Il nome di Mattia Graffiedi è conosciuto soprattutto nel mondo della Serie B, visto che nella serie cadetta ha totalizzato complessivamente 64 goal nelle 331 partite disputate con varie maglie.
Ma solo i meno giovani ricorderanno che Graffiedi, a cavallo del nuovo millennio, era considerato uno degli astri nascenti di tutto il calcio italiano. Cresciuto nelle giovanili del Cesena, nella stagione 1998-1999 si mise in mostra proprio con i bianconeri, tanto da essere notato da mezza Serie A.
Nell'estate del 1999 era uno dei nomi più discussi in sede di calciomercato: lo volevano Inter, Juventus e Parma. Ma alla fine la spuntò il Milan, che corteggiava il giocatore da più tempo e che aveva consegnato al Cesena un'offerta di ben 15 miliardi di lire, che all'epoca erano soldi 'pesanti'.
In quell'estate il Milan si prepara a costruire una grande squadra dopo aver vinto il titolo con Alberto Zaccheroni e proprio Graffiedi è uno degli acquisti che, sulla carta, rappresenta un colpaccio di sicuro valore e prospetto. Tanto per citarne altri tre, in quella stessa estate arrivano a Milano Shevchenko, Gattuso e Serginho...
Ma il futuro di Graffiedi non si dimostrerà roseo al Milan. Anzi, tutt'altro: un grave infortunio al ginocchio e altri problemi fisici stoppano proprio la sua carriera in quella fase. Al Milan non riuscirà mai a debuttare e questo resterà per sempre il grande rimpianto della sua vita, anche perché lui è tifoso rossonero fin da piccolo.
In quello stesso periodo, nel 1999, si è affacciato per la prima volta nella Nazionale Under 20, ma nemmeno il tempo di giocare la prima partita che si ferma per i sopra citati problemi fisici. Non indosserà mai più la maglia della Nazionale...
Cerca di rilanciarsi nel 2001 al Cesena, poi al Napoli in Serie B. Due delle migliori stagioni sono sicuramente quella all'Ancona e quella alla Fiorentina, con cui raggiunge la promozione in Serie A.
Ma nella massima serie ci gioca solo con la maglia del Siena, proprio l'anno successivo di Firenze. In Serie A con la maglia bianconera gioca 13 partite, senza mai trovare la via del goal. Un incredibile score negativo per un giocatore che solo qualche anno prima era considerato un possibile crack del nostro calcio.
Recentemente Graffiedi ha ammesso di essere stato penalizzato da infortuni e mancanza di continuità, ma soprattutto di aver 'fallito' in Serie A perché non era un attaccante prolifico.
Ha smesso di giocare a calcio nel 2014 con l'ultima esperienza al San Marino. Successivamente ha intrapreso la carriera da allenatore e fino a poco tempo fa è stato l'allenatore del Forlì in Serie D. Guardando indietro alla sua carriera, sembra quasi impossibile che nel 1999 il Milan spese la cifra di 15 miliardi per il suo cartellino. Ma di storie così, di giocatori talentuosi fermati da stop fisici e altre condizioni, il calcio è ovviamente pieno...


