Pubblicità
Pubblicità
Kevin Martins ItalyGetty Images

Kevin Martins, il figlio di Oba Oba già protagonista all'Inter

Pubblicità

Quando segna, non aspettatevi che esulti facendo le capriole all'indietro: sarebbe chiedergli troppo. Quelle le metteva in mostra già il padre, del resto. Con il quale condivide il ruolo e pure il club di appartenenza: l'Inter. Lui si chiama Kevin Maussi Martins. Il nome potrà dire poco, il cognome suggerisce qualcosa di più. È il figlio di Obafemi, per tutti Oba Oba, 36 anni compiuti a fine ottobre, ancora in campo con i cinesi del Wuhan Zall ma ricordato soprattutto per aver indossato la maglia dell'Inter nei primi anni Duemila. Dal 2001 al 2006, per la precisione. Le ultime stagioni buie, prima della rinascita targata Mancini&Mourinho.

Obafemi Martins Inter 2006Getty

Kevin ne ha quasi 16, di anni. È nato il 31 gennaio del 2005, proprio negli anni in cui papà giocava nel nostro paese. E dunque è a tutti gli effetti un cittadino italiano, tanto da essere già entrato nel giro delle rappresentative azzurre. Nel novembre del 2019 ha esordito con l'Under 15 e non ci ha messo molto a mettersi in mostra: è andato a segno direttamente da calcio d'angolo in una gara vinta per 4-1 contro il Portogallo.

Kevin Martins è un adolescente come ce ne sono a milioni e, come milioni di adolescenti, ama il pallone. Sperando, un giorno, di arrivare ai livelli toccati dal padre. Milita negli Allievi Nazionali Under 16 dell'Inter e chi lo ha visto in azione assicura che la qualità non gli manca. Gli inizi, del resto, appaiono promettenti: in pochissimi scampoli di carriera ha già giocato con entrambe le squadre di Milano. Iniziando nel Milan e passando dopo poco sull'altra sponda del Naviglio. Tradimento? Ma no: semplicemente un'opportunità colta al volo.

La fede di Kevin, nonostante l'esperienza milanista, non è mai cambiata. “Il mio cuore è sempre stato nero e azzurro”, scriveva il giovanotto su Instagram. Nel 2018, ecco il cambio di casacca: dal Milan all'Inter. Non è lui a spingere: è il club rossonero a lasciarlo andare. Angelo Carbone, responsabile del Settore Giovanile rossonero dopo aver fatto parte degli squadroni di Sacchi e Capello, decide che è meglio per tutti separarsi: “Carbone disse a mia mamma che avevo bisogno di una squadra che mi desse spazio”, ha rivelato Martins junior qualche mese fa attraverso una Instagram story.

Il suo presente è l'Inter, dunque. Dove è considerato una promessa, in barba alla bocciatura del Milan. Condivide lo spogliatoio con un paio di figli d'arte: Aleksandar Stankovic e Valentin Carboni (erede di Ezequiel, ex giocatore del Catania). Gioca prevalentemente da esterno, ha un bel tiro e un senso del goal non indifferente. Sul web circola più di una prodezza messa a segno con entrambe le maglie, tra cui una gran botta vincente dalla distanza ai tempi del Milan.

Ricordando le caratteristiche del padre, viene naturale evitare di accomunarle a quelle del figlio. Martins senior era - anzi, lo è ancora - la rapidità fatta persona. Non esattamente tecnico, a volte correva più velocemente del pallone, qualche rete se la divorava. Però teneva tutti sulla corda con quella sua capacità di non demordere mai, neppure per un istante. Nella Milano nerazzurra lo hanno amato anche e soprattutto per questo. Prima di Ibrahimovic, di Milito, di Eto'o.

Italia, Inghilterra, Germania, Russia, Spagna. E poi anche la MLS e la Chinese Super League. È sempre stato un cittadino del mondo, Oba Oba. Col cuore nigeriano, però. E le qualità necessarie per diventare qualcuno per il proprio popolo calcistico: 42 le presenze in Nazionale e 18 i goal, media di tutto rispetto. Anche Kevin potrebbe giocare con la Nigeria, un giorno. Anche perché le chiamate nelle giovanili azzurre significano poco o nulla, a livello ufficiale e burocratico. Ma pare proprio che la prima scelta sia e rimanga l'Italia, novello Mario Balotelli con il desiderio di difendere i colori della sua vera patria.

Pubblicità
0