Rafael Leao è uno dei volti più importanti della Serie A. Ha conquistato il premio come miglior giocatore assoluto della stagione 2021/2022, guidando il Milan alla vittoria del 19esimo Scudetto. Nell'ultimo match contro il Sassuolo ha dominato la scena, l'ultimo step per diventare grande.
Leao, portoghese, è arrivato in Italia come possibile sorpresa nel 2019. In patria è cresciuto in un quartiere difficile come Barrio do Jamaica ad Almada, Distretto di Setúbal. Una zona povera in cui non è facile vivere e nemmeno sopravvivere.
Insieme al suo mondo, calcistico, Leao porta avanti anche un progetto 'Way 45'. A inizio 2021 è infatti uscito il primo disco dell'attaccante milanista, che ha avuto modo di entrare in contatto con la musica rap francese durante l'esperienza al Lille.
Un amore per la musica e un lato artistico raccontato ad Outpump, magazine di cui è anche volto di copertina per l'edizione di settembre:
"L'ho sempre amata, ma quando sono arrivato in Francia ho iniziato ad ascoltarla con molta più attenzione. Compagni di squadra come Ikoné mi hanno introdotto al rap francese. Quelle canzoni mi hanno aiutato ad apprendere una nuova lingua, le ascolto ancora oggi. La passione, nel tempo, è aumentata, così ho deciso di scrivere, registrare e pubblicare le mie tracce. All’interno degli spogliatoi del Milan, nelle settimane successive al lancio del mio primo album, si ascoltava solamente la mia musica. Alcuni miei compagni mi hanno preso un po’ in giro, ma senza cattiveria, tutti mi hanno sempre sostenuto".
In ogni verso Leao racconta la sua vita, di come sia arrivato al top del calcio partendo da un quartiere povero. Unisce l'amore per lo sport, il suo talento, alla passione per l'arte musicale, ispirato da rapper e trapper italiani, ma anche da superstar internazionali:
"Cerco sempre di ascoltare tutto e tutti. In questo periodo, anche se suona strano, mi capita di riprodurre di tanto in tanto canzoni di Ed Sheeran. Credo sia molto importante conoscere e comprendere altri tipi di cantanti e scene musicali. A Milano ho avuto l'opportunità di entrare direttamente in contatto e stringere legami con tanti artisti: penso per esempio a Lazza, Capo Plaza e Sfera.
La musica è un hobby, non un investimento per il futuro:
"La musica continuerà ad essere un piacere e un momento di condivisione con i miei amici storici, non la vivo e non la vivrò con l’intenzione di guadagnare dei soldi. Non è un lavoro. Per il mio brand, invece, il discorso è diverso".
Già, perchè Leao ha ideato anche il marchio streetwear 'Son is son':
"Un figlio è un figlio, che abbia 20, 30 o 50 anni. È una metafora. Vuol dire che tu puoi uscire dal tuo quartiere, ma il tuo quartiere non uscirà da te. La passione per la moda mi è stata instillata da mio padre. Quando dovevo uscire di casa mi faceva sempre fermare davanti allo specchio, voleva che mi controllassi, che curassi il mio aspetto. Mia madre faceva la parrucchiera, ma era lui a tagliarmi i capelli. Da piccolo li portavo lunghi, ricordo ancora il giorno in cui a scuola mi diedero della bambina, tornai da lui e me li tagliò all’istante. Ora mi continua a ripetere che sto diventando sempre più bello, vuol dire che sto facendo bene il mio lavoro".
A Milano, una delle capitali della moda mondiale, Leao cerca di farsi spazio, così da permettere a tutti di acquistare il suo marchio:
"Ho sempre voluto creare un mio brand e qui in Italia ho la fortuna di poter parlare frequentemente di moda, di partecipare alle fashion week. Passo dopo passo, sto cercando di ritagliarmi uno spazio in questo mercato. Fin dalla prima collezione ho voluto rendere i prezzi accessibili a tutti. Sono consapevole di cosa significhi lavorare duro per guadagnare soldi e sono felice che i miei capi possano essere comprati da chiunque li voglia".
Rafael Leao: calcio, musica e moda.
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