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SeferovicGetty

L'incredibile anno di Seferovic: primo goal in Serie B, in Champions e al Mondiale

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“Stiamo portando avanti un cambiamento generazionale. Era già partito con l’arrivo di Jovetic e De Silvestri, adesso abbiamo preso anche Ljajic, Keirrison e Seferovic”.

Era un Pantaleo Corvino estremamente soddisfatto, quello che nel febbraio 2010 commentò la chiusura della finestra invernale di calciomercato. L’ex direttore sportivo della Fiorentina, nel corso della sua carriera si era costruito la fama di straordinario scopritore di talenti ed ora, dopo aver contribuito con le sue intuizioni a riportare la compagine gigliata ai vertici del calcio italiano, metteva a disposizione di Cesare Prandelli altri diamanti grezzi sui quali lavorare.

Di Keirrison si sapeva già molto, visto che in Brasile aveva fatto così bene da indurre il Barcellona, il club dal quale arrivò in prestito secco, a puntare forte su di lui. Tanto si sapeva anche di Ljajic, che al Partizan Belgrado si era imposto come nuovo straordinario talento del calcio balcanico e che aveva addirittura in sir Alex Ferguson un suo estimatore. Meno invece si sapeva di Haris Seferovic, se non che aveva già esordito nel massimo campionato elvetico con la maglia del Grasshoppers, che aveva vinto da protagonista assoluto un Mondiale U17 e che era stato a lungo seguito proprio dai viola.

Corvino credeva fortemente nelle qualità del giovane e possente attaccante svizzero, tanto che pur di avere la meglio su una nutrita concorrenza, spese qualcosa come 2 milioni di euro per il suo cartellino.

Allora si parlò di una cifra molto importante, soprattutto in considerazione che lo stesso Seferovic non aveva ancora compiuto diciotto anni, ma sulle sue qualità e sul suo fiuto per il goal era in molti a scommettere.

Una ‘Corvinata’ (così nel corso degli anni sono state ribattezzate le intuizioni del dirigente salentino) in piena regola, che però in viola non ha dato i frutti sperati. L’ariete svizzero viene infatti aggregato alla Primavera e per il suo esordio in Serie A si dovrà attendere 22 maggio 2011, quando entra nei minuti finali di una sfida pareggiata 2-2 a Brescia e sulla panchina gigliata non siede più Cesare Prandelli, bensì Sinisa Mihajlovic.

Haris Seferovic FiorentinaGetty

Il fatto di aver totalizzato anche un paio di presenze in Coppa Italia, di fatto non gli darà il pieno accesso nel gruppo della prima squadra e così a fine stagione, al fine di favorire il suo percorso di maturazione, si decide per una sua cessione in prestito al Neuchatel Xamax. A quel ritorno in Patria, seguirà poi una breve parentesi al Lecce, prima di una nuova chance in riva all’Arno. Anche la seconda esperienza gigliata non gli regalerà le soddisfazioni previste (anche se segnerà la sua prima rete in Coppa Italia), tanto che tra agosto e gennaio, nonostante 7 presenze, non arriverà il goal in A.

Del Seferovic che il 30 gennaio 2013 si trasferisce in prestito al Novara, sono ormai in molti a parlare come di una scommessa persa, quello che però nessuno può sapere è che in realtà l’attaccante si appresta a vivere il periodo che cambierà per sempre il corso della sua carriera.

Già il 9 febbraio, nel corso di una sfida persa contro la Juve Stabia, il talento svizzero segnerà il suo primo goal in Serie B. In totale, a fine stagione e playoff compresi, le reti saranno ben 10 in 18 presenze, abbastanza per tornare ad attrarre importanti club esteri.

Quello che l’11 luglio successivo si trasferisce per 3 milioni di euro alla Real Sociedad (dove suo compagno di reparto sarà un giovanissimo Griezmann), è un attaccante che ha ritrovato fiducia nei suoi mezzi e che ha già esordito in Nazionale maggiore. Adesso sembra realmente tutto pronto per la definitiva esplosione.

Seferovic RealGetty

Ad agosto, dopo aver già assaporato la gioia per il primo goal in Liga, arriva anche la rete in Champions League. E' il 20 e si disputano i playoff per la qualificazione al tabellone principale del torneo, quando segna contro il Lione.

La stagione, l’unica con il club basco, si chiuderà con 4 goal complessivi in 39 partite (2 dei quali in campionato), non un bottino da bomber vero, ma la sua fisicità e le sue prestazioni convincono l’allora commissario tecnico della Svizzera, Ottmar Hitzfeld a convocarlo per i Mondiali del 2014.

L’esordio nella massima competizione calcistica alla quale un giocatore può aspirare di partecipare è da sogno. E’ il 15 giugno, si gioca al Garrincha di Brasilia e la partita contro l’Ecuador, avversario degli elvetici nel Gruppo E, è bloccata sull’1-1 quando Seferovic al 93’, su cross basso dell’ex milanista Ricardo Rodriguez, realizzerà dalla corta misura e di sinistro il goal che varrà la vittoria. Un goal da bomber vero.

SeferovicGetty

Brasile 2014 non gli regalerà altre esultanze e il cammino della Svizzera si interromperà negli ottavi di finale contro l’Argentina, ma ormai Seferovic è riuscito nel suo piccolo a compiere una sorta di impresa.

Nel giro di un anno, è riuscito a segnare in Serie B, Champions League e Campionati del Mondo, il tutto a disegnare quella che è stata un'incredibile ascesa.

Seferovic, nel corso della sua carriera farà poi buone cose all’Eintracht Francoforte in Germania e ottime al Benfica, con il quale ha vinto un campionato e due Supercoppe di Portogallo.

Prenderà parte a Euro 2016 e soprattutto a quello del 2021, giocato da protagonista, con tre goal segnati e una doppietta clamorosa alla Francia agli ottavi.

Il goal in Serie A, invece, non è mai arrivato. Ma ciclicamente il suo nome viene ancora accostato a qualche club nostrano. Chissà che il destino non gli abbia riservato anche questa soddisfazione.

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