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Milik ritrova il Napoli: dall'eredità di Higuain alla rottura

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Sono passati quasi due anni esatti da quel 21 gennaio 2021 quando, dopo mesi da separato in casa, Arkadiusz Milik lascia Napoli per trasferirsi al Marsiglia.

L’attaccante polacco era arrivato dall’Ajax nell’estate del 2016 per 32 milioni di euro più bonus col difficile (quasi impossibile) compito di riempire il vuoto lasciato al centro dell’attacco da un certo Gonzalo Higuain, ovvero l’uomo del record di goal in una sola stagione di Serie A passato improvvisamente alla Juventus tramite il pagamento della clausola rescissoria da 90 milioni di euro.

Milik allora ha solo 22 anni, alle spalle un paio di esperienze non troppo fortunate in Bundesliga e soprattutto due stagioni con l’Ajax in cui ha già segnato qualcosa come 47 reti in 76 partite. Numeri da bomber vero, insomma, seppure tutti da verificare nel nostro campionato.

Qualcuno a Napoli storce il naso ma l’inizio dell’avventura partenopea è da sogno: doppietta contro il Milan e doppietta anche alla prima in Champions League contro la Dinamo Kiev. Il popolo azzurro ha trovato un nuovo idolo. O almeno così sembra. Anche perché i goal saranno addirittura 7 in 9 presenze, prima del brusco stop.

A ottobre Milik finisce ko con la sua Nazionale, la diagnosi è impietosa: rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro. Una mazzata, insomma, per lui e per il Napoli che perde improvvisamente il suo nuovo numero 9(9). Poco male perché gli azzurri trovano la soluzione in casa grazie all'intuizione di Maurizio Sarri che reinventa Dries Mertens centravanti svoltando di fatto la carriera del belga e la storia del club. Milik viene operato dal prof. Mariani e rientra in campo dopo soli quattro mesi ma deve riconquistarsi il posto. La condizione, ovviamente, non è delle migliori tanto che Milik segna solo un goal in 14 partite.

La stagione successiva il polacco parte forte timbrando il cartellino già alla prima giornata sul campo del Verona. Sembra l'inizio di una possibile rinascita ma scalzare Mertens non è facile.

Dopo tre panchine consecutive, gioca pochi minuti contro la Lazio, quindi ecco la maledetta trasferta di Ferrara. Milik subentra a gara in corso al posto di Zielinski ma negli ultimi minuti mette male il piede ed il ginocchio, stavolta il destro, fa di nuovo crack. 11 mesi dopo il calvario si ripete: nuova operazione e lungo stop. Mentre, nonostante abbia solo 23 anni, qualcuno inizia a chiedersi se il polacco tornerà mai quello di una volta.

Milik non si arrende, rientra a marzo e pur con un minutaggio limitato dà il suo contributo nel duello Scudetto contro la Juventus realizzando quattro goal, tra cui alcuni pesantissimi come quello che dà il via alla rimonta contro il Chievo. Pesa però anche il grave errore in pieno recupero a 'San Siro' dove il Napoli non va oltre lo 0-0 contro il Milan e perde un pezzetto di tricolore, svanito definitivamente qualche settimana dopo nel famoso pomeriggio di Firenze.

In estate Sarri saluta e sulla panchina del Napoli arriva Carlo Ancelotti che decide di mettere Milik al centro dell'attacco e del progetto. Arek, che intanto ha ritrovato lo smalto dei giorni migliori, fa il suo siglando 20 goal in 47 presenze complessive tra campionato e coppe. Ma soprattutto mostra una condizione fisica sorprendente dopo due stagioni maledette. Il feeling con la piazza però non scatta mai del tutto a causa di alcuni clamorosi errori sotto porta. Uno tra tutti quello contro il Liverpool che impedisce al Napoli di passare la fase a gironi di Champions League.

A complicare ulteriormente la situazione sono i risultati della squadra che nel dicembre 2019 portano all'esonero di Ancelotti, sostituito da Rino Gattuso. Milik gioca poco e segna ancora meno: dopo il cambio di allenatore solo 2 reti in 13 presenze. Mentre iniziano i contrasti con la società per il rinnovo del contratto e circolano insistenti le voci di un presunto accordo tra l'attaccante polacco e la Juventus per trasferirsi in bianconero a parametro zero. Voci in parte confermate proprio da Gattuso.

"Un giocatore sa quando è finito un ciclo e si mette in testa una certa idea, che dobbiamo rispettare. Se non ha la testa giusta, poi si fa fatica ad allenarlo".

Per uno strano scherzo del destino l'unica gioia arriva contro quella che diventerà la sua futura squadra. Milik infatti batte e trasforma il rigore decisivo che fa piangere la Juventus e regala la Coppa Italia al Napoli. Ovvero quello che ancora oggi resta l'unico trofeo conquistato in carriera dal polacco. Un rigore che sarà il regalo d'addio alla piazza partenopea.

Arek Milik Coppa ItaliaGetty Images

In estate, a sorpresa, il Napoli trova l'accordo per la cessione di Milik alla Roma ma al momento delle visite mediche qualcosa va storto e l'affare non si concretizza. I giallorossi tramite un comunicato ufficiale negano che dietro lo stop ci siano dubbi sulle condizioni del giocatore.

"In merito alle indiscrezioni relative alla trattativa con il Napoli per il possibile trasferimento di Arkadiusz Milik, la Roma smentisce qualsiasi illazione sullo stato della trattativa e ancor di più sulle condizioni fisiche del calciatore, per il quale nutre profonda stima e rispetto.


Il Club ribadisce che non commenta mai e mai commenterà, né in una comunicazione ufficiale né in via confidenziale, lo stato di salute o la forma fisica di un calciatore tesserato di un’altra società.


Di conseguenza,la Roma respinge l’attribuzione di qualunque giudizio sulle condizioni fisiche del giocatore".

Il rapporto tra Milik ed il Napoli comunque è ormai compromesso tanto che la società decide di non inserirlo nelle liste per campionato ed Europa League. Una decisione che verrà spiegata dal direttore sportivo Cristiano Giuntoli senza troppi giri di parole.

"Arek ha rifiutato diverse volte il prolungamento che gli abbiamo offerto.Dopo le decisioni prese dal calciatore quest’estate e le problematiche sorte nel corso del calciomercato scorso, le conseguenze sono chiare. Noi abbiamo proposto una soluzione, mentre luiera intenzionato ad andare via".

All'attaccante non resta che prenderne atto e guardarsi intorno in attesa di trovare una nuova squadra, seppure con qualche rimpianto confessato in uno sfogo a 'SportoweFakty'.

"La vita di un atleta è corta ed a 26 anni voglio provare a diventare un calciatore migliore, voglio una nuova sfida.Seguo molto il mio istinto e fare qualcosa contro se stessi non ha alcun senso. Purtroppo molte cose dette e scritte non erano vere, sono state capite male. Si è pensato che io avessi un’ostilità contro i tifosi del Napoli ma non è vero, io li rispetto molto".
"Mi aspettavo di restare fuori, ma ho saputo di questa cosa dai mezzi di informazione, questo non è stato un buon modo di comunicare, anzi è stato poco professionale.Inoltre altri giocatori della rosa non hanno rinnovato, eppure non stanno vivendo la mia stessa situazione. In ogni caso io darò sempre il massimo per questo club e continuerò ad allenarmi con il massimo impegno fino a che sarò un tesserato del Napoli".

A gennaio del 2021, quando mancano solo sei mesi alla naturale scadenza del contratto, Milik viene ceduto al Marsiglia per 12 milioni di euro. In Francia, tra infortuni e incomprensioni con gli allenatori, resta due stagioni segnando comunque 30 goal in 55 presenze tra campionato e coppe.

Numeri che la scorsa estate risvegliano il vecchio amore della Signora. Sfumato il sogno Depay, la Juventus quindi vira decisa su Milik e lo porta a Torino a prezzo di saldo: prestito oneroso con diritto di riscatto fissato a 7 milioni di euro più due di bonus. Nel giorno della presentazione non manca, ovviamente, una battuta sul Napoli.

"Non ho guardato il calendario e non so quando giocheremo lì. Cosa non ha funzionato? Che quando volevo andare via le cose non sono andate come volevamo tutti e sono finito fuori rosa. Quelle contro la Juve erano sempre partite speciali, ma penso anche che non sono il primo né sarò l’ultimo giocatore a vestire entrambe le maglie. Ora gioco nella Juve ed è questo che mi importa”.

In pochi mesi intanto Milik con i fatti ha già conquistato anche i più scettici tra i tifosi bianconeri, risultando per distacco il miglior acquisto della campagna estiva 2022 con 7 goal realizzati in 19 presenze a cui va aggiunto quello ingiustamente annullato al polacco in pieno recupero contro la Salernitana.

Il repertorio, d'altronde, è completo: colpo di testa, sinistro mortifero e doti balistiche non comuni anche da fermo come dimostra la punizione vincente di Cremona. A 29 anni da compiere il prossimo febbraio, insomma, Milik ha davanti a sé la possibilità di prendersi una bella rivincita sulla sfortuna. Intanto ad attenderlo c'è l'incrocio col suo passato.

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