Quando Luciano Spalletti lo manda in campo per la prima volta lo scorso 28 agosto, a mezz'ora dalla fine della sfida contro la Fiorentina al Franchi, Giacomo Raspadori è ancora, insieme al "Cholito" Giovanni Simeone, semplicemente uno dei due attaccanti acquistati dal Napoli per completare il reparto offensivo. Prova la conclusione, ma Gollini la respinge: nel complesso un buon impatto.
Non da sottovalutare, almeno: perché rispetto a Victor Osimhen e allo stesso Simeone è un centravanti diverso: "moderno", in tutte le sue caratteristiche. Lo si è visto nel corso delle stagioni al Sassuolo e nella Nazionale di Roberto Mancini.
C'è dell'altro, però, come sempre: perché uscire dalla "comfort zone" neroverde non è da tutti, soprattutto se di quel club eri diventato punto di riferimento e capitano. C'è, insomma, che devi confrontarti con delle prove importanti, come quella a cui lo ha sottoposto Luciano Spalletti contro il Lecce.
Una di quelle serate che potrebbero buttarti giù, ma che al contrario ti motivano: Raspadori viene schierato da titolare, ma viene sostituito all'intervallo. Brutto segnale: non importa, alza la testa e va avanti. Subentra a Khvicha Kvaratskhelia nella ripresa della sfida contro la Lazio, ma il calcio si sa com'è. Curioso.
Osimhen si fa di nuovo male: Spalletti preferisce "Jack" al "Cholito" per la gara contro lo Spezia, un match troppo importante per il cammino azzurro. E, soprattutto, lo lascia in campo anche sul risultato di 0-0: come se qualcosa potesse succedere da un momento all'altro. E infatti.
Palla in mezzo di Lozano, destro e corsa verso la curva dello stadio "Diego Armando Maradona", per il goal vittoria: e chi lo toglie più?
Ad Ibrox è di nuovo titolare, contro i Rangers: scambia con Olivera e si costruisce la rete del momentaneo 0-2, scivolando sulla panchia davanti ai tifosi dei Gers. Due goal in meno di cinque giorni.
E’ il vero punto di svolta, da quel momento in poi Raspadori si getta alle spalle ogni tipo di seppur flebile insicurezza, si esalta e si riscopre prima protagonista assoluto in Nazionale, segnando contro Inghilterra e Ungheria i goal che trascinano l’Italia alla ‘final four’ di Nations League, e poi molto più di una semplice alternativa ad Osimhen nel Napoli.
Ad Amsterdam, contro l’Ajax, ancora in Champions League e nella straordinaria cornice della ‘Johan Cruijff Arena’, vive la notte che ogni giocatore attende: quella che può valere la definitiva consacrazione.
In una partita nella quale il Napoli ha mostrato all’Europa e al mondo intero la sua versione più bella, Jack strappa applausi per tutti i 64’ nei quali resta in campo (uscirà solo a risultato ampiamente acquisito).
Prima segna il goal del momentaneo 1-1, poi cala la rete che vale il poker ed offre a Kvaratskhelia il pallone giusto per il 5-1. In mezzo tante giocate da campione vero, da attaccante che riesce ad unire il fiuto per il goal che un vero bomber dovrebbe avere, a quella qualità che è propria dei trequartisti.
Sì perché ad Amsterdam, una volta di più, Raspadori ha dimostrato di essere una punta che fa dell’atipicità il suo punto di forza. E’ chirurgico quando c’è da far male, ma torna anche a supportare i centrocampisti, dialoga con loro, apre spazi per i compagni e se c’è da ‘sporcarsi’ per recuperare un pallone magari nella propria metà campo in scivolata, lo fa senza il minimo problema.
E’ il prototipo dell’attaccante moderno, di quelli che per caratteristiche si vedono ancora poco in giro ed il movimento che compie nell’azione del 3-1 di Zielinski è l’esatta fotografia di ciò che lo rende così speciale.
Il Napoli ha trovato insomma un giocatore capace di garantire imprevedibilità ed equilibrio, molto equilibrio, e c’è tanto di suo nello straordinario momento che sta vivendo la compagine partenopea.
Il prossimo futuro dirà, ora che Osimhen è vicino al rientro, quale sarà il suo ruolo definitivo nel sistema pensato ed adottato da Spalletti. Intanto gli applausi e i complimenti sono tutti per lui, la stella nascente del calcio italiano che ha deciso di abbandonare la sua comfort zone per entrare in una nuova dimensione.


