppo, in giro se n'è visto davvero poco.
