La mancata qualificazione ai Mondiali dell'Italia, la seconda consecutiva dopo quella del 2018, ha riaperto una questione che speravamo di non affrontare nuovamente, quella del ripescaggio.
Dopo la sconfitta contro la Macedonia, che è costata alla Nazionale l'eliminazione prematura dai playoff per Qatar 2022, la domanda per molti degli italiani è stata solo e soltanto una: l'Italia può essere ripescata ai Mondiali?
Innanzitutto, chiariamo il fatto che lo status di campione d'Europa non garantisce alcun vantaggio a livello regolamentare. Chi vince gli Europei non è qualificato di diritto ai Mondiali (come del resto abbiamo già visto) e non è nemmeno favorito in ottica ripescaggio.
QUANDO UNA NAZIONALE VIENE RIPESCATA
Il meccanismo dei ripescaggi si apre automaticamente quando una Federazione calcistica già qualificata ai Mondiali viene sospesa o espulsa dalla FIFA. Recentemente questa sanzione è stata applicata su Kenya eZimbabwe per interferenze del governo nelle attività calcistiche, ma nessuna delle due nazionali aveva ovviamente ottenuto il pass per Qatar 2022.
Diverso il caso della Russia, che comunque è stata estromessa dai playoff in favore della Polonia, che si è qualificata di diritto per la finale poi vinta contro la Svezia.
REGOLAMENTO FIFA, CRITERI RIPESCAGGIO
Il regolamento della FIFA non è chiarissimo sulla questione ripescaggi. L'articolo 6, nello specifico, si pronuncia così in merito:
"Se una qualsiasi associazione si ritira o viene esclusa dalla competizione, la FIFA deciderà sulla questione a sua esclusiva discrezione e intraprenderà qualsiasi azione si ritenga necessario".
Non ci sono dunque delle norme prestabilite, ma sarà la FIFA a prendere una decisione qualora tale situazione si verificasse, ma molto dipenderà da quale nazionale sarebbe eventualmente coinvolta e dalla sua confederazione.
ITALIA RIPESCATA AI MONDIALI: LO SCENARIO
Tra le nazionali non qualificate ai Mondiali, l'Italia è la più alta nel ranking oltre ad essere campione d'Europa in carica. Tuttavia questi due fattori meritocratici non influiranno in un ipotetico meccanismo di ripescaggio.
Nelle ultime settimane a finire sulla graticola è stato l’Ecuador, con il caso Byron Castillo: avrebbe giocato con la Tri, ma sarebbe di nazionalità colombiana. Il Cile ha fatto ricorso e attende una risposta: qualora il reato di falsa identità dovesse essere confermato, l’Ecuador potrebbe perdere a tavolino le partite del girone di qualificazione e dunque la classifica potrebbe subire un rimescolamento.
A giovarne potrebbero essere Perù, Colombia e Cile, ovvero altre squadre Concacaf. Non di certo l’Italia, come del resto aveva già confermato anche il presidente della FIGC Gravina a metà maggio.
"Ci sono zero possibilità di ripescaggio. I posti a disposizione dell'Europa sono 13 e sono tutti occupati. Se si dovesse liberare un posto, questo sarebbe preso da un'altra nazionale sudamericana. Abbiamo contattato la FIFA per darci un momento di ebbrezza, ma la risposta è stata del tutto negativa. In Qatar sarebbero contenti di una nostra presenza e noi pure, ma le regole sono queste e siamo andati fuori per demerito".
Di recente c'è stato il caso Iran, la cui federazione è finita nel mirino della FIFA in occasione della partita contro il Libano, per non aver permesso l'ingresso allo stadio a circa 2.000 donne che avevano acquistato regolarmente il biglietto.
L'Iran aveva ricevuto un ultimatum in tal senso dalla FIFA nel 2019, ma è assai improbabile che si arrivi addirittura a un'esclusione da Qatar 2022, anche perché pare che la responsabilità sia delle autorità locali di Mashhad, dove si è disputata la partita contro il Libano. Inoltre, anche in questo caso sarebbbe un'asiatica a prenderne il posto.
Lo scenario di un ripescaggio ai Mondiali dell'Italia è dunque decisamente impercorribile.
