Al termine dello scorso campionato Andrea Belotti era uno degli attaccanti più ambiti d'Europa. Reduce da 26 goal segnati in Serie A, la valutazione del 'Gallo' era salita fino ai 100 milioni di euro.
Arsenal e soprattutto Milan hanno fatto la corte a Belotti per tutta l'estate, ma il presidente granata Cairo non ne ha voluto sapere. L'assegno a tre cifre non è arrivato e il Gallo è rimasto a Torino.
Da lui ci si aspettava un'altra grande stagione, quella della riconferma, invece le cose sono andata in maniera totalmente opposta, tra motivazioni in calo e una serie di infortuni che lo hanno condizionato.
GoalBelotti ha segnato tre goal nelle prime cinque partite e tutto sembrava andare nel verso giusto. Poi l'infortunio al ginocchio, il recupero forzato e la mancata qualificazione dell'Italia ai Mondiali si sono rivelati un mix distruttivo.
Il Gallo torna in campo prima del previsto, ma è come se gli mancasse qualcosa, quel fervore e quella rabbia agonistica che lo contraddistinguevano. Segna appena una rete in 8 partite, poi finisce nuovamente ko.
Rimane fermo per altre tre partite e torna a disposizione verso la fine di gennaio. Ad oggi il bilancio del suo 2018 è di appena due reti in sette partite, ma nel goal segnato a febbraio contro l'Udinese si sono rivisti lampi del vero Belotti.
Tuttavia, se mettiamo a confronto il rendimento di quest'anno e quello dell'anno scorso, a questo punto della stagione, il risultato è impietoso. Il Belotti 2016/17 aveva segnato 22 reti in 29 giornate, mentre il Belotti 2017/18 è ancora fermo a sei.
La media goal è precipitata da 0,84 a 0,27 a partita, 16 goal di differenza tra la scorsa stagione e quella attuale. Un'infinità. Per il Torino e per tutti quelli che avavano puntato su di lui al fantacalcio.


