Ha avuto la fortuna di segnare un goal che lo ha consegnato agli annali della Lazio. Eppure oggi, Senad Lulic si affida alle colonne del Corriere dello Sport per sferzare duramente il club biancoceleste.
Siniša Lulić e la Lazio hanno vissuto grandi momenti che resteranno indelebili nei cuori dei tifosi biancocelesti. I tifosi laziali ora guarderanno ai nuovi nomi sia per il futuro della squadra, sia per il futuro delle scommesse e pronostici, anche con uno sguardo rivolto ai nuovi siti scommesse.
L'ex capitano biancoceleste torna sull'addio alla Lazio, consumatosi dopo l'ultima giornata del campionato 2020/2021 in casa del Sassuolo.
"Non avevo aspettative però mi aspettavo chiarezza. Pensavo che ci saremmo seduti per chiarire cosa fare. Ho provato rabbia, amarezza. Giochi l’ultima col Sassuolo e non sai cosa succederà, se resti o no. A marzo o aprile mi avrebbero potuto dire “Senad, vogliamo ringiovanire”. Non ci sarebbero stati problemi. E’ mancata chiarezza. Avrei continuato volentieri, 5 minuti dopo 10 anni potevano trovarsi. Invece sono partito per le vacanze e in vacanza sono rimasto".
Lulic torna poi sull'infortunio alla caviglia che ha rischiato di creargli grossi problemi al di là del mondo del calcio.
"Non è stato un infortunio. E’ stato un incidente. Tanta gente non lo sa o fa finta. Per fortuna mi è successo a 35 anni. Avevo offerte, ma se avessi continuato avrei avuto bisogno di qualcuno che mi seguisse da mattina a sera Ai primi di gennaio 2020 mi faceva male la caviglia, a Brescia avevo preso un colpo. Ho continuato a giocare con i dolori, non c’erano tanti cambi. Dopo le infiltrazioni mi è venuta un’infezione alla caviglia, colpa di un batterio, lo stafilococco. Mi sono dovuto operare tre volte, una a Roma, due in Svizzera. Dopo il primo intervento continuavo ad avere dolori. Ho fatto le valigie, sono andato in Svizzera».
Lulic scarica Sarri dalla responsabilità di come sono andate le cose, lanciando invece una frecciata alla società.
"Tare Il 30 giugno mi ha detto che non avremmo continuato insieme, che avrebbero preso un altro. Penso che la mia partenza fosse decisa. Nel calcio si dà la colpa agli altri. Alla fine è passata che fu Sarri a non volermi, ma non penso c’entri. Hanno ringiovanito, sì. Poi è arrivato Pedro nella squadra più vecchia della A".
Infine chiude con un'amara considerazione sul trattamento ricevuto dalla Lazio al momento del suo addio.
"E alla fine ho preso un bel calcio in c... Neanche un grazie. E’ questo che mi dà fastidio. Ho giocato con dolori ovunque. La gente lo vede".


