23 aprile 2017. Real Madrid e Barcellona sono sul 2-2 nel Clásico del Bernabeu. Ma quando il pareggio pare ormai scontato, al 90' già scoccato appare lui, Lionel Messi. Sinistro vincente, palla alle spalle di Keylor Navas, vittoria del Barça. E la celebre esposizione della maglietta azulgrana di fronte ai tifosi del Real. Sul terreno nemico. Signori, qui comando io.
È stato un Clásico speciale, quello andato in scena quasi 4 anni fa. Per il Barcellona, ma soprattutto per Messi. In quella serata di fine aprile, il fuoriclasse argentino realizzava per l'ultima volta un goal decisivo contro il Real. Ne avrebbe segnato un altro a dicembre di quell'anno, in un roboante 3-0 sempre al Bernabeu, e poi un altro ancora nel maggio del 2018 (2-2 al Camp Nou). Non determinanti per una vittoria, però.
È la strana storia del controverso rapporto recente tra il Real Madrid e Messi. Che ai rivali di sempre ha sempre segnato parecchio, una volta li ha pure demoliti da solo con una doppietta in semifinale di Champions League (2010/11), ma ultimamente sembra avere - come dire - perso lo smalto dei bei tempi.
Fanno 6 Clásicos senza andare a segno per Messi. L'ultimo, appunto, risale al 6 maggio 2018. Considerando che l'oggetto della discussione è un alieno da 30 e passa reti a campionato, fa specie. Qualche volta il Barcellona ha stravinto senza di lui, come nel 5-1 dell'ottobre 2018, quando l'argentino era ai box per una frattura all'avambraccio. Altre volte Messi in campo c'era, ma non ha segnato. Dal febbraio del 2019 è accaduto 6 volte, appunto: 4 in campionato, più un paio in Coppa del Re.
E poi c'è un altro dato. Pensateci bene: da quando l'eterno rivale Cristiano Ronaldo ha lasciato il Real Madrid per trasferirsi alla Juventus, storia dell'estate 2018, Messi non ha più segnato al Real Madrid. Non è che una coincidenza curiosa, senza dubbio. Ma fa pensare lo stesso.

Certo, Messi il Real Madrid l'ha matato più e più volte, e non solo nella memorabile (per lui) semifinale di Champions del 2011. In totale fanno 26 goal in 44 Clásicos, un dato enorme. Per la cronaca, il Real è l'avversario che Leo ha affrontato in più occasioni nel corso della propria carriera: 44 volte, appunto. Con sabato diventeranno 45.
Però, come detto, il suo ruolino recente è piuttosto scadente. Messi non è andato a segno nemmeno all'andata, e a dirla tutta in quell'occasione (3-1 per il Real) non ha proprio inciso. Arrivava dalla querelle di qualche settimana prima con la dirigenza e il presidente Bartomeu, dalla celeberrima intervista rilasciata a Goal, da una voglia nemmeno troppo nascosta di andarsene frustrata da un contratto in essere. E in campo si notava.
Il clásico di sabato sera sarà una sorta di spartiacque della stagione. Il Barcellona non perde da 9 partite tra tutte le competizioni, in Liga ha collezionato la bellezza di 16 vittorie e 4 pareggi nelle ultime 20 uscite, si è incredibilmente portato a un solo punto di distanza dall'Atletico Madrid capolista. Che ha perso per infortunio l'ex gemello di Messi, Suarez. E ora avverte il fiato sul collo dei catalani.
Poco dietro, come un vero terzo incomodo, ecco il Real Madrid. Che allo stesso modo sogna di conquistare un titolo che a un certo punto della stagione pareva difficile anche solo da pensare. Ma di fronte ci sarà Messi. Una volta spauracchio, oggi un po' meno. Ma desideroso di infrangere un tabù che dura ormai da 3 anni.




