La Juventus e la Nazionale hanno avuto "Fede": il ritorno di Chiesa

Un anno dopo, Federico Chiesa è più grande: anche il suo viso tradisce l'inesorabile scorrere del tempo, segnando le tappe del suo cammino. Difficile, complesso, duro: faticoso. Ecco, "fatica" è il concetto che più si accompagna a quella ruga che, pur a 25 anni, si distingue tra le altre quando Moise Kean lo aggancia frenandone la corsa spavalda, volta a predicare calma.
C'è un sorriso, comunque, che rompe la solita espressione "di ghiaccio", ma allo stesso tempo empatica, di uno dei simboli della Juventus, e della "nuova" Juventus, che riparte, almeno ci prova, pur in maniera differente, con un successo in Coppa Italia nella gelida notte di Torino, quasi una settimana dopo il tracollo di Napoli a cui lo stesso Chiesa, comunque, ha partecipato.
"Quasi" una settimana: "quasi" un anno dopo quello Juventus-Napoli, invece, che per Federico sembrava poter segnare la svolta, in una stagione già caratterizzata da alcuni fastidi fisici, e che al contrario ha creato uno spartiacque doloroso tra la gioia del momento, culminata nella rete dell'1-1, e la consapevolezza, pochi giorni dopo, che quel goal lì sarebbe stato l'ultimo per tanti mesi.
378 giorni.
— GOAL Italia (@GoalItalia) January 19, 2023
Federico Chiesa ha aspettato più di un anno per segnare un altro goal. Fino a #JuveMonza.
Gara bloccata, VAR, supplementari. No. Chiesa segna, dimentica il passato. Fa vincere la Juve, traghettandola ai quarti di Coppa Italia. Mettendo fine a digiuni e incubi. ⚽️ pic.twitter.com/ujWWqiwlfy
Forse è anche per questo motivo che il ritorno alla gioia personale pesa più della sola importanza della marcatura stessa, che comunque ha consentito alla Juventus di vincere contro il Monza e passare il turno di Coppa.
Perché significa, in primis, che il fisico risponde bene, seguendo fedelmente i passi dettati dalla mente, che più in generale suggerisce "rinascita" sportiva nella prima stagione "post-ricostruzione" e "post-Agnelli". Elementi non indifferenti.
Ai primi segnali, inviati e ricevuti poco dopo il suo rientro e consegnati "ai report" in forme sintetiche attraverso gli assist confezionati contro Lazio e Udinese (soprattutto il secondo, decisivo, per Danilo) ne sono seguiti altri, intrisi di speranze.
La Juventus e i tifosi della Juventus hanno avuto "fede" in Chiesa, almeno quanto Chiesa ha avuto e continua ad avere, gioco di parole consentito, "Fede" nella Juventus e nei suoi tifosi che lo hanno aspettato e che al 78' di un giovedì sera gelido ne celebrano la rinascita, spogliandosi dai colori bianconeri e abbracciando quelli dell'Azzurro che accomuna tutti.
La rete, del resto, è uno spettacolo al di là del tifo: la sintesi delle potenzialità di un giocatore che ha contribuito a scrivere la storia dell'Italia calcistica, pur in giovane età, esaltando le ambizioni di un Pese intero, giusto qualche estate fa. Dribbling sulla fascia, danza sul pallone: spiraglio creato, rientrando sul destro. Tiro a giro. Il futuro è già qui.
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