Nato e cresciuto in Spagna. Da oggi, invece, diventa ufficialmente uno dei più grandi incubi per il Paese che gli ha permesso di muovere i primi passi nel mondo del calcio e non solo.
Strano destino quello di Achraf Hakimi. Il laterale di proprietà del PSG ha infatti trasformato il calcio di rigore decisivo che ha permesso al Marocco di eliminare, clamorosamente, la Spagna.
Ai quarti di finale dei Mondiali in Qatar, accede dunque il Marocco di Walid Regrargui che mai prima d'ora aveva raggiunto la 'Top Eight' in un Mondiale.
Le parate, strepitose, di Bounou - un altro che il calcio spagnolo lo conosce discretamente bene - hanno spianato la strada al momento decisivo di una notte impossibile da dimenticare: dopo gli errori di Sarabia, Soler e Busquets, è toccato ad Hakimi assumersi la responsabilità più grande, ossia quella di trascinare il suo Marocco dove mai era riuscito ad arrivare prima d'ora.
Morbido tocco sotto, spiazzato Unai Simon e pallone in rete. Il resto, ovviamente, è storia. A firmare l'uscita di scena de 'La Roja' ci ha pensato un calciatore che il 4 novembre di 24 anni fa è venuto alla luce, manco a dirlo, proprio a Madrid.
Hakimi, infatti, è nato nella capitale spagnola da genitori marocchini e con la maglia del Real Madrid ha percorso l'intera trafila che dalle giovanili l'ha condotto sino alla prima squadra.
Una manciata di presenze - e il tempo di mettersi una Champions League e un Mondiale per Club in bacheca - per poi fare le valigie e salutare definitivamente la Spagna nell'estate del 2018. Prima un prestito biennale al Borussia Dortmund, poi il passaggio a titolo definitivo all'Inter e, infine, il PSG.
A livello di Nazionale, invece, Hakimi non ha mai avuto dubbi: la sua prima scelta è sempre stata il Marocco. Ha vestito la maglia magrebina sin dalle selezioni giovanili fino all'esordio in Nazionale 'A', arrivato addirittura a 17 anni.
Da quel momento la sua parabola non si è mai arrestata: prima i Mondiali del 2018 in Russia, poi le convocazioni per la Coppa d'Africa nel 2019 e nel 2021. E infine, la chiamata per Qatar 2022. Rassegna in cui ha lasciato il segno. Indebile.
Proprio lui, nato e cresciuto in Spagna. Proprio lui che alla Spagna ha giocato un brutto scherzetto.


