Ci sono sguardi che definisci in pochi istanti, senza dover rifletterci troppo: quelli di Daniel e Paolo Maldini, inquadrati a distanza di secondi, rientrano in questa speciale categoria.
Il primo è quasi incredulo, frenato anche per il passato, vicinissimo: coi colori rossoneri ci è cresciuto, abituato a vedere il "bianconero" (ma di un'altra squadra) come rivale. Il secondo è freddo, ma tradisce una certa emozione.
Perché poi è una questione di destino, anche: e Milan-Spezia è un po' il centro di tutto quel flusso che di solito fa incontrare le diverse parti del nostro universo, emozioni comprese.
Quando Daniel riconquista palla al limite dell'area c'è già la sensazione che qualcosa possa accadere, da un momento all'altro: al 59' San Siro, effettivamente, si ferma a guardare.
Il destro a giro che viene fuori, imprendibile per Tatarusanu, è carico di significato. Daniel, in fin dei conti, è in prestito proprio dai rossoneri: è stato mandato allo Spezia per giocare e far bene, ma fino a questa gara aveva raccolto solo 3 presenze in Serie A (e un goal contro il Como in Coppa Italia).
Poi la decisione di Gotti di farlo giocare da titolare contro i rossoneri: ecco, è qui che di solito il destino fa la sua parte, come suggerisce anche Stefano Pioli a Sky.
"Ero sicuro che avrebbe fatto goal: certe cose si sentono. Credo che per Paolo Maldini sia stata la serata perfetta: perché ha fatto goal Daniel e perché abbiamo vinto. Alla fine va bene così".
E' la chiusura del cerchio, d'altronde: il secondo goal nel massimo campionato, più di un anno dopo da quello Spezia-Milan del 25 settembre 2021 che aveva fatto commuovere ed esultare papà Paolo in tribuna, al Picco.
Lo stesso che adesso osserva un Daniel combattuto far tremare la propria squadra: la "sua", quella di suo padre e di suo nonno, Cesare. Quella dei Maldini: quella che al momento del cambio, tramite i suoi tifosi, gli tributa una standing-ovation. Nella sua notte, indimenticabile.




