Il boato dell'Olimpico dice tutto, proprio mentre "chi di dovere" porta la mano al volto a mo' di maschera: sì, "quella maschera" già vista in tanti alti campi e stadi italiani, ma con una maglia diversa.
Paulo Dybala si sblocca e festeggia il primo goal con la Roma: lo fa alla quarta giornata, contro il Monza, in casa: lo fa esultando con i propri tifosi, com'è giusto che sia.
L'azione, comunque, mette in luce tutta la qualità tecnica, già nota, dell'argentino: Abraham prolunga di testa un pallone in profondità proprio per la "Joya" che controlla e va via sia a Caldirola che a Sensi, presentandosi a tu per tu con Di Gregorio e battendolo con il mancino in corsa.
Tutto a una velocità che ricorda il Dybala dei tempi passati: quello non caratterizzato dagli infortuni e decisivo alla Juventus: segnali dal passato, verso il futuro.
Il primo, insomma, non si scorda mai: una "Joya", appunto, costruita nel corso delle giornate, dopo aver collezionato assist come quello all'Allianz Stadium contro i bianconeri.
Alla mezz'ora arriva anche la doppietta, dopo la respinta di Di Gregorio sulla conclusione di Abraham: quota 100 in Serie A per l'argentino, che fa di lui l'ottavo giocatore dalla stagione 2004/05.
Per lui è una doppietta importante che accorcia il tempo: l'ultima in Serie A risaliva al 7 aprile 2018 in casa del Benevento: a proposito di neopromosse, visto che il Benevento in quella stagione lo era, il Monza è diventata la ventottesima squadra a cui Dybala segna almeno un goal.
“Sono molto felice, avevo molta voglia di segnare, per fortuna l’ho fatto coi tifosi presenti. Continuiamo a crescere. Giocando ogni tre giorni si guadagna condizione, dobbiamo saper gestire i carichi fino alla sosta, ma lavoreremo. Il gruppo è positivo, viene dalla vittoria in Conference League. Cosa mi ha detto Mourinho? Chiedi a lui…”, ha spiegato a DAZN al termine del match.
La risposta José Mourinho l'ha data nel post-partita, svelando il retroscena.
“L’anno scorso contro la Juve qui all’Olimpico, quando lui è stato sostituito, io gli ho detto “Sei bravo eh ragazzo”, e oggi gli ho detto lo stesso. Abbiamo sorriso ricordando che lui l’altra volta segnava di là”.
Segnare all'Olimpico, però, è un'altra storia: ha un altro sapore. Quello di una storia che inizia e che può raccontare pagine emozionanti, con il pallone tra i piedi e la "Dybala Mask". Classica.



