La scelta della Lega Serie A di chiudere la Coppa Italia alle squadre di realtà inferiori ha destato grandi polemiche, specialmente da chi, nelle serie inferiori, ci gioca. Nelle scorse settimane sui social ha trovato grande riscontro un post del Centro Storico Lebowski, dilettanti toscani che militano in promozione (dove gioca Borja Valero), che criticava il nuovo format, antitetico a ciò che accade in Inghilterra, dove la ‘FA Cup Magic’ è un’istituzione. Gli upset, le big sui campi di provincia, il clima di uno dei trofei più antichi e nobili del mondo.
Nel terzo turno del 2022, come sempre, le sorprese non sono mancate. Una su tutte, anche più del Nottingham Forest che batte l’Arsenal o del Newcastle steso dal Cambridge. Basterebbe l nome: Kidderminster Harriers. Che chiama il più classico dei “who?” da curva. Quest’anno disputano la National League North, sesta serie inglese. Al contrario di quanto potrebbe suggerire anche il nome, non sono una squadra del nord dell’Inghilterra. Per la precisione, sono nelle Midlands, nel Worcestershire. E hanno battuto il Reading, club di Championship.
Fondati nel 1886, a livello locale possono definirsi un’istituzione, avendo in bacheca diversi titoli regionali e anche alcuni di quinta serie, la massima divisione di ‘non-league’, di calcio dilettantistico. Per qualche anno a cavallo del 2000 sono entrati persino nel sistema professionistico. Ci sarebbero riusciti un po’ prima, se non fosse che lo stato del loro stadio non era ritenuto consono ad una squadra di quarta serie.
In effetti l’AggboroughStadium, al netto di qualche ristrutturazione in tempi recenti, è uno stadio ultracentenario: aperto nel 1890, è rimasto la casa degli Harriers per tutto il corso della loro esistenza. Ed è ancora tale. Seppur con un aspetto che rispetta gli standard di modernità richiesti dalla Football League. Adeguamento ai tempi.
Trovarsi sulle prime pagine nazionali non è abitudine diffusa a Kidderminster, posto piuttosto tranquillo dove il nome più importante è arrivato in veste di allenatore: JanMølby, ex mediano del Liverpool nonché nazionale danese, ha allenato la squadra per due stint tra il 1999 e il 2004. E aveva portato anche il suo ex compagno Mike Marsh, come giocatore. Uno dei più forti passati da quelle parti. A proposito di talento: nella stagione 2019/20 tra le file degli Harriers ha giocato anche RhysWilliams, centrale classe 2001 di proprietà del Liverpool. Sempre loro.
Forse avrebbero sognato di affrontare proprio i Reds in FA Cup. Si sono ‘accontentati del Reading, attualmente nei bassifondi della Championship. Tra le due squadre ci sono quattro livelli, ma la differenza in campo non si è vista. Per niente. Rimonta da 0-1 a 2-1, dopo il vantaggio segnato dall’ex Inter Puscas. Sam Austin (su regalo dell’ex portiere di Cagliari e Verona Rafael) e Amari Morgan-Smith sono diventati gli eroi di una partita tesissima, che si è prolungata per 15 minuti dopo il novantesimo.
Erra già successo nel 2014, con goal decisivo di JoeLolley, oggi giocatore di Championship. Erano in quinta serie. Questa volta l’han fatta più difficile ancora. Con gli spalti pieni, con l’invasione di campo finale.
“É incredibile, dobbiamo goderci questi momenti, perché dimostrano cosa questo club potrebbe essere”, ha dichiarato Jimmy O’Connor, assistente allenatore, dopo la vittoria con il Reading.
Il prossimo scoglio sarà un’altra realtà londinese, quella del WestHam. Ancora più difficile rispetto al Reading, a tratti forse impossibile. Ammesso che per gli Harriers qualcosa di impossibile effettivamente esista. Tra Facebook, Twitter ed Instagram non raggiungono nemmeno i 60mila follower. Per calcolare quelli del West Ham bisogna aggiungere due zeri in fondo. Per capirci. Eppure, in FA Cup nulla è impossibile. Chiedete a Kidderminster.


