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Jari Litmanen, FinlandGetty

10 cose che non sapevate su Jari Litmanen

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Mentre in altri Paesi il dibattito su chi sia stato il più forte calciatore di tutti i tempi è sempre apertissimo, in Finlandia decisamente no: è Jari Litmanen , e non potrebbe essere altrimenti. Primo calciatore finlandese a vincere la Champions League , una carriera durata più di vent’anni, nemmeno lontanamente paragonabile a quella della media dei suoi connazionali calciatori. Per celebrare il suo compleanno, ecco 10 cose su di lui che forse non sapete, o che magari sapevate e non ricordavate più.

L’EROE DEI QUATTRO DECENNI - La carriera di Jari Litmanen ha avuto una durata non comune: tra la prima partita da professionista (nel 1987 con il Reipas Lahti) e l’ultima con l’HJK Helsinki nel 2011 sono passati 24 anni. Questo significa che ha giocato almeno una partita in quattro decenni, un fatto questo che lo accomuna ad altri highlander della storia del calcio, come Gianluigi Buffon.

FIGLIO D’ARTE… DOPPIO - La Finlandia è un Paese dalla forte cultura multisportiva: c’è ovviamente lo sci nordico, l’hockey ghiaccio, ma anche una forte tradizione motoristica, rally o Formula 1 che sia. Per giocare a calcio devi insomma avere una forte motivazione o un’influenza familiare: il giovane Jari la ebbe dal padre Olavi, che vinse 5 Coppe di Finlandia con la maglia del Reipas Lahti, giocando pure 5 partite in Nazionale all’inizio degli anni ’70. Ma giocava a calcio anche la madre Liisa, che militava nella sezione femminile dello stesso Reipas, la stessa squadra che regalò l’esordio nel calcio dei grandi al 16enne Jari. Il Reipas non esiste più da quasi trent’anni: nel 1996 si è fuso con il Kuusysi per formare un’unica squadra cittadina, l’ FC Lahti . L’unica cosa che non è cambiata è il mitico stadio cittadino, che sorge a pochi metri di distanza dagli iconici trampolini.

QUANDO FU VICINO ALLA ROMA… - Jari Litmanen è stato più volte vicino a giocare in Italia. Si parlò di lui all’Inter come sostituto di Dennis Bergkamp, che già aveva di fatto sostituito all’ Ajax , ma il fallimento italiano dell’olandese non fu certo di incentivo alla scelta. La volta in cui andò più vicino alla Serie A fu nel 1997, a 26 anni, quando Carlos Bianchi, allora allenatore della Roma , chiese a Franco Sensi di prestare Totti alla Sampdoria per virare poi sul finlandese, ai tempi all’Ajax e all’apice della carriera. Il 9 febbraio 1997, Roma e Ajax si trovarono insieme al Borussia Moenchengladbach nel triangolare “Città di Roma”. Giocò anche Totti , non convocato nella Nazionale under 21: maglia numero 17 e due gol decisivi per la vittoria nel triangolare. Al termine della serata, Franco Sensi tolse ufficialmente Totti dal mercato, iniziando a scavare la terra sotto ai piedi di Carlos Bianchi – di lì a poco esonerato – ma soprattutto riscrivendo la storia giallorossa.

GFX Francesco Totti Jari LitmanenGetty Images

… E AL LIVORNO - Litmanen fu molto vicino alla Serie A anche diversi anni dopo: nel dicembre 2004 infatti il presidente del Livorno Aldo Spinelli confermò che il finlandese, svincolato dopo l’esperienza all’Hansa Rostock, si era offerto alla formazione toscana. A 33 anni, reduce da esperienze non propriamente esaltanti una volta lasciato l’Ajax, Litmanen non riuscì ad accordarsi con il Livorno, perdendo di fatto l’ultimo treno competitivo per poter giocare anche nel nostro campionato.

UN FILM SU DI LUI - In Finlandia Jari Litmanen è ovviamente un personaggio trasversale, uno degli sportivi più popolari e iconici nella giovane storia del Paese. Inevitabile che su di lui si pensasse per il soggetto di un film documentario. Detto fatto: il progetto risale al 2012, un anno dopo il suo ritiro, e si chiama “Kuningas Litmanen”, “Il re Litmanen” , ispirandosi al soprannome che si porta dietro da quando ha lasciato la Finlandia. Diretto da Arto Koskinen, il film è stato scritto e prodotto da Mika Kaurismaki, che insieme al fratello Aki compone la coppia d’oro del cinema finlandese. Una versione del film è abbastanza facilmente rintracciabile sul web, con la sola, comprensibile barriera psicologica della lingua finlandese senza sottotitoli.

DAL PODIO … AI FLOP - Jari Litmanen fa parte della categoria dei George Weah, George Best e Ryan Giggs: giocatori di immenso talento che non hanno mai potuto giocare una fase finale di un Mondiale, essenzialmente perché appartenevano a Nazionali poco competitive. Il rovescio della medaglia è che, ad esempio, fu il primo finlandese a finire sul podio del Pallone d’oro, o ancora il primo finlandese a giocare per Barcellona e Liverpool. Su queste due esperienze, Litmanen si è soffermato qualche anno fa parlando a So Foot.

“All’Ajax, anche quando giocavo male ero titolare. Al Liverpool, restavo fuori anche quando ero in forma. La gente pensa che quando ero a Barcellona e Liverpool ero sempre infortunato, ma non è vero. Non ho mai saltato un allenamento, ma non giocavo quasi mai. Non ho mai capito perché”.

Jari LitmanenGetty

GLI INFORTUNI PIU’ ASSURDI - Da un certo momento in poi della sua carriera, Jari Litmanen venne soprannominato “uomo di vetro” per la sua capacità di infortunarsi nelle maniere più incredibili. Tutto iniziò nel 2006, quando giocava nel Malmoe e restò fuori diverse settimane dopo essere stato centrato in pieno occhio dal tappo di una bottiglia di champagne. Da una bevanda all’altra: l’anno dopo scivolò giù dalle scale nell'allungare maldestramente un bicchiere di latte al figlio: anche qui più di un mese di stop. L’anno successivo, appena arrivato al Fulham, durante un allenamento venne accidentalmente colpito alla nuca da un tiro scagliato dal compagno Batista. “Jari è il ragazzo più sfortunato del mondo”, commentò laconicamente il suo allenatore ai Cottagers, Roy Hodgson.

LA STATUA - In pochissimi hanno l’onore di avere una statua dedicata mentre si è ancora in vita: tra questi Jari Litmanen, che nel 2010 ha partecipato all’inaugurazione a Lahti della sua raffigurazione scolpita nel metallo. Non casuale la data di inaugurazione, il 10 ottobre, ovvero: 10/10/10.

LE PUBBLICITÀ - Per quanto personaggio schivo e poco mondano anche per gli standard finlandesi, Jari Litmanen non poteva non diventare un testimonial perfetto per svariati spot pubblicitari. In patria è di culto assoluto il suo periodo da testimonial delle ora scomparse patatine Taffel, con tanto di improbabile spot girato in una fattoria insieme all’asso NHL Teemu Selanne.

LA PRONUNCIA - Chiariamo una volta per tutte il dilemma: si pronuncia Lìtmanen , con l’accento sulla i, e non con l’accento sulla a come spesso in questi anni si è sentito dire. Se invece volete semplicemente mandargli gli auguri, un “Hyvää syntymäpäivää, Kuningas!” sarà senz’altro molto apprezzato.

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