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Jurgen Macho AustriaGetty Images

Jürgen Macho, l'acquisto dimenticato del Chelsea: il primo dell'era Abramovich

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Domandona da un milione di dollari: chi fu il primo volto nuovo dell'era Roman Abramovich al Chelsea? Risposta non semplice. O meglio: a portata solamente dei più esperti, dei tifosi, dei malati di statistiche e curiosità. È Jürgen Macho, di professione portiere, personaggio dimenticato dai più ma con un primato: l'epoca moderna dei Blues è iniziata con lui, appunto.

Maggio del 2003: Macho, in scadenza di contratto con il Sunderland, si accorda con il Chelsea. Con cui firmerà qualche settimana dopo a parametro zero, una volta libero, così come un altro portiere: l'italiano Marco Ambrosio. Negli stessi giorni Abramovich diventa il nuovo proprietario dei londinesi, in gravi difficoltà economiche ma approdati in Champions League al termine del campionato precedente.

Tecnicamente, la prima operazione condotta sotto la guida di Abramovich è l'arrivo di Glen Johnson, ma il biglietto da visita del mercato estivo 2003/04 è rappresentato proprio da lui, il quasi ventiseienne portiere austriaco che il Sunderland ha portato in Premier League nel 2000. Tre anni dopo, ecco il Chelsea. Nelle intenzioni di Claudio Ranieri dovrebbe dare del filo da torcere a Carlo Cudicini. Ma nulla va per il verso giusto, come lo stesso Macho racconta in un'intervista esclusiva a Goal.

"Sapevo che avrei dovuto lavorare al 100% per avere l'opportunità di giocare. La lotta per un posto da titolare con Cudicini era davvero ardua. All'inizio ero felice, mi sentivo molto energico, ma dopo una settimana ho rimediato un grave infortunio al legamento crociato anteriore. Un disastro. Non potevo dimostrare quanto valevo davvero e ora sapevo che tornare in corsa sarebbe stato molto complicato".

Sensazioni corrette: Macho, al termine di quella stagione, colleziona la bellezza di zero presenze. Non tanto e non solo per colpa sua, come detto. Ma sta di fatto che il primo acquisto dell'era Abramovich, quello che precede i colpi a sensazione delle settimane successive (da Crespo a Makelele, da Veron a Mutu), e poi quelli delle stagioni seguenti, si risolve in un flop totale.

Dopo un anno, l'addio. Prima in prestito (Rapid Vienna), quindi a titolo definitivo (Kaiserslautern). Al suo posto il Chelsea prende dal Rennes tale Petr Cech, che non è ancora il portiere col caschetto ma ha già dimostrato, anche con la nazionale ceca, di che pasta sia fatto. Rimarrà a Londra per più di 10 anni, diventando nel 2012 l'eroe di Monaco di Baviera. E intanto costringe Macho a togliere il disturbo.

"Ci siamo allenati assieme qualche volta, era un grande giocatore e un bravo ragazzo. È diventato un portiere incredibile. Anche se mi ha reso le cose ancor più difficili, se è vero che dopo il suo arrivo io ho dovuto fare le valigie".

Oggi Macho ha 42 anni e ricopre il ruolo di allenatore dei portieri del Rapid, dove aveva già giocato nel 2004/05. Il Chelsea è alle spalle, l'Inghilterra no. E così il suo sogno è quasi scontato: tornare in Premier League, naturalmente sotto un'altra veste.

"Sono ambizioso da allenatore come lo ero da giocatore. Un giorno mi piacerebbe lavorare in Premier, ai massimi livelli del calcio. Anche se in questo momento sono felice al Rapid".

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