Sam BartramGetty/Goal

La favola di Sam Bartram, il portiere dimenticato nella nebbia

Se durante il pranzo di Natale vi manca una storia da raccontare, allora potete prendere in prestito quella di Sam Bartram. Non solo perchè è la classica favola natalizia, ma anche perché è accaduta proprio il 25 dicembre di 84 anni fa.

Era il Natale del 1937 e in Inghilterra esisteva già come oggi il Boxing Day (a proposito, sapete perché si chiama così?). A quei tempi si scendeva in campo anche il 25 dicembre, perchè era uno dei pochi giorni liberi, oltre quello di Santo Stefano, per potere giocare a pallone. Poi c'era solo il lavoro, il più delle volte in fabbrica. E allora tutti in campo, anche a Stamford Bridge, dove era in programma Chelsea-Charlton.

Tutti in campo sì, nonostante una fittissima nebbia che aveva avvolto l'intero Regno Unito. Il calcio, anche più di 80 anni fa, veniva sempre al primo posto. All'epoca il Charlton era praticamente una big, il Chelsea una squadra anonima e le due di Manchester, il City e lo United, una retrocessa a fine anno e l'altra in Serie B. Il portiere del Charlton era un certo Sam Bartram. E lo è stato praticamente per tutta la vita, dal 1934 al 1956, vincendo pure una FA Cup, senza mai cambiare squadra. Roba da fargli una statua fuori dallo stadio, come poi effettivamente è stato fatto.

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Un'autentica leggenda, che quel giorno di Natale del 1937 è entrato nella storia per un motivo che non poteva mai immaginare. E soprattutto vedere. Sì perché dopo 55 minuti di partita, con il risultato di 1-1, i capitani di Chelsea e Charlton decisero di comune accordo di sospendere il match. Al diavolo lo spirito 'british', non si vedeva proprio nulla. Impossibile giocare, meglio rientrare negli spogliatoi. Tutti capirono che la partita era ormai stata sospesa. Tutti tranne Sam Bartram.

In campo ormai non c'era più nessuno e poco dopo nemmeno allo stadio. Le tribune si erano svuotate, ma quella maledetta nebbia ha fatto sì che Sam Bartram non si accorgesse proprio di nulla. E quindi rimase lì, da solo in campo, per circa una trentina di minuti. Non si capacitava del perché ci fosse quel silenzio o del perché dalle sue parti non arrivasse neppure il pallone. Il Charlton era più forte del Chelsea, ok, ma non fino a questo punto.

All'improvviso quello strano silenzio fu rotto da delle urla. Ma chi urlava non era un compagno di Bartram per chiamare il pallone o l'arrivo di un avversavio. Quelle urla erano di un poliziotto.

"Ehi tu, ma che ci fai ancora lì? Non vedi che sono andati via tutti"

Ma in che senso? Bartram era incredulo. E al rientro negli spogliatoi si dovette sorbire pure le prese in giro da parte dei compagni che lo avevano dimenticato lì nella nebbia. Qualche anno dopo raccontò l'episodio nella sua biografia, spiegando come sia stato possibile che non si fosse accorto di nulla.

"Il Charlton era una grande squadra e capitava spesso che non toccassi palla per larghi tratti della partita. Pensavo che stessimo prendendo d'assalto la porta del Chelsea, non che se ne fossero andati tutti, avversari compresi. Ero lì nella nebbia che aspettavo di esultare per un nostro goal. E se non fosse stato per quel poliziotto, chissà quando me ne sarei accorto".

La sua statua fuori dallo stadio, quando cala la nebbia, fa rivivere ancora oggi ai tifosi del Charlton quel momento mistico. Lì dove a Natale, i nonni raccontano ai nipotini soltanto una storia: quella di Sam Bartram.

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