
Non è facile essere il fratello di un giocatore così. Non è facile esserlo nello stesso mondo, in cui finisci nelle prime pagine del giornale solamente per la parentela. A meno, ovvio, di una forza di pari valore. Ma quando dall'altra parte c'è classe pura, fuoco alle polveri di genio e sregolatezza, essere allo stesso livello è praticamente impossibile. Ok i fratelli di medio livello, ma due ragazzi al top dei top nel globo del calcio, questo no. Eric Cantona è per molti è il ragazzo d'oro del Manchester United, colui che più di tutti permette ai fans di tutte le età di avere un amore incondizionato verso un giocatore. Più di Charlton, Rooney o Cristiano Ronaldo. Ha dato molto, ma non così tanto come avrebbe potuto con una sfacciataggine, ira e creatività da fumetto. Al suo fianco è cresciuto Joel, nato poco più di un anno dopo il fratellone.
Joel Cantona, figlio di Marsiglia come il fratello Eric, venuto al mondo nel maggio 1966. Il più piccolo dei giocatori professionisti di casa arriva invece nell'ottobre 1967 e alla pari di EC crescerà a pane e calcio, in povertà, tra le strade della costa sud, gli odori del porto, il melting pot che ha sempre caratterizzato la città, vista come principale porto d'ingresso per la Francia. Ha tratti isolani, derivanti da un bisnonno proveniente da Ozieri, Sardegna, che rispondeva al nome di Salvatore e di cognome faceva Cantona senza accento finale sulla a.
Ma Joel Cantona, come Eric, è anche in parte catalano per via della madre, ma nasce e cresce come francese. Se il più grande e forte dei fratelli troverà spazio nell'Auxerre, prima nelle giovanili e dunque in prima squadra, Eric si farà largo con io stesso OM, che deciderà di far giocare il ragazzo con Papin e Giresse, senza però grande presenza da titolare o massima fiducia. Non sarà il fratello di, considerando il parente non ancora esploso definitivamente e alla grande opportunità nella propria città una volta partito il più giovane della famiglia.
Cantona perderà nel 1987 la possibilità di continuare con il Marsiglia, cominciando a girovagare per la Francia in cerca della sua identità. Ci sa fare con i piedi, con testa e contrasti, ma non arriverà mai al top. E' il talento, quello vero donato da Eupalla ad Eric, a mancare. Giocherà soprattutto nelle serie inferiori dopo la prima e unica grande chances, saltando tra Angers, Rennes, Meaux e La Rochelle. In mezzo anche i belgi dell'Antwerp e le destinazioni estere di inizio anni '90: l'Ungheria, vestendo la casacca dell'Ujpest, e l'Inghilterra, con lo Stockport nelle serie inferiori.
Nel 1994, quando verrà nuovamente acquistato dal Marsiglia come giocatore esperto, Joel avrà ormai vissuto una vita calcistica opposta a quella del fratello: Eric è divenuto una celebrità suo malgrado per un calcio kung fu ad un tifoso, ma ha anche conquistato diverse volte il titolo di Premier League con il Leeds prima e con il Manchester United poi. Qualità non equiparabile, ma amore per il pallone, quello sì. Solamente uno degli interessi, insieme all'OM, dei due ragazzi.
GettyQuando Eric gioca nel Manchester United e Joel conclude la sua carriera al Marsiglia, quest'ultimo appare nel film francese Le bonheur est dans le pré di Étienne Chatiliez. Il cinema è uno dei più grandi interessi della sua famiglia e vogliono farne parte direttamente, internamente, da protagonisti. Nella pellicola del 1995 arrivata in Italia con il titolo di La felicità è dietro l'angolo, appare il più grande e forte dei discendenti sardi. Anche in questo caso Joel viene considerato solamente il fratello di Eric, senza riuscire a staccarsi da lui, almeno relativamente al pensiero dei media mainstream.
In realtà Joel Cantona pensa in grande riguardo il futuro, alternando pensieri di business a conferme nel mondo dello spettacolo e dello sport. A tutto tondo per non essere solamente il parente del grande Eric, definito tale per le sue giocate, ma anche affossato per colpi di testa e di piede. Il più giovane dei Cantona vuole essere accostato a lui sia quando le cose vanno bene, sia quando vanno male, ma non desidera trovare la sua strada solo per essere imparentato con il King di Manchester. E' orgoglioso, ma deve seguire la sua idea di vita.
L'idea lo porterà a continuare nel calcio: a 32 anni il ritiro, a 34 l'ingresso in federazione francese per svolgere il ruolo di commissario tecnico della nazionale di beach soccer transalpina. Da difensore e mediano non ha mai potuto essere tecnicamente spettacolare, ma sulla sabbia si è sempre distinto, diventando esempio per i ragazzi e i saggi che decidono di approcciarsi ad una nuova disciplina calcistica.
Lo sport è sempre piaciuto a Joel, in una famiglia che non ha mai visto però il calcio come unico sogno e fine. Attorno alla sua bellezza e di tutto quello di buono che può generare per proletari, ragazzi e bambini usciti o ancora all'interno di un difficile mondo in cui soppravvivere, Cantona sceglie di studiare per rendersi credibile agli occhi del pubblico in sala. Non abbandona, infatti, il cinema, partecipando a due pellicole di Philippe Dajoux tra la fine degli anni '90 e l'inizio degli anni 2000, entrando anche nella produzione di Asterix & Obelix: Missione Cleopatra, del 2002.
Joel Cantona sarà quasi sempre una comparsa, l'uomo sullo sfondo con poche battute, risparmiate per dare più vita ad Eric, quasi sempre presente nelle stesse pellicole del fratello. Più che agevolazione da parte dell'ex Manchester United, una strategia di marketing da parte delle produzioni. Al più piccolo dei due fratelli non servirà essere imparentato con una stella del genere per mettersi in mostra, viste le idee continue e le tante possibilità derivate dalla visione d'insieme sul futuro.
Fonda infatti un'organizzazione per organizzare il campionato nazionale di beach soccer, le tappe francese nel torneo europeo e ogni evento speciale che la Joël Cantona Organisation può gestire. Avrà sempre più modo di esplorare il Continente e soprattutto le sue radici sarde, innamorandosi della zona del Montiferru, tanto da farla conoscere ad Eric e cominciare ad investire nella subregione della Sardegna centro-occidentale. Acquista una casa per vivere ad ogni passaggio sull'isola del bisnonno Salvatore (a cui fa visita nel cimitero di Ozieri), continua ad espandere i propri orizzonti, da allenatore della Nazionale di beach soccer ad attore, da difensore/centrocampista ad imprenditore, per la propria persona, ma anche così da supportare un territorio con possibilità infinite ma troppo spesso chiuso in sè stesso.
In Sardegna (così come in Francia e in Portogallo) sono girati i filmati e scattate le fotografie della linea di cosmetici Nostra, di cui è CEO. Eric ha fondato la società insieme alla moglie Rachida Brakni, attrice transalpina, affidandola poi al fratello. Che si è tuffato anima e corpo in questa nuova avventura, a volte unendola al mondo del beach soccer che l'ha completamente assorbito nell'ultimo ventennio, specialmente in qualità di organizzatore e non solo come ex commissario tecnico.
Per essere solamente un 'fratello di', Joel Cantona si è dato da fare: si è gettato in più mondi, senza mai vivere sulle spalle di Eric, e nemmeno alle sue spalle.
