Eric Maxim Choupo-Moting 2022-23Getty Images

Il gregario diventa una star: Choupo-Moting segna a raffica e trascina il Bayern Monaco

Serge Gnabry ha detto che il suo segreto sono i capelli. Per quanto possa far sorridere, è effettivamente vero che da quanto si è tinto di biondo Eric Maxim Choupo-Moting ha una marcia in più. Colui che nell’ultimo biennio non è stato altro che il vice di Robert Lewandowski, in questo mese di ottobre è stato il protagonista assoluto del Bayern Monaco.

Lo splendido goal con il destro dalla distanza dritto all’incrocio dei pali contro l’Inter, che gli è valso anche il primo di man of the match, è soltanto la punta dell’iceberg di un momento di forma e fiducia straripante che sta vivendo il camerunese. Da quando Julian Nagelsmann lo ha schierato titolare per la prima volta in stagione nel match casalingo contro il Friburgo, il 33enne ha sempre trovato il gol.

Sono 7 nelle ultime 6 partite, giocate tutte nell’arco di 17 giorni. Ovviamente, tutte dal primo minuto. Impossibile in questo momento farne a meno: si pensava addirittura di dargli del riposo in Champions, ma ormai è diventato un irrinunciabile. L’aveva pure messa in rovesciata, solo un fuorigioco gli ha tolto la gioia. Oltre i numeri, però, si sta dimostrando un elemento in grado di stare al livello tecnico dei compagni: assist, scambi rapidi, gioco spalle e fronte alla porta.

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In molti all’esterno possono esser sorpresi di questa escalation quasi improvvisa, ma internamente al club tutti conoscono il valore di Chupo-Moting. E non solo. Chiedete ad esempio a Thomas Tuchel, che nel 2018 ha voluto il nativo di Amburgo al Psg, nonostante venisse da un paio di esperienze in chiaroscuro tra Schalke 04 e Stoke City (retrocesso in Championship nel 2018), oltre che diversi litigi con la nazionale del Camerun, con cui ha da sempre un rapporto altalenante.

Nel biennio parigino è diventato famoso più che altro per il goal segnato all’Atalanta nei quarti della Final Eight di Champions League di Lisbona nell’estate 2020 e per un goal mangiato contro lo Strasburgo che aveva fatto il giro del mondo. Sembrava fuori posto in un club di tale portata, anche se Tuchel non la pensava così. E nemmeno Dieter Hecking, suo allenatore al Norimberga nella stagione 2009/10.

“Poteva arrivare molto prima in un grande club, considerando i suoi mezzi”.

Che Tuchel l’abbia voluto nella squadra di Neymar e Mbappé non è stato affatto un caso. Avevano già lavorato insieme al Mainz tra il 2011 e il 2014, periodo in cui Choupo è andato per due volte in doppia cifra in Bundesliga, cosa che poi non gli è più capitata nel corso della sua carriera.

Choupo-Moting PSGGetty
“Non ho mai visto un attaccante così completo in trent’anni di calcio traquelli con cui ho lavorato: non c’è niente che non possa fare”, diceva di lui Christian Heidel, direttore sportivo di quel Mainz, che sostiene anche che “al Bayern è un fit perfetto per il ruolo che deve ricoprire”.

Il ruolo in questione, come dicevamo all’inizio, è quello di alternativa a Lewandowski. Che più o meno equivale a quello del secondo portiere, perché il polacco storicamente non apprezza il riposo. Quando c’è stato bisogno però “mr. Choupo”, come da nickname su Instagram, ha sempre dato il suo massimo contributo, mantenendo una media di un goal ogni 100 minuti in campo e segnando anche all’andata e al ritorno contro il Psg nel quarto di finale del 2020 che costa un’amara eliminazione. Pure divorandosene qualcuno.

Normale, d’altro canto pur sempre di un vice si parla. Un vice che nonostante gli errori sporadici ha sempre incassato la piena fiducia del club, perché è un valore aggiunto in spogliatoio: parla diverse lingue, è fondamentale per l’integrazione dei nuovi arrivi nella rosa, ha un forte rapporto con i compagni e “crea sempre una bella atmosfera in spogliatoio, prendendosi anche responsabilità”, ha spiegato il suo ex compagno Noveski, con lui al Mainz. E in allenamento non si risparmia, pur se pienamente consapevole del suo ruolo di comprimario. Almeno fino a quest’anno.

Se in estate il Bayern Monaco non ha investito su un erede di Lewandowski, è anche per la presenza del camerunense, considerato già un attaccante da 20 goal in un sistema come quello del Bayern. Qualcuno forse ha storto il naso. Non Nagelsmann. E nemmeno i compagni.

“Ha sempre avuto grandi qualità, ora è il nostro numero 9 e se lo merita. E siamo tutti felici per lui, perché è un uomo squadra eccezionale” ha detto Sabitzer a Prime Video.

Choupo-Moting sta dimostrando coi fatti e coi numeri che nella rosa bavarese ci può stare. E mentre si gode il suo momento da uomo-squadra, spera in un rinnovo di contratto di cui ai piani alti si starebbe già discutendo. Chi aveva detto che al Bayern serviva un altro numero 9?

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