Perdersi è un attimo. Ritrovarsi è molto più complicato. Deve saperne qualcosa Antonio Barreca, approdato in estate alla Fiorentina dopo il continuo girovagare che nell'arco di due anni lo ha portato a vestire le maglie di Monaco, Newcastle e Genoa.
E pensare che la carriera del classe 1995 si era sviluppata nelle sue battute iniziali con ben altre aspettative. Il biennio speso in cadetteria tra Cittadella e Cagliari ha rappresentato il classico apprendistato che tocca a tutti - o quasi - i giovani italiani in procinto di fare il salto.
Salto che si è poi concretizzato nel ritorno alla casa madre Torino, società che gli ha donato i natali calcistici accompagnandolo lungo tutta la trafila dal settore giovanile alla prima squadra. Il suo primo anno in A a tinte granata è il 2016-2017 sotto la guida di Sinisa Mihajlovic. Barreca impressiona da subito critica e addetti ai lavori per la sua elasticità nell'interpretare la doppia fase lungo il binario mancino che lo porta ad orbitare sia nei panni di terzino bloccato che di esterno in un centrocampo a cinque.
Trenta presenze il primo anno, soltanto nove il secondo, letteralmente falcidiato dagli infortuni. Malanni fisici che non allontanano i radar di mercato di alcuni club europei. Il più lesto di tutti a presentarsi alla porta di Urbano Cairo è il Monaco che, intavolando uno scambio alla pari con Soualiho Meïté, riesce nell'intento di portare il piemeontese di nascita in terra moneagasca nell'estate del 2018.
Nel Principato le cose sembrano mettersi piuttosto bene: arriva il debutto in Ligue 1 e a stretto giro anche quello in Champions League. Poi la luce si spegne. Barreca finisce ai margini e con appena 7 presenze sul groppone nel mercato di gennaio viene dirottato in prestito al Newcastle. E in Premier League le cose andranno addirittura peggio: in sei mesi gioca appena quattro minuti contro il Tottenham, poi il buio totale.
I tempi sembrano maturi per il ritorno in Serie A viste le serie difficoltà d'inserimento negli altri due top campionati europei. Il Monaco - attuale detentore del cartellino - lo gira nuovamente in prestito (ma con diritto di riscatto) al Genoa. Con un risicatissimo score di 18 presenze, il Grifone decide però di non esercitare l'opzione.
In estate è il turno della Fiorentina, società chiamata a contribuirne il rilancio. Il piatto, però, piange miseria: da settembre ad oggi il calciatore ha collezionato appena 162' in tutte le competizioni, di cui 84' in A.
Una parabola che si è totalmente arrestata anche in chiave nazionale dove, dopo le ultime apparizioni in Under 21 datate 2017, l'ex granata è completamente uscito dal giro.
L'approdo sulla panchina viola di Beppe Iachini al posto di Cesare Prandelli potrebbe, quantomeno, fruttargli una nuova possibilità. Un potenziale ultimo treno per ricostruire una carriera che presagiva ben altri orizzonti.


