
Marcus Rashford, MBE.
Tre lettere che seguono il nome, tre lettere che definiscono un ragazzo di 24 anni come speciale. MBE, Member of the British order Empire. La terza carica più alta nell’ordine dopo Commander e Officer. Sì, a 24 anni, Marcus Rashford è riconosciuto ufficialmente come Membro dell’Ordine dell’Impero Britannico da Sua Maestà la Regina, la compianta Elisabetta II. Da quando ne ha 22, di anni.
Il motivo non è da ricercarsi nei meriti sportivi, ma nell’attività sociale nella quale il calciatore inglese è coinvolto da ormai due anni. Rashford si è fatto portavoce di un movimento per combattere la povertà infantile in Inghilterra. Un movimento che è diventato globale grazie alla potenza della sua piattaforma.
“Sono incredibilmente onorato e orgoglioso di ricevere questo premio. Sono un giovane ragazzo nero che proviene da Wythenshawe e non avrei mai pensato di essere MBE a 22 anni. È un momento speciale per me e per la mia famiglia, ma in particolare per mia mamma, che è la persona che davvero merita questo riconoscimento”.
“Probabilmente durante l'adolescenza il mio modello di vita è stata mia madre - ha raccontato a ‘BBCBreakfast’ - Credo che sia importante ascoltare le persone al di fuori del calcio più di quanto io non abbia già fatto. Ci sono cose che imparo ogni giorno, che abbiano o no a che fare con lo sport”.
Fare del bene per gli altri per Rashford è sempre stata una priorità, un’urgenza, sin da quando ha iniziato a giocare nel Manchester United. Perché sono situazioni che anche lui stesso ha vissuto in prima persona. Alle gesta sul campo univa una sensibilità per i problemi sociali rara per un calciatore così giovane. Nel 2019 ha creato la campagna ‘In The Box’, in collaborazione con la catena di grandi magazzini Selfridges, per consegnare alle persone senzatetto dei beni essenziali a Natale. Il classe 1997 oltre che promotore è stato attivo in prima persona per consegnare i pacchi.
Durante il primo lockdown causato dalla pandemia di Covid-19, Rashford ha intensificato la sua attività benefica. Si è mosso in prima persona insieme all’associazione benefica FareShare per far avere pasti gratuiti a scuola ai bambini delle comunità e nei breakfast club scolastici nell’area della Greater Manchester. Non si è limitato a una semplice donazione, ancora una volta è sceso in campo in prima persona e permesso di raccogliere fino a 20 milioni di sterline. Nel luglio 2020 l’iniziativa è arrivata a garantire 4 milioni di pasti.
“In passato ho fatto molto per tutelare i bambini quando ho sentito che le scuole sarebbero state chiuse. Sapevo quali sarebbero state le conseguenze. Io ero fortunato, ma ci sono bambini che sono in situazioni ben più difficili e non possono portare a casa i loro pasti. Aiutarli è la mia priorità. Voglio avere un impatto positivo sulla nuova generazione”.
Getty ImagesL’attaccante del Manchester United a giugno 2021 ha persino scritto una lettera aperta al Governo di Boris Johnson, chiedendo di azionarsi per porre fine alla povertà infantile. La risposta è stata immediata, visto che il giorno dopo, il 16 giugno, è stato annunciato un cambiamento drastico che estendeva i pasti scolastici gratuiti ai bambini anche durante le vacanze. I numeri sono cresciuti ancora, i pasti sono arrivati fino a 1,3 milioni di bambini. La vera vittoria è stata l’influenza avuta sulla decisioni politiche. A settembre dello stesso anno ha anche creato una Task Force insieme a nomi importanti del delivery e della grande distribuzione degli alimenti.
Non si è mai fermato, nemmeno dopo aver ricevuto il prestigioso riconoscimento di MBE. Si era prefissato un obiettivo che avrebbe voluto raggiungere ad ogni costo. Anche con una raccolta firme online per spingere il Governo ad interessarsi ancora di più alla povertà infantile, chiedendo ulteriori espansioni. Grazie alla sua piattaforma, ha raccolto 300mila firme in meno di una settimana, il Partito Laburista ha deciso di spalleggiarlo portando l’argomento alla Camera. Grazie a quella mossa dell’opposizione, la petizione è arrivata a raccogliere oltre un milione di firme, soltanto la sesta di sempre a centrare i sei zeri. Anche il Sindaco dell’area metropolitana di Manchester si è schierato al suo fianco.
Un vero e proprio movimento, prima sociale che politico, anche se in più circostanze Rashford si è scagliato contro membri del Governo e del partito Conservatore per la mancanza di empatia nei confronti del problema.
La sua campagna ha avuto risultati sorprendenti anche grazie all’utilizzo strategico che Rashford ha fatto dei social: ha scelto di pubblicizzare ogni locale che aveva aderito all’iniziativa dei pasti gratuiti sul proprio profilo Twitter. Anche grazie a questa strategia comunicativa la sua campagna è diventata ancora più worldwide, fino a raggiungere anche l’ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, con cui Rashford ha potuto parlare in un incontro organizzato dalla casa editrice 'Penguins'.
Getty/GoalRashford ha anche lanciato un vero e proprio club di lettura per i bambini, per aiutare i più svantaggiati ad imparare a leggere (ha pubblicato anche il libro 'You are a Champion', 'sei un campione', primo di una serie), oltre che aver collaborato con chef professionisti per regalare ricette semplici e consigli culinari per una nutrizione più sana. L’ennesima iniziativa di una campagna che non si è mai fermata e ha portato l’attaccante del Manchester United ad essere riconosciuto come una delle figure più influenti del calcio, arrivando ad essere premiato con molteplici premi tra cui il FIFA Foundation Award.
Oggi il volto di Rashford è raffigurato in un murales a Withington, a firma dell’artista di strada Akse. Lo stesso murales che dopo la finale di Euro 2020 persa dall’Inghilterra, nella quale Rashford ha sbagliato uno dei rigori della serie finale, è stato vandalizzato da alcuni criminali. Nel giro di poche ore, le scritte sono state coperte da messaggi d’amore, di vicinanza e di ringraziamento. Tra i più frequenti “eroe”, “modello”, “fratello”.
Getty ImagesIl 7 ottobre 2021 l’Università di Manchester gli ha conferito un dottorato ad honorem per la sua campagna suoi dal campo per combattere la povertà infantile, ma anche per i suoi obiettivi raggiunti in campo. Si tratta del più giovane a ricevere una laurea honoris causa nella storia ed è il terzo membro del Manchester United ad essere insignito di tale premio, dopo Sir Alex Ferguson e Sir Bobby Charlton.
“Oggi sono qui per riconoscere il mio lavoro, ma ieri milioni di famiglie nel Regno Unito hanno perso un’ancora di salvezza e un mezzo per restare a galla (i tagli ai crediti universitari imposti dal governo, ndr). Una mossa che potrebbe far salire la povertà infantile a un bambino su tre. Per questo oggi è un giorno agrodolce. È ora che i rappresentanti del Governo entrino in comunità come la mia, è il momento che tocchino con mano la vera difficoltà. Il Covid-19 non può più essere usato come scusa”.
Firmato Marcus Rashford, MBE.


