Romelu Lukakuha segnato. E dov'è la novità? Non c'è. Perché il centravanti dell'Inter, da quando ha lasciato Manchester per venire a giocare in Italia, ha messo in fila statistiche mostruose. 23 goal in campionato il primo anno, già 19 il secondo. E non è che con la maglia del Belgio la situazione cambi granché. Anzi.
Lukaku ha segnato anche ieri sera a Praga, consentendo alla Nazionale di Roberto Martinez di racimolare un pareggio in casa della Repubblica Ceca. E aveva timbrato anche pochi giorni prima contro il Galles. Semplicemente inarrestabile. Anima e cuore, tecnica e potenza, uomo simbolo di una squadra e di una Nazione calcistica contemporaneamente.
Con il Belgio, poi, i numeri di Lukaku sono semplicemente impressionanti. Quella realizzata alla Repubblica Ceca è la rete numero 59 in 91 presenze del centravanti interista. Un mostro di precocità, se è vero che la prima era arrivata addirittura 11 anni fa, nel 2010, quando Big Rom non era ancora maggiorenne.
Lukaku, naturalmente, è il miglior marcatore della storia del Belgio. Lo era diventato già nel 2018, all'età di soli 24 anni. Per la cronaca, il secondo posto di questa classifica è di Eden Hazard, staccatissimo a quota 32 reti.
Naturale stilare qualche paragone con i più grandi del nostro tempo. Da Lionel Messi a Cristiano Ronaldo, da Zlatan Ibrahimovic a Robert Lewandowski. Ebbene, Lukaku in una statistica li batte tutti quanti: nessuno di questi fenomeni del pallone ha segnato il cinquantesimo goal con la maglia della propria Nazionale più velocemente di lui, capace di tagliare il traguardo nell'ottobre del 2019 ad appena 26 anni.
Da quella serata di festa, un 9-0 senza storia al povero San Marino, Lukaku ha continuato ad andare avanti, e avanti, e ancora avanti. Nelle ultime 10 sfide di qualificazione ai Mondiali, tra Russia e Qatar, ha segnato altrettante volte. Fanno 36 goal nelle ultime 31 presenze in Nazionale, media superiore a uno a partita. Mostruoso.
Numeri da brivido e da sogno, dati che testimoniano la rinascita totale di Lukaku da quando ha messo piede in Italia. Inter oasi felice per lui, ma anche per Matteo Darmian e per Ashley Young. Con tanti saluti a quella Manchester rossa che, forse, non lo ha compreso fino in fondo.


