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Bernardeschi Juventus AtalantaGetty Images

La fiducia ritrovata di Bernardeschi: la Juventus riscopre un talento sepolto

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"Qui mi lasciano provare la giocata". E via di polemiche. Naturale, perché Federico Bernardeschi arrivava da una stagione negativa e qualcuno, tra i sostenitori della Juventus e tra quelli delle squadre avversarie, proprio non riusciva a capacitarsi di come ci fosse anche lui tra i magnifici 26 scelti da Roberto Mancini per la spedizione europea. E di come, soprattutto, uno così potesse permettersi di far polemica dopo un'annata del genere.

Bernardeschi ha stupito tutti. Non tanto perché è riuscito a mettere in mostra qualità inaspettate, quanto perché ha saputo (ri)estrarle da chissà dove, sepolte sotto il fango di una terribile mancanza di fiducia. Agli Europei non ha giocato moltissimo, a dire il vero. Però si è fatto trovare pronto quando è stato chiamato a far la propria parte. Contro il Galles, gara in cui ha pure colpito un palo su punizione, e poi tra semifinale e finale, con due rigori pesanti come macigni.

E dunque è un Bernardeschi nuovo, quello che si presenta alle porte della nuova stagione. Come ha dimostrato la stupenda rete messa a segno nell'amichevole di sabato sera contro l'Atalanta, una sassata mancina finita direttamente sotto l'incrocio di Musso. Bellissima, imprendibile.

Allegri ha utilizzato Bernardeschi nel ruolo di mezzala, come già aveva fatto durante il precampionato. Del resto, si parla di un elemento che dove lo metti sta. Tra le linee, la sua posizione prediletta. Oppure largo a destra in attacco. O ancora sulla corsia sinistra della difesa, in quella stranissima zolla di campo che a volte Pirlo gli ha ritagliato nella scorsa stagione.

Più che il ruolo, però, conta come detto la fiducia. E Allegri, nei confronti di Bernardeschi, l'ha sempre avuta. E non solo in serate entrate nella storia recente della Juventus, come quella del marzo 2019 in cui proprio l'ex viola, assieme a Spinazzola e a Cristiano Ronaldo, costruiva la rimonta con cui la Signora eliminava l'Atletico Madrid dalla Champions League, uno 0-2 diventato 3-0 e un quarto di finale conquistato tra squilli di tromba.

"Un giocatore ha sempre bisogno di fiducia - diceva Bernardeschi a 'Sky Sport' dopo Juventus-Atalanta - Ho passato dei momenti di difficoltà, ma credo che l'11 luglio si sia chiuso un cerchio. Ne sono uscito alla grande e di questo vado fiero".

Bernardeschi Juventus gfxGetty Images

In attesa di impegni più probanti, non tanto come avversario (anzi) quanto come importanza della posta in palio, Bernardeschi c'è. È vivo, è presente con la testa e con le gambe. E ha tutta l'intenzione di tenersi stretta l'opportunità che la Juventus gli ha regalato nell'estate del 2017, acquistandolo dalla Fiorentina per farne un perno del presente e del futuro.

Futuro che, oggi, si chiama Udine. La prima giornata di campionato, che vedrà la Juventus opposta all'Udinese per tentare di iniziare nel migliore dei modi l'Allegri-bis, si avvicina sempre più. Bernardeschi dovrebbe esserci. Il tecnico sta pensando di riproporlo dal primo minuto proprio lì, sul centro-sinistra della mediana, confortato dai segnali positivi delle ultime settimane. Parola d'ordine: confermarsi. Il vento, del resto, è cambiato.

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