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'Kung Fu' Cellerino, dal sogno Serie A all'incubo carcere

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La storia di Gaston Cellerino sembrerebbe una di quelle sentite più e più volte. Si tratta del classico goleador sudamericano, uno dei tanti 'Tanque', che poi arriva in Italia e si rivela un flop colossale. Tuttavia, a rendere diversa questa storia è una mossa di 'kung fu', che ha reso malauguratamente Cellerino famoso in tutto il mondo. 

Ma procediamo con ordine. Gastón Andrés Javier Cellerino Grasso, attaccante argentino di chiare origini italiane, si fa conoscere nel 2009 per i 22 goal segnati nel campionato cileno con i Ranges de Talca, che gli permettono di laurearsi vice-capocannoniere alle spalle del più celebre Lucas Barrios, ricordato in Europa per i suoi gola segnati con la maglia del Borussia Dortmund.

Cellerino ha ancora 23 anni ed è cresciuto nel florido vivaio del Boca Juniors, normalmente un certificato di garanzia per il talento calcistico. Il grande salto è dietro l'angolo e si concretizza con la chiamata del Livorno, che per lui spende quasi 3 milioni di euro, superando addirittura la concorrenza della Lazio, disposto ad acquistarlo soltanto in prestito.

Quando Cellerino arriva a Livorno il club amaranto è ancora in Serie B, ma viene promosso al termine della stagione, non proprio per merito suo. Il bilancio dell'argentino è di solo un goal (perarlto inutile) in sette presenze, complice anche il rapporto non idilliaco col tecnico Gennaro Ruotolo. In Serie A sulla panchina del Livorno si siede Serse Cosmi e per il povero Cellerino le cose peggiorano ulteriormente. Ha il tempo infatti di giocare 6 partite, nessuna da titolare e senza segnare nemmeno un goal, prima di essere spedito in prestito in Spagna al Celta Vigo. 

Quando torna a Livorno ritrova la squadra in Serie B e il suo rendimento è ancora una volta desolante. Inizia così a girovagare tra un prestito e l'altro, fino al ritorno in Cile all'Union la Calera, dove accade il disastro. Dopo un'ottima prima metà di stagione, con 8 reti segnate in 12 presenze, Cellerino incappa nel momento peggiore della sua carriera, che paradossalmente è anche quello che l'ha reso celebre.

 

Siamo intorno al 90' della partita tra Santiago Wanderers ed Union la Calera, con i padroni di casa avanti 2-0. Cellerino è nervoso perché la sua squadra sta perdendo e si becca un rosso per doppia ammonizione. Mentre si dirige verso gli spogliatoi ha un fuoco dentro che da lì a poco divampa in un incendio. Il portiere avversario Viana gli dice infatti qualcosa che evidentemente non avrebbe dovuto dire, al punto che Cellerino perde totalmente la testa, scagliandosi contro di lui con un colpo di 'kung fu' in pieno petto

Le immagini sono impressionanti e fanno presto il giro del mondo, arrivando ovviamente anche in Italia e specialmente a Livorno, ancora proprietario del cartellino di Cellerino. Il giocatore viene accusato di aver violato la legge contro la violenza negli stadi e successivamente prelevato dalla polizia per essere portato in tribunale con tanto di manette ai polsi. 

"E’ stata la reazione a caldo, hanno offeso la mia famiglia - spiega Cellerino - non avrebbe dovuto dirmi niente. Stavo uscendo tranquillo dal campo dopo l’espulsione ed è venuto a insultarmi. Mi dispiace di aver dato questo cattivo esempio in un campo di calcio. Chiedo scusa alle famiglie e ai bambini che erano allo stadio".

Cellerino promette di chiedere scusa a Viana per quanto accaduto, ma rischia comunque una condanna a 3 anni di carcere per lesioni. "Vogliamo che resti lontano dai campi di gioco per un lungo periodo", tuonano le autorità, ma alla fine tutto si risolve con una maxi squalifica di 7 giornate per l'attaccante, quasi costretto a lasciare il Cile per fare nuovamente ritorno a Livorno. 

"Ho sbagliato e mi assumo le mie responsabilità. Adesso tornerò in Italia e finirò di scontare lì la mia squalifica. Dover stare fuori complica un po’ la mia situazione, ma ho un contratto e aspetterò il mio momento".

Quel momento, però, non arriva mai. Nel luglio 2013 il Livorno si libera definitivamente di Cellerino, ma ciò che accade dopo è quasi inverosimile: sul tavolo del suo agente arriva infatti la proposta del Santiago Wanderers, proprio la squadra di Viana, quello che aveva steso con un calcio volante giusto un anno prima. I due si ritrovano quindi a vestire la stessa maglia, una stretta di mano e via, tutto passato

L'esperienza dura due stagioni, poi Cellerino decide di tuffarsi in un'avventura negli Stati Uniti, diventando un idolo dei tifosi dei New York Cosmos, con cui vince un campionato di NASL segnando persino una tripletta in finale. Ma il suo vagare non finisce mica qui: Bolvia, Malesia, Colombia, Spagna, di nuovo Cile e di nuovo Italia, questa volta in Eccellenza ligure, al Ligorna. E a 36 anni non è ancora finito: nello scorso agosto Cellerino ha firmato col Rapido de Bouzas, piccolo club delle serie minori spagnole. Qualche colpo gli è rimasto ancora, speriamo non di kung fu. 

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