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Roberto ManciniGetty Images

Mancini amaro: "Mai creduto al ripescaggio, ma l'Italia doveva essere di diritto in Qatar"

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I Mondiali hanno avuto inizio, ma l'Italia non c'è: questo basta a ricordare quanto ha fatto male l'eliminazione dalle qualificazioni avvenuta lo scorso marzo, e culminata con la partita di Palermo contro la Macedonia del Nord.

Quella notte è finita di diritto nell'immaginario collettivo come una delle più nefaste della storia calcistica di ognuno, ovviamente legata alla Nazionale italiana. E' il secondo Mondiale consecutivo senza gli Azzurri, d'altronde.

Intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera, il commissario tecnico, Roberto Mancini, è tornato sul tema dell'assenza della sua Italia, con amarezza.

"Non ho mai creduto al ripescaggio sino in fondo, ma penso che chi vince gli Europei debba essere ammesso di diritto ai Mondiali. Non solo i campioni d'Europa, ma quelli di tutti i Continenti. Non sempre il calcio prende decisioni giuste per se stesso".

Fa ancora tanto male, e questo è chiaro: per Mancini, comunque, il gruppo uscito contro la Macedonia va difeso.

"Ho visto e rivisto ogni singola partita delle qualificazioni: quando dico che meritavamo di andare in Qatar non lo faccio per difendere i miei. Abbiamo commesso degli errori. Ero convinto che all'Olimpico contro la Svizzera avremmo sistemato le cose, e invece. Sento la stessa delusione che ho provato quando con la Sampdoria ho perso la finale di Champions".

Mancini, comunque, non ha intenzione di fare passi indietro: anzi.

"Essere il CT della Nazionale è una bella cosa, ho scelto di rimanere per riprovare a dare la caccia al Mondiale, ma niente nel calcio è definitivo. Le cose possono cambiare".
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