Quindici anni fa era tutto un altro Napoli-Juve. Era quello dei ritorni, della risalita dopo la discesa negli inferi, della luce rivista dopo un buio caratterizzato da fallimento e Calciopoli. Il 27 ottobre 2007, rispetto a quello in programma stasera, era un Napoli-Juventus diametralmente opposto.
A partire dallo stadio, il caro vecchio 'San Paolo' pieno zeppo di sediolini rossi e ricolmo di tifosi: quel sabato sera il popolo azzurro lo aspettava con ansia, perchè era il primo Napoli-Juve di Serie A dopo una rinascita passata attraverso playoff persi, speranze e finalmente promozioni. Di contro Madama, reduce dalla retrocessione d'ufficio del 2006, aveva resettato ed era dovuta ripartire, riuscendo a compiere subito il salto vincendo una B che sapeva tanto di 'A2'.
In quel campionato Napoli e Juventus seppero bagnarsi d'umiltà, rimboccarsi le maniche e centrare l'obiettivo tra momenti complicati e partite spigolose: ecco perchè, quel 27 ottobre di oltre 15 anni fa, il match di Fuorigrotta aveva un sapore speciale. Campanilismo, rivalità sportiva e un ritorno al passato ricco di blasone, seppur con interpreti diversi e progetti da rimodellare nel tempo.
Getty
GettyLa Signora di Claudio Ranieri con Buffon, capitan Del Piero e Trezeguet, big che accettarono di non abbandonare la nave e di giocare in cadetteria; i partenopei con le scommesse Gargano, Hamsik e Lavezzi e gli ex bianconeri Blasi e Zalayeta, subito certezze nel 3-5-2 di Edy Reja. Il tutto, caratterizzato da uno stadio pienissimo e caldissimo.
Tra nomi altisonanti, new entry e cornice da paura, però, il mattatore del match si rivelò essere... un difensore: Maurizio Domizzi da Roma, fisico e mancino educato, che nella stagione precedente aveva deciso di sposare la causa di De Laurentiis per riportare il Napoli su livelli consoni alla propria storia.
Un sinistro di qualità, dicevamo, ciò che gli consentì di prendersi la scena in quel Napoli-Juve tanto elettrizzante quanto ricco di polemiche. Come? Segnando due calci di rigore che scatenarono il putiferio. Già: doppietta di Domizzi e 3-1 per gli azzurri (tornati a battere i piemontesi in campionato dopo 17 anni), un qualcosa che il protagonista in questione difficilmente avrebbe immaginato. Ed invece, tra penalty generosi ed una freddezza invidiabile, Domizzi dal dischetto consegnò i 3 punti ad un Napoli andato prima sotto, ma poi bravo a non demoralizzarsi e ad avviare la rimonta col super assolo di Walter Gargano, professione mediano, in grado di materializzarsi ovunque e correre per quattro.
Getty
GettyIl dinamismo consentì al 'Mota' di rispondere al provvisorio 0-1 di Del Piero, regalando ai tifosi un coast to coast ai 25 metri concluso con un mancino angolato imprendibile per Buffon. E' la scossa che riaccende il Napoli, andato sotto per merito del destro sotto misura di Pinturicchio - parato a metà da Iezzo ma poi finito in rete - su assist di Raffaele Palladino, l'uomo che oggi sta griffando la favola Monza nelle vesti di allenatore.
Vantaggio Juve con Del Piero, pari di Gargano e la doppia decisione di Mauro Bergonzi, che tra le proteste di Madama assegnò due tentativi dal dischetto ai padroni di casa: prima per un intervento di Chiellini sul Pocho Lavezzi, poi in seguito ad un'uscita di Buffon su Zalayeta.
"E' stata la mia partita peggiore, in tutta la carriera non mi era mai capitato di commettere due gravissimi errori nella stessa serata- confesserà Bergonzi a 'TuttoJuve.com' nel 2020 - Purtroppo non c'era il VAR. L'episodio di Zalayeta non fu facilissimo da valutare perché era in velocità. Poi certo, a rivederlo in tv più volte è facile, ma allora non lo è stato. Oggi sarebbe stato più semplice, eviterei di definirla una serataccia perché sarei stato invitato a vedere le immagini".
GettyPolemiche, moviole a go go: Domizzi però non sbaglia e sigla in sequenza 2-1 e 3-1 Napoli nel giro di 8 minuti, facendo esplodere il 'San Paolo' e dando seguito al pirotecnico 4-4 maturato la settimana precedente in casa della Roma.
"A pensarci vengono i brividi - ammise Domizzi nel dopo partita - perchè probabilmente avevo di fronte il portiere più forte al mondo. Ma devo anche dire che ero molto sereno. Sono andato a battere con tranquillità in entrambi i casi e ho avuto la fortuna di piazzare la palla con precisione. Ho giocato psicologicamente sulla scelta dei due angoli opposti ed è andata bene, sono contento. Abbiamo ottenuto un risultato splendido, una serata così non la dimenticherò facilmente".
Domizzi, d'altronde, in carriera dei rigori è stato uno specialista: 12 penalty trasformati su 13 calciati in totale, uno score invidiabile a dimostrazione del fatto che gli allenatori si fidavano delle sue qualità tecniche e caratteriali.
Dalla retroguardia alla panchina, come tanti suoi colleghi che dopo aver dismesso gli scarpini hanno cambiato ruolo: a 42 anni il presente parla modenese, in quel di Castelvetro, dove dall'estate Domizzi allena il club iscritto al campionato di Eccellenza Emiliano-Romagnola e nel quale lavora anche Marco Ballotta, l'evergreen dei portieri italiani. Un nuovo capitolo da unire alle precedenti parentesi al timone di Pordenone e Fermana "per costruire il mio percorso da allenatore", come ha spiegato nella conferenza di presentazione.
L'ex difensore stasera Napoli-Juve potrà godersela da spettatore, con l'eterna consapevolezza (e perchè no, anche con orgoglio) di essersi preso un pezzo di storia dei confronti tra azzurri e bianconeri.
NAPOLI-JUVENTUS 2007/2008, IL TABELLINO
NAPOLI-JUVENTUS 3-1
MARCATORI: 46' Del Piero (J), 49' Gargano (N), 62' rig. Domizzi (N), 70' rig. Domizzi (N)
NAPOLI (3-5-2): Iezzo; Cupi, Cannavaro, Domizzi; Garics (83' Contini), Blasi, Gargano, Hamsik, Savini; Zalayeta (90' Sosa), Lavezzi (78' Calaiò). All. Reja.
JUVENTUS (4-4-2): Buffon; Grygera (75' Marchionni), Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Salihamidzic, Nocerino, Almiron (87' Tiago), Palladino (80' Iaquinta); Del Piero, Trezeguet. All. Ranieri.
Arbitro: Bergonzi
Ammoniti: Domizzi (N), Chiellini (J), Buffon (J), Nocerino (J)
Espulsi: nessuno




