La storia di Radja Nainggolan col Belgio è ufficialmente finita. Anzi no. Il centrocampista della Roma non ha digerito l'esclusione dai convocati per le partite contro Gibilterra e Grecia in programma a settembre, ma allo stesso tempo per il momento non chiude definitivamente le porte alla sua Nazionale.
"Sì, smetto. Tutto questo non ha senso. Convoca Youri Tielemans, che sta spesso in panchina col Monaco e gioca soltanto pochi minuti a settimana. Quando era deluso, diceva che i Diavoli Rossi devono giocare nei migliori campionati.
Ora Witsel gioca in Cina e improvvisamente non importa più. Per me va bene, ma sono io a dover migliorare la qualità del mio gioco? Per piacere", le parole di Nainggolan riportate dal quotidiano belga 'Het Nieuwsblad'.
Nella mattinata di sabato però lo stesso Nainggolan è intervenuto direttamente su Twitter specificando: "Se ci saranno cose ufficiali le sentirete da me, sono solo deluso".
Il centrocampista della Roma nell'intervista ha rivelato: "Martinez mi ha chiamato alle 11, un’ora prima dell’annuncio delle convocazioni. Ha detto che lo scorso giugno, durante gli altri match di qualificazione ai Mondiali, ha avuto l’impressione che non fossi concentrato abbastanza sul Belgio. Stavo per esplodere".
D'altronde il rapporto tra Nainggolan e il CT del Belgio è sempre stato complicato come dimostra l'incontro di questa estate a Ibiza: "Eravamo nello stesso ristorante, era seduto ad un tavolo vicino al mio. Non l’ho visto all’inizio, ma lui sì. Non mi ha nemmeno salutato. Sì, anche io non ho detto nulla, è vero, ma come si può lavorare insieme ad una persona così?".
Nainggolan infine sottolinea: "Lo scorso anno ho giocato 53 partite con la Roma, una delle migliori squadre dell’ultimo campionato italiano. Faccio sempre del mio meglio, vado d’accordo con tutto il gruppo. Eppure c’è sempre qualcosa".
