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Luka Romero NxGnGetty/Goal

Luka Romero, il più giovane debuttante della Liga pronto per la Lazio

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Indossa la maglia ‘albiceleste’ dell’Argentina, si accentra dalla destra, dribbla i difensori avversari portando avanti il pallone con il suo sinistro, il tutto mentre i suoi lunghi capelli castani si muovono in maniera incontenibile.

E’ questa un’immagine che in molti conoscono bene: detta così viene subito alla mente un giovane Lionel Messi che lascia il segno nei ricordi tanto degli appassionati di tutto il mondo, quanto nei suoi avversari.

Ma questo non è Messi. E’ un altro giocatore. E’ un ragazzo che a 15 anni si è già guadagnato il paragone con il sei volte Pallone d’Oro. E’ lui il gioiello sul quale molti appassionati argentini hanno già riposto le loro speranze. E’ un giocatore che sembra destinato a lasciare il segno.

Lui è Luka Romero. Le sue abilità hanno iniziato a suscitare l’entusiasmo di molti già qualche anno fa e pure la Lazio, che ha messo le mani su di lui. Ma a catapultarlo sotto la luce dei riflettori è stato il fatto che il Maiorca lo ha convocato per la sfida di Liga del 16 giugno 2020 contro il Villarreal.

Si è iniziato ad allenare con la prima squadra subito dopo la ripresa a seguito del lungo stop imposto dal Coronavirus e la sua convocazione ha portato in tanti ad andare a sfogliare gli almanacchi per avere la conferma di quella che oggi è una certezza: se fosse sceso in campo sarebbe diventato il più giovane giocatore ad esordire nella massima serie spagnola, battendo un record che resiste da 80 anni: quello dell’ex difensore del Celta Vigo Sanson.

Lo teniamo d’occhio da quando aveva 12 anni, ma non abbiamo voluto promuoverlo troppo presto perché con queste cose serve grande attenzione - ha svelato in una recente intervista Dani Pendin, il vice allenatore del Maiorca - Gli abbiamo visto fare cose incredibili, ma dal punto di vista fisico non era totalmente sviluppato e la cosa gli poteva creare dei problemi con i giocatori professionisti. Oggi invece si può chiaramente vedere quanto sia cresciuto da questo punto di vista”.

Tre giorni dopo Romero è andato di nuovo in panchina contro il Leganes e non è stato mandato in campo, ma il suo appuntamento con la storia è stato solo rimandato. Il mercoledì successivo, in occasione di una sfida contro il Real Madrid, entrando in campo a 9’ dal triplice fischio finale, è diventato il più giovane calciatore ad aver mai calcato il campo nel corso di una partita del massimo campionato spagnolo.

Figlio del calciatore argentino Diego Romero, Luka è nato in Messico nella città di Durango quando suo padre militava nell’Alacranes. A due anni si è trasferito in Spagna per seguire ancora il papà e sull’isola di Ibiza ha mosso i suoi primi passi nel mondo del calcio con il Sant Jordi.

A soli sette anni, dopo essersi guadagnato un provino, ha impressionato gli osservatori del Barcellona, ma la sua famiglia non era disposta a trasferirsi in Catalogna ed il club blaugrana si vide costretto a rinunciare a quel giovanissimo gioiello perché le norme vietano l’acquisto di giocatori con un’età inferiore ai 10 anni.

Luka rimase quindi ad Ibiza, prima di trasferirsi a Maiorca dove suo padre ha chiuso la carriera da giocatore. Subito notato dal club locale, è entrato a far parte del settore giovanile nel 2015 quando aveva solo 10 anni.

Due anni dopo il destino avrebbe ancora una volta posto in qualche modo sulla sua strada il Barcellona. Venne infatti notato mentre si destreggiava con un pallone da calcio su una spiaggia di Ibiza con l’ex fuoriclasse blaugrana Dani Alves. A chi cercò di fotografarlo, il terzino brasiliano disse:

Fotografate lui, non me. E’ il nuovo Messi”.

I paragoni con Messi probabilmente lo accompagneranno per sempre, questo al di là di quale sarà la direzione che la sua carriera prenderà.

Soprannominato il ‘Messi messicano’, Romero ha già annunciato che, nonostante possa essere convocato tanto dal Messico, quanto dalla Spagna, un giorno punterà a vestire la maglia dell’Argentina.

Tutta la mia famiglia è argentina e il mio sogno è indossare la maglia dell’Albiceleste”, ha dichiarato in un comunicato rilasciato dalla Federcalcio argentina nel 2018, un anno prima di prendere parte al Sub 15 Sudamericano in Paraguay.

In quel torneo segnò due goal, prima di perdere in finale ai rigori contro il Brasile, e intanto i paragoni con Messi erano già partiti.

“Stiamo parlando di un quindicenne. Gioca bene? Sì, ma sul suo passaporto c’è scritto Luka Romero e non Lionel Messi - disse allora il suo commissario tecnico Alejandro Saggese - Deve fare il suo percorso. E’ ovvio che ci siano sempre dei paragoni, ma certi confronti sono eccessivi”.

Suo padre Diego è dello stesso avviso, tanto che parlando ad Efe ha ammesso di non amare certi paragoni:

“Non mi piace questo confronto con Messi. Si sta mettendo una pressione enorme su un ragazzo di appena 15 anni. Lui è Luka e da Messi, un giocatore unico nella storia, può solo imparare”.

Quindi se non a Messi, a chi può essere paragonato?

“E’ mancino, veloce, sgusciante è un ragazzo competitivo - ha detto Pendin quando gli è stato chiesto di descrivere le qualità di Romero - E’ il prototipo del 10 argentino, ma a me ricorda molto David Silva”.

Data l’enorme dose di talento a disposizione, era improbabile che Romero restasse a lungo al Maiorca: Manchester United, Barcellona, Juventus e Atletico Madrid non troppo tempo fa si erano messi sulle sue tracce, ma a sbaragliare la concorrenza è stata la Lazio di Maurizio Sarri, che ha messo le mani sul gioiellino dei maiorchini. Con l'avventura in Italia all'orizzonte, Romero dovra dimostrarsi all’altezza delle aspettative.

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