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Gianluca Mancini RomaGetty Images

Maturità raggiunta: Mancini si è diplomato come difensore top alla Roma

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Pochi centrali di difesa vengono considerati top nel proprio ruolo. Un ruolo delicato nell'ultimo decennio, che ha portato le big di tutta Europa a spendere una fortuna per essere sicuri di portarli tra le proprie fila. Sempre meno giganti davanti al portiere o piccoletti in grado di saltare oltre i propri limiti, confrontandosi con l'avversario grazie all'agilità. A tali caratteristiche va accomunata anche quella finale, essenziale per entrare nel gotha. Bisogna avere il vizio del goal, essere decisivi anche in attacco. Sergio Ramos, Bonucci, Van Dijk. Si fa largo anche Gianluca Mancini.

A 25 anni, Mancini è entrato in quella fascia d'età che spesso per un calciatore significa esplosione definitiva o aspettative non rispettate. Non si può essere d'accordo al 100%, ma l'ex Atalanta sembra essere di diritto nella prima parte della frase grazie alla stagione da top con la maglia della Roma.

In Italia e in Europa, Mancini ha coniugato dall'estate alla primavera la sua aggressività, la sua agilità e la sua fame sotto porta. E' un vecchio centrocampista, nel senso di un ruolo che appartiene al passato, e ancor giovane centrale, classe 1996, professionista da quando era 19enne, stabilmente in Serie A due stagioni dopo.

E' nella miglior stagione della sua carriera Mancini, di poco superiore a quella vissuta con l'Atalanta nel 2018. La decisiva per convincere le grandi (nonostante anche l'Atalanta lo sia diventata) a fare affari con la Dea e portarlo via dal suo grembo. Un primo anno di assestamento non facile, considerando che ha fatto rima con la cristallizzata stagione del coronavirus, dunque il boom.

Imprescindibile per Fonseca nella scorsa stagione, Mancini ha alzato l'asticella mostrando tutto il suo arsenale, risultando essenziale, in difesa, in attacco. Quattro reti in Serie A, una in Europa League, a blindare psicologicamente il possibile approdo ai quarti del torneo, poi realmente avvenuto.

Quattro, si diceva. Reti. Contro il Cagliari. Decisivo. Contro l'Inter. Decisivo. Vabbè, si è capito. Anche Verona e Genoa hanno subìto una rete. Quando la Roma si aggrappa a Mancini vince, convince o ferma la capolista nerazzurra: dieci punti conquistati. Senza di lui, non sarebbe arrivata la stessa mole. Si fa trovare pronto incornando, ma anche trovando il tempo giusto con le lunghe leve (longilineo, 193cm  x 77kg).

Mancini - Roma Inter - Serie A 2020/21Getty Images

Ha imparato ad esserci grazie ad un carriera iniziata come centrocampista, per poi retrocedere in difesa. All'occorrenza però Fonseca può ancora spingerlo più avanti, combattendo con difficoltà e necessità. E' successo nella scorsa stagione, ma in questi casi Mancini non è stato lo stesso ammirato qualche metro indietro, complice un ruolo oramai assimilato a discapito degli altri. Occhio però ad una mancata nuova possibilità a centrocampo nel 2020/2021, quella della maturità in ogni ambito. Una nuova chance come mediano potrebbe fargli alzare l'asticella come jolly pronto a valere svariate decine di milioni in più.

Conquistata la Serie A, Mancini allarga la breccia per farsi largo in Europa. Sia con la Roma, sia con l'Italia. Mancini farà parte infatti della spedizione azzurra all'Europeo itinerante che si terrà tra meno di due mesi, con le tre gare iniziali proprio nel suo stadio, all'Olimpico. Un passo ulteriore della carriera sarà quello di essere al top anche con la Nazionale azzurra, nonostante parta come riserva dei vari Bonucci, Acerbi e Chiellini. Pian piano però sta ricevendo opportunità dal suo omonimo Mancio, il ct Roberto.

Tornando al percorso in maglia Roma, i tifosi vedono in lui il futuro della squadra, sia in campo, sia in termini di rappresentanza giallorossa nel mondo. Vogliono sia lui il capitano, in virtù del suo essere carismatico e buono con squadra e fans, ma allo stesso tempo duro e critico quando qualcosa non và. Omertà? No grazie, pane al pane. Non è banale, Mancini.

Per la sponda giallorossa della capitale, servono undici come lui, che vanno oltre la vittoria, attaccandosi ai dettagli di come sia arrivata, per evitare di scadere nella discontinuità stagionale. Considerazioni moltiplicate per mille dopo le lacrime post squalifica in Europa League: non giocherà infatti l'andata delle semifinali contro il Manchester United. Al ritorno, darà tutto.

Un mese al termine della stagione, la migliore di Mancini, quella di nuove consapevolezze e speranze per la Roma. Facendo due più due, il signor Gianluca ha influito parecchio.

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