E' l'autunno del 2014 quando Antonio Conte, insediatosi da qualche mese come nuovo ct dell'Italia dopo i disastrosi Mondiali brasiliani, punta in direzione Palermo per aggiungere un po' di qualità alla sua Nazionale: l'obiettivo è convincere Franco Vazquez e soprattutto Paulo Dybala a scegliere il tricolore invece dell'Argentina.
"Dybala potrebbe diventare italiano, spetta a lui, così come per Vazquez. Sono scelte personali ed è giusto che siano i calciatori a farle. Se dovesse pensare di diventare italiano saremmo contenti”.
Ma se la Joya declina rapidamente l'invito, convinto di poter presto vestire la maglia albiceleste, Vazquez invece nonostante una vecchia convocazione con l'Argentina Under 20 (senza mai debuttare) accetta la proposta di Conte sperando di ritagliarsi un posto agli Europei del 2016.
"Ho sempre detto che per metà mi sento italiano, mia madre è di Padova e molti miei parenti vivono li, per me sarebbe un onore, Conte per me è uno dei migliori allenatori al mondo. Penso di essere più utile in attacco, però se Conte mi chiedesse di giocare a metà campo non avrei problemi. L’ho fatto nel Palermo, figuriamoci se non potrei farlo in Nazionale. Mia mamma è contenta, però mi ha detto sempre di fare quello che reputavo meglio per me. Non mi ha dovuto convincere".
Il 22 marzo 2015 così per il Mudo arriva la prima convocazione a Coverciano per le amichevoli in programma qualche giorno dopo contro Bulgaria e Inghilterra. E proprio contro l'Inghilterra, Conte gli regala il debutto in azzurro nell'ultima mezz'ora. Vazquez subentra al posto di Eder come punta del 3-5-2.
La seconda e ultima presenza del Mudo con l'Italia invece è datata 16 giugno 2015: altra amichevole e altra mezz'ora, stavolta da trequartista, nella gara persa contro il Portogallo.
Getty ImagesConvocato per le gare di qualificazione agli Europei di settembre, Vazquez resta in panchina senza mai giocare neppure un minuto in partite ufficiali con l'Italia. Cosa che qualche anno più tardi gli permetterà il clamoroso dietrofront.
Dopo la mancata chiamata agli Europei, Vazquez nell'estate 2016 infatti lascia anche il campionato italiano destinazione Siviglia. Sembra la svolta della sua carriera tanto che nel 2018 l'Argentina inizia a corteggiarlo ed il Mudo cede nuovamente.
"Mi sento argentino. Quando ho avuto la possibilità di giocare con l'Italia, l'ex CT dell'Argentina mi ha chiuso la porta e quindi ho accettato la chiamata del selezionatore italiano".
In base al regolamento FIFA, d'altronde, Vazquez è libero di indossare la maglia albiceleste dato che come detto con l'Italia non ha mai giocato in partite ufficiali.
Il nuovo debutto, stavolta con la camiseta albiceleste, avviene l'8 settembre 2018 contro il Guatemala: 34 minuti in campo nel finale senza lasciare traccia, mentre l'amico Dybala resta in panchina. Quindi altri 45' contro l'Iraq a ottobre dello stesso anno e solo 18' a novembre contro il Messico.
Vazquez però nei mesi successivi esce rapidamente dai radar del ct Scaloni, tanto che da allora il Mudo non è mai più stato convocato dall'Argentina mentre anche al Siviglia scivola sempre più spesso in panchina. Il tempo in cui era conteso da due nazionali, insomma, sembra ormai davvero lontano.
