Offerte e controfferte, rilanci e controrilanci. Il Napoli ci ha provato in tutti i modi a strappare Mauro Icardi all'Inter quest'estate, ma non c'è stato modo di convincere la proprietà nerazzurra a privarsi di quello che attualmente è il capocannoniere del campionato.
Dodici le reti segnate da Icardi in 14 partite, una ogni 105 minuti. Numeri che il Napoli può soltanto sognare dopo l'infortunio di Milik, che ha inceppato gli ingranaggi azzurri e fatto crescere i rimpianti.
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Perché è vero che il polacco ha fatto dimenticare in certi momenti anche Higuain, ma è altrettanto vero che probabilmente l'erede designato del Pipita era proprio Icardi, l'attaccante perfetto per il gioco del Napoli.
Un pallino di De Laurentiis, che lo aveva praticamente preso quando giocava ancora nella Sampdoria ne gennaiol 2013: "Avevamo raggiunto l’accordo con il Napoli per Icardi - dichiarò il ds doriano Osti - , i procuratori del ragazzo hanno preferito rimandare il discorso a giugno.
De Laurentiis ha fatto di tutto per chiudere la trattativa da subito e, se ci fosse stato l’assenso dei procuratori del ragazzo, avrei fatto di tutto per accontentarlo".
"Ci riproveremo a luglio", disse De Laurentiis, ma poi sappiamo tutti come è andata a finire. Icardi firmò con l'Inter e il Napoli acquistò Higuain: nessun rimpianto, almeno sino ad oggi.
L'attuale momento difficile del Napoli (5 punti nelle ultime 4 partite) è figlio della mancanza di un vero bomber, capace di risolvere anche le partite più complicate con una giocata sporca, un guizzo in area di rigore, uno spunto alla Icardi.
Mentre il Napoli post Milik ha faticato a trovare il goal nelle ultime sette giornate (appena 9 le reti realizzate complessivamente dalla squadra di Sarri ), Icardi ha vissuto il momento migliore della sua stagione con 6 reti divise tra le doppiette a Torino, Crotone e Fiorentina.
In poche parole da quando Milik è finito ko il Napoli ha segnato soltanto tre reti in più del solo Icardi. Statistiche che sanno di beffa a poche ore dalla sfida del San Paolo, nella quale il grande rimpianto del calciomercato si manifesterà come il più temibile degli avversari.




