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Mondiali, Infantino sui diritti umani: "Noi europei dovremmo chiedere scusa per 3000 anni"

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Il Mondiale in Qatar sta per iniziare, ma non si placano le voci di protesta nei confronti della FIFA per la scelta di aver assegnato l'organizzazione del torneo al paese orientale.

Nel discorso della conferenza stampa di apertura il presidente della Fifa, Gianni Infantino, si è visto rivolto alcune domande sul tema dei diritti umani e ha risposto in maniera energica.

"Per quello che noi europei abbiamo fatto negli ultimi 3.000 anni dovremmo scusarci per i prossimi 3.000 anni, prima di dare lezioni morali agli altri. Queste lezioni morali sono solo ipocrisia".

Il numero uno del massimo organo calcistico mondiale ha poi ripreso il tema, sottolineando il suo entusiasmo per l'inizio del Mondiale e ha affrontato anche il tema delle discriminazioni.

"Oggi ho belle sensazioni. Mi sento Qatari, africano, arabo, migrante, gay. Sono un figlio di lavoratori migranti. I miei genitori hanno lavorato molto duramente e in difficili condizioni. Ricordo come gli immigrati venivano trattati alle frontiere, quando volevano le cure mediche. Quando sono diventato presidente della Fifa, ho voluto vedere qui le sistemazioni dei lavoratori stranieri e sono tornato alla mia infanzia. Ma come la Svizzera a poco a poco è diventata un esempio di integrazione, così sarà per il Qatar".

Infine un ricordo della sua infanzia, nella quale asserisce di aver sofferto per diversi episodi di discriminazioni.

"So che cosa voglia dire essere discriminato, so che cosa vuole dire essere straniero in un Paese straniero. Da bambino mi bullizzavano perché avevo i capelli rossi, perché ero italiano e non parlavo bene il tedesco. Ma tu accetti la sfida, provi a farti degli amici, nuovi contatti, non rispondi all'insulto con l'insulto. Oggo sono orgoglioso della Fifa, di questo marchio sulla giacca, di questo Mondiale, che sarà un bellissimo evento, il più bello che ci sia mai stato".
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