Una doppietta, alla prima partita della carriera negli ottavi di Champions League. Cose che solo i grandi attaccanti sanno fare. Cose che sa fare anche Hans Hateboer, che ha cominciato a giocare a pallone come un normalissimo terzino.
Al Groningen, la squadra olandese che l'ha lanciato nel calcio professionistico, aveva giocato sempre da terzino destro, senza impressionare più di tanto per le sue dote offensive. Il bilancio è infatti di 111 partite giocate e solo 5 goal segnati in quattro stagioni.

Poi, all'improvviso, nel gennaio 2017 lo compra l'Atalanta per appena un milione di euro. L'acquisto passa giustamente in secondo piano e Hateboer collezionerà giusto 6 presenze da lì a fine campionato, facendo rifiatare ogni tanto l'allora inflazionato Conti.
L'anno dopo, con le cessioni dello stesso Conti e di Spinazzola, Hateboer diventa titolare inamovibile e comincia ad assimilare alla grande gli schemi di Gasperini, che nel frattempo lo ha trasformato in un esterno tutta fascia, capace di fare tutto.
Hateboer concluderà la stagione con 5 goal e 5 assist, contribuendo in maniera decisiva alla prima storica qualificazione dell'Atalanta in Champions League. Numeri pazzeschi, che nulla hanno a che vedere con un terzino.
D'altronde, nel riscaldamento pre-partita, lui, Gosens e Castagne si allenano insieme agli attaccanti. In poco più di un anno Gasperini ha trasformato un buon terzino in un esterno fenomenale, capace di fare la differenza anche in Europa.
In questa stagione, infatti, Hateboer non era ancora riuscito a trovare la via del goal. Ma la notte di Champions contro il Valencia è stata la sua notte: doppietta, addirittura doppietta. Il goal che ha sbloccato la partita e poi quello che l'ha chiusa. Roba da Van Basten e Seedorf, per intenderci.
Erano infatti stati loro gli unici due giocatori olandesi a segnare due o più goal per una squadra italiana in Champions prima di Hateboer. Uno che è stato pagato poco più di un milione di euro, uno che oggi vale almeno 20 volte tanto.




