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Inzaghi LukakuGetty

L'Inter e il Derby delle conferme: un finale di stagione che vale un mercato diverso

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Ripensando al passato, non può che venir semplice immaginare quel che può accadere al triplice fischio di Clement Turpin come una sorta di "chiusura del cerchio", dopo 13 anni parecchio altalenanti dal punto di vista progettuale: quanto iniziato nel post-Madrid non si dimentica. I passi in avanti fatti dall'Inter in termini progettuali nelle ultime stagioni, in questo senso, assumono un valore particolare.

I nerazzurri "di maggio", o almeno, quelli visti all'opera da fine aprile, si sono guadagnati, passo dopo passo, un futuro diverso, cambiando gli scenari che, fino alla sconfitta interna contro il Monza, sembravano difficili da immaginare.

Il ritorno al terzo posto in classifica in Serie A, a +5 sul Milan quinto, con cinque vittorie consecutive (da Empoli a Sassuolo) sono solo parte di un finale di stagione che gli uomini di Simone Inzaghi hanno costruito battendo in primis lo scetticismo sul loro conto, alimentato, in verità, da prestazioni ben al di sotto delle aspettative.

Però ci sono riusciti: e il Derby contro il Milan può essere l'ultimo tassello, in ottica conferme, prima di un sogno che ad agosto sembrava troppo distante: anzi, irraggiungibile. Istanbul può chiudere il cerchio, si diceva: almeno in termini progettuali.

Una qualificazione alla prossima Champions League attraverso il posizionamento tra le prime quattro in Serie A e la partecipazione alla finale metterebbero, insieme, la parola fine sui dubbi relativi al mercato: il "tesoretto" guadagnato grazie agli stessi aspetti appena citati allontana i dubbi, ad esempio, sul futuro di Alessandro Bastoni, su cui Beppe Marotta, intervenuto a margine della Milano Football Week, si è detto molto fiducioso in termini di rinnovo (il contratto è attualmente in scadenza nel 2024). Ecco, non dovrebbe esserci uno Skriniar-bis. Ma c'è di più.

C'è che, in attesa di capire quale sarà il futuro di Romelu Lukaku, che dipenderà da Mauricio Pochettino e dal suo progetto sportivo al Chelsea, l'Inter può guardare sul mercato con un atteggiamento diverso rispetto a quello messo in pratica nelle ultime stagioni.

Dovesse terminare nel migliore dei modi la stagione, i nerazzurri non avrebbero l'obbligo di cedere alcun pezzo pregiato, ma anzi, potrebbero valutare serenamente le offerte che arrivano dai club europei (compreso l'interessamento del Chelsea per André Onana), e insieme potrebbero anche puntare con più tranquillità profili che aggiungerebbero valore e opzioni alla rosa di Simone Inzaghi, Mateo Retegui incluso. E Edin Dzeko? Può rimanere.

Insomma: a poche ore dal Derby contro il Milan, in casa Inter si respira aria di consapevolezza. Quella di chi in un mese ha cambiato il suo futuro, con la seria opportunità di chiudere un cerchio dopo 13 anni.

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