GOALVictor Nsofor Obinna non è certamente uno di quei giocatori passati alla storia per le caterve di goal segnati o per la quantità di trofei vinti. No, nel caso dell’attaccante nigeriano classe 1987 c’è qualcos’altro che resta nella mente delle persone: ad esempio una serie di infinite capriole dopo un goal oppure una rete da sogno all’esordio da titolare con la maglia dell’Inter o, perché no, anche un talento smisurato finito inevitabilmente per dissolversi.
La storia di Obinna parte da lontano, dai primi passi mossi in Nigeria con il pallone tra i piedi. Nasce e cresce nel settore giovanile dell’Enyimba International Football Club, dove riesce ad esordire anche in prima squadra nel 2004. Questo è il primo momento della sua carriera dove, a soli 17 anni, Victor comincia a dare un saggio delle sue incredibili qualità, sia tecniche ma soprattutto fisiche. Già, perché il nigeriano ha una velocità fuori dal comune, sia sul breve che sul lungo, butta il pallone avanti e lascia tutti di sasso. Ma non si fa mancare nemmeno il talento palla al piede, tanto che dopo appena una stagione in Nigeria, con 11 goal in campionato in sole 13 presenze, viene notato subito in Europa.
Doppio salto carpiato in avanti come solo lui sa fare: dalla Nigeria si trasferisce in Italia e dall’Enyimba International Football Club passa al Chievo Verona. 6807 chilometri di distanza tra Aba, città della Nigeria dove abitava e giocava, ed il capoluogo veneto. Un altro mondo, un altro calcio. Obinna nel frattempo è diventato maggiorenne e si appresta a cominciare la prima stagione in Serie A, quella del 2005/2006 sotto la guida di Pillon. Dopo le prime cinque giornate in chiaroscuro, arriva la prima perla per il calcio italiano il 25 settembre.
Si gioca Sampdoria-Chievo, si gioca a Marassi e Obinna quel giorno è tarantolato. Fa impazzire la difesa di casa, prima risultando decisivo con una giocata per l’iniziale goal di Franceschini, poi nel secondo tempo con un’azione personale, uno slalom gigante in area di rigore, con tanto di conclusione che regala la vittoria per 2-1 alla squadra di Pillon. E qui il mondo italiano conosce per la prima volta Obinna e la sua peculiarità dopo ogni rete: una capriola dopo l’altra in pieno stile Oba-Oba Martins, che ha un paio di anni in più di lui e in Nigeria è ovviamente un punto di riferimento per tutti. Victor, in qualche modo, vuole ripercorrere le sue orme in Italia.
Getty ImagesQuesto è il biglietto da visita di Obinna. Quella stagione non mancherà di regalare altri squilli per il nigeriano. Il Chievo intanto finirà la stagione addirittura al quarto posto, dopo le sentenze di Calciopoli, con una storica qualificazione ai preliminari di Champions League, grazie anche alle sue giocate. L’annata successiva si rivela però diametralmente opposta e Obinna retrocede in Serie B con tutto il Chievo, per la prima volta dall’approdo in Serie A dei clivensi. In cadetteria la squadra resterà però solo un anno e il nostro eroe non smetterà comunque di regalare perle. Tanto che, giunti alle porte della stagione 2008/2009, in pieno calciomercato estivo, arriva per il nigeriano la chiamata di… José Mourinho!
L’allenatore portoghese, appena arrivato all’Inter, vuole giocare con il 4-3-3 e, dopo aver acquistato Mancini e Quaresma come titolari delle fasce del suo tridente, coglie l’occasione per soffiare Obinna al Chievo, convinto che quelle qualità fisiche, a campo aperto, possano essere decisive. In questo momento, tra l’altro, si sancisce anche il definitivo passaggio di consegne immaginario tra Oba Martins e Victor Obinna, visto che quest’ultimo approda in nerazzurro appena due anni dopo dall’addio dell’ex punta interista. A Milano, insomma, vogliono per forza vedere delle capriole dopo un goal.
Ma quelle capriole, a Milano, non le vedranno proprio mai… La stagione di Obinna con la maglia dell’Inter si rivela un autentico flop, e pensare che era cominciata in tutt’altro modo. Settima giornata di campionato, l’Inter affronta la Roma all’Olimpico e Mourinho per la prima volta lancia Obinna da titolare, sorprendendo tutti, sconfessando ogni probabile formazione e ogni pronostico in un big match com’era quello contro i giallorossi. Ebbene, l’Inter quella partita la vincerà addirittura 4-0 ed il nigeriano si renderà protagonista di un goal da cinetica a suggellare il poker nerazzurro nel secondo tempo. Scatto in contropiede, dribbling a convergere in mezzo e botta terrificante da fuori area, di mancino. Era il 19 ottobre 2008, sembrava l’inizio di un idillio d’amore ed invece si rivelò già la fine.
Nove presenze in totale, per lo più soltanto scampoli di partite, ma uno Scudetto comunque portato nella sua personale bacheca, visto che Obinna resterà comunque tutto l’anno alla corte di Mourinho. Nonostante il portoghese non diede più spazio al nigeriano, così anni dopo ai microfoni della ‘Gazzetta dello Sport’ parlò l’ex Inter:
“Mou è il top, il miglior allenatore che abbia mai avuto. Ti fa sentire importante anche se non giochi. Sarebbe un sogno rivederlo alla guida dell’Inter per contrastare il dominio Juve. Gli devo tutto: mi ha voluto e fatto debuttare nel big match contro la Roma. Me lo ricordo come fosse ieri quel tiro. Che emozione segnare all’Olimpico in mezzo a quei campioni. Finì 4-0: un trionfo”.
Dopo quell’annata, la carriera di Obinna cominciò ad arenarsi, un anno dopo l’altro. Prima i prestiti al Malaga e al West Ham, poi l’avventura alla Lokomotiv di Mosca. Poi la seconda avventura al Chievo. E qui ritornando in Italia, Obinna si prende la sua personale e piccola rivincita contro quell’Inter che non credette fino in fondo su di lui. Arriva nuovamente a Verona a gennaio del 2014 per la seconda parte di stagione. Quattro mesi senza segnare un solo goal e giocando a singhiozzo. Si arriva all’ultima giornata del campionato, avversario della domenica: l’Inter. E’ l’ultima partita della carriera di Javier Zanetti, l’ultima presenza con la maglia dell’Inter di Diego Milito, Walter Samuel ed Esteban Cambiasso. La fine di un’era per i nerazzurri, che dovrebbero festeggiare… ed invece si ritrovano nel baratro. Colpa di, proprio lui, Victor Obinna.
L’Inter sta vincendo 1-0, ma nel secondo tempo il nigeriano entra in campo e con una doppietta stende i nerazzurri per 2-1, “rovinando” indelebilmente la festa alla sua ex squadra e ai suoi ex compagni. Obinna volerà poi in Germania per giocare con Duisburg e Darmstadt, prima di chiudere la carriera nel 2018, nella sua Africa, al Cape Town City. Farà anche un tentativo di ritorno in Italia, nel novembre del 2019, facendo un provino con il Seregno, squadra lombarda di Serie D. Ma è lo stesso giocatore, alla fine, a rifiutare la proposta, con tanto di annuncio ironico e un po’ piccato da parte del Seregno.
“Il Seregno Calcio annuncia che il grandissimo campione Victor Obinna ha declinato la nostra proposta. È comprensibile che un giocatore di tale caratura voglia continuare a giocare nelle massime serie dei campionati. Forza Obinna! Ti auguriamo un grande prosieguo della tua carriera!”
Oggi, come ha raccontato al sito di Gianluca Di Marzio, Victor Obinna ha cambiato vita, ha smesso con il calcio giocato ma continua a lavorare nel settore, mettendosi a disposizione dei giovani calciatori africani.
“Giro l’Africa per guardare allenamenti, seguire partite amichevoli. Qui mi conoscono tutti. Ma quando lavoro sono discreto. Osservo senza farmi notare. È importante capire il calcio che esprime un ragazzo quando non è sotto pressione. Il mio obiettivo è togliere i giovani dalla strada per portarli nelle Academy dei club. Tante famiglie sono povere e non possono garantire un futuro ai propri figli. Se un ragazzo mi piace come gioca vado a parlargli e poi mi confronto con i genitori. Portami con te, mi dicono. Per loro sono una specie di idolo. Spesso giocano senza scarpe, anch’io ero così. Da piccolo aspettavo che tornassero i miei idoli Nwankwo Kanu e Taribo West per avere maglie, scarpette e palloni. Era bellissimo”.
Insomma, un grande gesto quello di Obinna, che ha deciso di concedere la seconda parte della vita alla sua Africa. Intanto, comunque, non fa mancare atteggiamenti per far parlare di sé. Nel 2021 è passato sotto i riflettori della cronaca per un video ironico pubblicato dopo l’eliminazione della Juventus dalla Champions League.
“Ma come mai, tu la Champions League non la vinci mai”.
Evidentemente, anche se ha passato un solo anno all’Inter, la fede nerazzurra è rimasta fortemente impressa nella sua pelle...


