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kante-chelsea-chamipons league(C)Getty Images

Kanté dominante anche in finale di Champions: ora può puntare al Pallone d'Oro

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La strada che conduce al Pallone d’Oro è ancora molto lunga ed ha probabilmente in Euro 2020 una tappa fondamentale o quasi, ma ad oggi c’è probabilmente un giocatore che più di altri può aspirare a vincere il massimo riconoscimento individuale al quale si può puntare in ambito calcistico: N'Golo Kanté.

Per caratteristiche tecniche e ruolo, il mediano francese ha un profilo molto diverso da quello di coloro che si sono aggiudicati il premio negli ultimi quindici anni, ma attualmente sono in pochissimi coloro che possono cambiare il volto di una squadra come lui.

Quella che hai è appena conclusa è stata per lui una stagione semplicemente sensazionale, nella quale è riuscito a dare il meglio anche e forse soprattutto in quella competizione che può essere considerata come il più grande palcoscenico in assoluto: la Champions League.

Kanté ha vissuto la massima competizione continentale per club da straordinario protagonista e con l’avvicinarsi del traguardo finale, ha migliorato sempre di più lo spessore delle sue prestazioni. I dati tra l’altro mentono: è stato il ‘Man of the Match’ della semifinale d’andata contro il Real Madrid, della semifinale di ritorno ed anche della finalissima dell’Estadio do Dragao contro il Manchester City.

Contro i Citizens, nel momento in cui più contava, il centrocampista transalpino ha tirato fuori il meglio del suo repertorio: ha macinato chilometri in campo, strappato palloni a chiunque gli capitasse a tiro, ha fatto ripartire l’azione e, come se non bastasse, è andato anche vicino al goal con un colpo di testa.

Una prestazione da giocatore dominante, in linea con tutte le ultime sfornate in ambito europeo. A 30 anni, Kanté non è solo il miglior mediano al mondo, ma è anche un giocatore che continua a crescere e a migliorarsi. Rispetto al passato partecipa di più alla manovra, riesce a far male con i suoi inserimenti e a risultare non solo fondamentale in fase di contenimento, ma anche prezioso in fase offensiva.

Un giocatore completo a 360°, il prototipo del centrocampista moderno, un campione che mettendo in bacheca anche la Champions League ha completato quella che è stata una scalata inarrestabile e che non ha mai conosciuto soste.

Nel 2014 giocava ancora in Ligue 2 con il Caen, poi è arrivata nella stagione successiva l’esordio in Ligue 1, prima dell’approdo al Leicester, squadra con la quale si è rivelato al mondo risultando decisivo nella corsa che ha portato alla conquista di uno storico trionfo in Premier League. In seguito un altro titolo di campione d’Inghilterra nel 2017 con il Chelsea, nel 2018 il Mondiale vinto con la sua Francia, nel 2019 l’Europa League alzata al cielo ed ora il successo più importante a livello di club, quello che fa di lui uno dei giocatori più vincenti degli ultimi anni.

Il capitano del Chelsea, Cesar Azpilicueta, dopo la vittoria in finale di Champions contro il Manchester City, ha esaltato il centrocampista francese.

“E’ semplicemente il migliore al mondo. Fa tutto. Dà tanta energia alla squadra e non so nemmeno quanti palloni abbia recuperato oggi. Porta avanti la palla, copre tantissimo campo. Averlo con noi è speciale e quando non c’è si sente la sua mancanza. Dopo aver vinto un Mondiale, adesso ha anche la Champions League in bacheca, ma la cosa non l’ha cambiato, è una persona molto umile. Sono felice per lui e di poter giocare accanto a lui da qualche anno”.

Un giocatore diverso da quelli che solitamente vincono il Pallone d’Oro, non un funambolo o un goleador, e nemmeno una superstar. Kanté è un campione che più che vedersi si sente, uno di quelli che non ama essere personaggio e che cambia il volto di una squadra non con giocate di alta classe, ma con quel lavoro che spesso viene definito oscuro.

Lo ha dimostrato anche dopo la finale di Champions League, quando ha dribblato le domande relative al Pallone d’Oro.

“Questo è il risultato di tanti sforzi ed è arrivato dopo le tante difficoltà avute in stagione. L’essere stato nominato Man of the Match della finale è un qualcosa di secondario. La cosa principale è il lavoro di tutto il gruppo. Tutto questo è orgoglio e gioia. Abbiamo lottato e sofferto e questa è la ricompensa. Il Pallone d’Oro? No, adesso assaporiamoci questa Champions League e poi mi concentrerà sugli Europei sperando di poterli vincere con la Francia”.

‘Il 70% della Terra è coperto dalle acque, il restante 30% da N’Golo Kanté’. E’ questa una frase che lo accompagna fin dai tempi del Leicester e che forse meglio di qualunque altra racconta il Kanté giocatore.

Manchester City-Chelsea Kante heatmap

Anche in finale di Champions League è stato l’uomo che ha coperto più campo di tutti e tra l’altro ci sono due dati che raccontano molto del lavoro che ha svolto nei 90’: 0 falli commessi in 15 duelli, il 73,3% dei quali vinti, ai quali si aggiungono anche 7 contrasti aerei vinti (non male per un giocatore di 168 cm). Oltre 12 km percorsi.

Ad oggi quindi, tolte Chelsea e Francia, nessuna squadra al mondo può vantare nelle sue fila un giocatore così solido e completo e capace di esprimersi ad alti livelli per tutto l’arco di una gara.

Kanté è di fatto unico da questo punto di vista ed anche per questo sono in molti coloro che lo vedono lanciato verso la conquista del Pallone d’Oro.

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