Prima di trasferirsi all'Inter,Romelu Lukaku e Christian Eriksen avevano in comune una lunga militanza in Premier League: il primo a salutare l'Inghilterra è stato il belga nell'estate 2019, seguito dal danese che ha accettato il corteggiamento nerazzurro a gennaio 2020.
Due campioni di livello internazionale e, ancor prima, due uomini dall'eccezionale spessore umano che hanno legato fin dal primo istante, con l'attaccante a fare da 'cicerone' al compagno in quel di Appiano Gentile durante la delicata fase dell'ambientamento: una vicinanza costante per farlo sentire a proprio agio nel mondo Inter, compreso solo con qualche mese di ritardo e dopo svariate panchine.
E' più che condivisibile, dunque, la reazione di Lukaku al malore di Eriksen nel finale del primo tempo di Danimarca-Finlandia: sconforto misto alla paura che il suo compagno di squadra non ce l'avrebbe fatta, che non avrebbe fatto in tempo a salutarlo come si deve. Scenari fortunatamente allontanati col passare delle ore e col miglioramento progressivo delle condizioni del danese che ha rassicurato tutti sui social.
Lukaku sarà anche un gigante, una roccia quasi insuperabile, ma è prima di tutto un uomo con delle emozioni vere e profonde: le sue lacrime sincere descrivono una bontà d'animo con pochi eguali e senza filtri, ciò che più di ogni altra cosa lo sta facendo amare dai tifosi dell'Inter.
"Prima della partita (Belgio-Russia, ndr) ho pianto molto per Christian. Giocare concentrati non era affatto semplice. Anche altri giocatori sono molto colpiti. Contatterò Christian ora che è fuori pericolo. Ho avuto paura per lui. Siamo insieme all'Inter da un anno e mezzo, ho passato più tempo con lui che con la mia famiglia".
Era quindi doveroso dedicare il primo goal ad Euro 2020 ad Eriksen e in quello "Stay strong Christian, I love you" pronunciato davanti alla telecamera c'è tutta la voglia di rivedere un amico oltre che un compagno di squadra, che sia su un campo da calcio o semplicemente davanti ad un piatto di pasta poco importa.
Una voglia tale che avrebbe portato Lukaku a chiedere il permesso di visitare Eriksen all'ospedale di Copenaghen in cui si trova ancora ricoverato, approfittando così dell'incrocio tra il suo Belgio e la Danimarca nello scenario del 'Telia Parken' della capitale scandinava: difficile dire se questo permesso gli verrà accordato ma, in caso di 'no', potrà comunque sentirsi sollevato e sperare di poterlo riabbracciare al più presto, stavolta con un po' di forza in più rispetto alle altre.
